Treni ad idrogeno: in Germania i primi due, e in Italia?

treni ad idrogeno

Le cittadine di Cuxhaven, Bremerhaven, Bremervoerde e Buxtehude in Germania sono ora collegate dai primi due treni ad idrogeno.

Si chiamano Coradia iLint e la società che li produce è niente di meno che la Alstom. Per capirci, è la stesso azienda che ha prodotto i TGV, treni super veloci francesi.

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La tratta che percorrono, per ora, i Coradia iLint è lunga 100km. Fino ad oggi vengono impiegati trenini a diesel per coprirla, i classici “minuetti” che vengono utilizzati anche in Italia nelle tratte non elettrificate.

I benefici, oltre ad essere visibili ad occhio nudo (niente cavi e pali che deturpano il paesaggio) sono anche visibili in campo ecologico ed economico.

Il processo è “semplice”: le celle a combustibile, combinando O2 e H2, producono energia scartando e rilasciando nell’ambiente una sola cosa. Acqua. L’energia utilizzata viene recuperata nelle batterie a bordo.

Inoltre entro 10 anni verrà anche recuperato l’alto costo di acquisto, visto che questi treni hanno la stessa autonomia di quelli diesel (1000km) ma con un costo operativo decisamente inferiore.

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E in Italia?

Se nella bassa Sassonia arriveranno altri 14 treni ad idrogeno entro il 2021 per una flotta complessiva di 14 treni ad emissioni zero, anche in Italia qualcosa si sta muovendo.

Alcune regioni italiane, in particolare Trentino e Toscana, sembrano essere interessate a questi nuovi treni e un’eventuale finanziamento da parte dell’Europa potrebbe velocizzare le cose.

Ma non solo in Trentino e Toscana si fa uso massiccio dei treni diesel. Anche in Veneto ci sono varie linee ancora completamente relegate al diesel. Tra queste c’è la linea Vicenza – Schio, che sta aspettando da troppi anni le promesse della politica locale su un’eventuale elettrificazione della linea. Questa dei treni ad idrogeno potrebbe essere la soluzione definitiva?

Fonte: Alstom

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