Durante la pandemia di coronavirus quasi tutti gli Stati del mondo, chi più chi meno, chi prima chi dopo, hanno messo in atto un lockdown che ha causato anche una “mai vista prima” riduzione del traffico aereo.
La maggior parte dei vettori commerciali ha quasi tutta la flotta a terra e i dati di Eurocontrol e Flightradar24 lo mostrano chiaramente.

Il grafico sopra, preso da Eurocontrol, mostra chiaramente il calo giornaliero. Il calo si avverte dal 9 marzo (data in cui partono le misure restrittive in Italia) in poi.
EUROCONTROL è un’organizzazione intergovernativa, civile e militare cui partecipano 41 Stati europei e Paesi limitrofi, il cui scopo principale è di sviluppare e mantenere un efficiente sistema di controllo del traffico aereo a livello europeo. (Wikipedia)
Il calo maggiore è stato evidenziato il giorno 29 marzo 2020, con un -87,9% rispetto al giorno 29 marzo 2019 (contando il traffico aereo europeo).
Ancora più elevato il calo in Italia, dove sempre il 29 marzo 2020 è stato registrato un -93,3% rispetto allo stesso giorno di un anno prima (grafico sotto).

Il confronto con il 2019
Calo del traffico aereo per coronavirus in tutto il mondo
Nel resto del mondo la situazione non va meglio: Flightradar24 riporta un -41% di traffico commerciale nelle ultime due settimane di marzo 2020.

Durante l’ultima settimana di marzo 2020 i voli commerciali sono calati a livello del mondiale del 55%, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il grafico sottostante mostra il numero totale di voli giornalieri tracciati da Flightradar24 ogni giorno dal maggio 2016. Durante il mese di marzo 2019 la media dei voli giornalieri è stata pari a 176.000. Durante marzo 2020 è stata di 145.000.

Qui sotto sempre lo stesso numero di voli, sempre lo stesso periodo (maggio 2016 – marzo 2020) ma con l’utilizzo di una media mobile a 7 giorni. In blu scuro la media mobile del 2020, in rosso quel del 2019.

Il calo visto da FlightRadar24


Il calo del traffico aereo per il coronoavirus vale ben 12,8 miliardi
Greenpeace Europa, Transport & Environment e Carbon Market Watch hanno pubblicato online un nuovo studio che svela a quanto ammonterebbero i salvataggi delle compagnie aeree europee.
Lo studio critica il modo in cui questi salvataggi verrebbero eseguiti, ossia senza condizioni sui parametri ambientali (taglio emissioni) o taglio dei dividendi.
Nella lista presentata (che trovato linkata sotto tra le fonti) solo l’Austria ha imposto delle condizioni per Austrian Airlines (niente dividendi e bonus per i manager) e la Germania per la TUI.
Fonte: Eurocontrol – Flightradar24 – Transportenvironment.org
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