Da qualche settimane è in commercio la Xiaomi Mi Band 2, evoluzione della prima versione che aggiunge un modo display a dispetto della batteria che, letteralmente, si dimezza (restando comunque ottima). Da oltre 6 mesi ho al polso la Mi Band 1S, versione intermedia che aggiunge alla prima il lettore di battito cardiaco. Senza badare molto ai consumi posso affermare che si possono superare i 30 giorni di autonomia. E’ ancora una valida alternativa o non ha senso ora che c’è la nuova versione? Scopriamolo insieme.
Dopo una lunga attesa sul pubblicare o no una recensione, ho trovato il momento ideale per farlo, unendola ad una riflessione: ha ancora senso acquistare la Xiaomi Mi Band 1S?
Innanzitutto una premessa: sebbene Mi Band 1 e 1S possano sembrare identiche, in realtà la seconda ha un lettore del battito cardiaco che ne varia, anche se di poco, la forma. Ciò significa che i bracciali e il caricatore della prima versione non sono compatibili con questa 1S.
La caratteristica principale della Mi Band sono i 3 led che indicano lo stato di avanzamento del nostro obiettivo giornaliero di passi. Con un movimento del braccio possono essere attivati facilmente. Inoltre ci indicano quando abbiamo notifiche in arrivo.
La prima versione aveva inizialmente i led RGB, ossia si potevano modificare i colori. Purtroppo questa 1S e gli ultimi pezzi prodotti della 1 hanno solo i led bianchi. Anche se devo dire che, non usandola per le notifiche, preferisco avere i led bianchi, essendo molto più eleganti.
Dentro la confezione, oltre alla Mi Band e al bracciale nero in gomma, c’è un misero libretto di istruzioni in cinese e il cavetto per caricare la batteria.
Mi Band 1S può svolgere diverse funzioni e molte di queste sono possibili solo avendo il nostro smartphone a portata di mano.
Monitoraggio dei passi. Lo fa abbastanza bene, anche se sovrastima qualcosina (cosa di poco conto tenendo a mente il prezzo). Tramite l’app ufficiale Mi Fit scaricabile dal Play Store è possibile impostare un obiettivo di passi giornaliero e verificare quanti ne abbiamo fatti, insieme ai Km corrispondenti e le calorie consumate. E’ presente inoltre lo storico con un comodo grafico.
Con la vecchia versione dell’app (o anche con quella attuale, ma solo se la scaricate dal sito Xiaomi e rinunciate alla lingua italiana) c’era anche l’opzione corsa, con la quale si poteva far partire il monitoraggio della nostra sessione di corsa. A mio avviso non era molto utile dato che comunque dovevamo portarci dietro lo smartphone. Era però comoda per avere la lettura continua del battito cardiaco in modalità running.
Monitoraggio del sonno. Ottimo attivando la misurazione “intelligente” (Assistente del sonno) nelle impostazioni della Mi Band. In questo modo infatti la precisione aumenta grazie alla misurazione del battito cardiaco durante la notte. Purtroppo queste misurazioni non saranno visualizzabili ma le userà solo l’app per capire se siamo svegli o no. La misurazione del sonno avviene in automatico così come quella dei passi e non è necessario tenere acceso il telefono. Ci indicherà la mattina seguente, dopo aver effettuato la sincronizzazione, le ore di sonno, quelle di sonno profondo e leggero, l’ora in cui ci siamo addormentati e svegliati e il tempo del risveglio (se siamo andati in bagno per esempio); il tutto corredato da un ottimo grafico. Il monitoraggio del sonno non rileva il sonnellino pomeridiano. Quindi coloro che fanno turni di notte sappiano che il sonno giornaliero non è conteggiato e rilevato.
Monitoraggio del battito cardiaco. Confrontandolo con le misurazioni effettuate con il sensore montato nel retro del Samsung Note 4 posso dire che siamo perfettamente in linea. Non saprei dirvi la precisione assoluta, però è utile per sapere se siamo dentro o fuori il range e per vedere in quanto tempo scendono i battiti dopo aver fatto attività fisica. Purtroppo non essendoci più la modalità corsa nell’app italiana presente nel Play Store non è più possibile verificare i battiti in tempo reale neppure quando corriamo. Dovremo ogni volta far partire una misurazione manuale tramite l’app.
Notifiche. Quella da me più utilizzata è la notifica delle chiamate. Molto utile per quando siamo in bici o stiamo camminando e abbiamo il telefono in tasca in silenzioso, ma anche quando siamo in ufficio sempre con il telefono senza volume. Interessante soprattutto il fatto che la chiamata è notificata se non rispondiamo entro tre secondi. Purtroppo da quando il telefono si è aggiornato a Marshmallow non sempre mi viene notificata la chiamata in arrivo; idem quando apro l’app: devo aspettare qualche secondo prima che l’app rilevi la Mi Band.
Le notifiche relative alle app invece non le ho mai utilizzate tranne inizialmente. La trovo una cosa troppo scomoda o fastidiosa. Per chi fosse interessato sappiate che si possono inserire fino a 3 app.
Sveglia. E’ la funzione che utilizzo di più, anche se la vibrazione non è molto potente e spesso non la sentiamo. Ecco perché vi consiglio di tenere attiva la vostra vecchia sveglia per i primi giorni. Si possono inserire al massimo tre sveglie.
Integrazione con Fit. Ottima notizia per chi come me utilizzasse l’app di Google Fit per tenere traccia di tutti i suoi spostamenti e attività fisica. Mi Fit infatti si sincronizza perfettamente con l’app di Google, importando anche i dati del sonno. Solo, però, se avete la versione presente sul Play Store. Purtroppo la versione del PlayStore non è ben tradotta e molte funzioni, come quella dedicata al running, non sono presenti. Inoltre con l’ultima versione la Mi band non mi ha più tracciato il sonno e i passi.
Purtroppo non è presente una web app dell’app Mi Fit, app che tra l’altro ha molti bug presenti e vede spesso e volentieri togliere utili funzioni in precedenza presenti. Vedasi la modalità running e la funzione di sveglia intelligente (che permetteva di svegliarsi in modo più naturale impostando la sveglia in automatico a seconda del nostro sonno). Per fortuna per quanto riguarda la web app ci viene in soccorso Mi Fit.
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Concludo dicendovi che Xiaomi Mi Band 1S è tutt’oggi un ottimo acquisto, specie se cercate una smartband economica con una durata della batteria eccellente (oltre 30 giorni senza notifiche dell’app ma con quelle delle chiamate e l’assistente del sonno attivo). Inoltre c’è da dire che la prima versione è esteticamente più gradevole per molti grazie alla presenza dei tre led bianchi e l’assenza di un display. Se la trovate a circa 15 euro è un acquisto da non farsi scappare.
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