Nei mesi passati vi ho raccontato della mia esperienza con vari servizi di streaming musicali. Spotify lo conoscete un po’ tutti ormai, Premium e non, mentre altri servizi musicali sono meno conosciuti. Oltre a Spotify Premium, abbiamo provato Amazon Music Unlimited, Apple Music e, infine, Tidal Premium.
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Mentre praticamente tutti i concorrenti offrono la possibilità di ascoltare audio alla qualità massima di un mp3 320kbps (Apple Music ha un formato diverso ma quasi equivalente come qualità), Tidal offre ben due abbonamenti:
- Tidal Premium. Costa 9,99€, come gli altri servizi, ed offre la stessa qualità audio.
- Tidal HiFi. La vera punta di diamante, il senso dell’esistenza di Tidal. Costa 19,99€ al mese. Offre audio lossless (senza perdita di qualità, file audio non compressi) oltre all’opzione Master (compresa nel prezzo, ma disponibile solo su alcuni brani selezionati).
Senza dimenticare lo sconto studenti, che consente di avere il classico -50% sul prezzo base, oppure l’abbonamento famiglia da condividere con gli altri.
Purtroppo non ho potuto provare Tidal HiFi e mi sono accontentato di Tidal Premium, come scritto nel titolo dell’articolo. Credo infatti che questo sia il tipo di abbonamento al quale sono interessate più persone, anche perché non so quanti siano disposti a spendere 20€ al mese per avere la qualità top.
Qualità audio
Partiamo dalla cosa più importante: la qualità dell’audio. Non ho notato differenze rispetto ai competitor. D’altronde la qualità dei brani, a meno che non facciamo l’upgrade a Tidal HiFi, è la medesima.
Posso dirvi che con le mie Audio Technica ATH-M50, guidate dalla mia fidata Focusrite Scarlett 2i2 2nd generation, non ho riscontrato alcun problema di sorta, ma nemmeno una qualità da farmi gridare al miracolo, ovviamente. Idem con il test effettuato con la medesima scheda audio e le casse monitor Mackie CR3.
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Constatato che sul piano prettamente qualitativo dei brani non c’è niente di eclatante rispetto ai diretti competitor, devo dire che inizialmente riscontravo dei blocchi durante l’ascolto causati dal mancato caricamento del brano, poi risolti con gli ultimi aggiornamenti dell’applicazione per macOS e Windows 10. Nessun problema invece con l’app per iOS e Android.
Catalogo disponibile in Italia
A livello di catalogo ho trovato davvero di tutto, persino canzoni che invece faticavo a trovare in altre librerie online perché “di nicchia”.
Se Spotify e Google Play Music offrono 30 milioni di canzoni ed Apple Music arriva a 40 milioni, Tidal raggiunge quota 46 milioni di canzoni a catalogo (senza contare i 190 mila video musicali a disposizione, in alta definizione).
Suggerimenti basati sulle nostre preferenze musicali
Negativo. Se avete letto le mie recensioni di Apple Music e Amazon Music Unlimited avete anche capito il perché alla fine mi trovo costretto a tornare indietro. Se non avete capito ancora qual è il motivo che mi spinge sempre a tornare a Spotify, beh, allora leggete qui: Perché ho abbandonato Apple Music e sono tornato a Spotify.
In breve: Spotify è l’unica che mi crea delle playlist perfette in base ai miei gusti. Sì, so bene che questi servizi gli ho usati non più di 4 mesi, mentre Spotify lo uso da anni, ma va detto che Spotify mi consiglia perfettamente le canzoni da sempre, senza contare che in ognuno di questi nuovi servizi ho scrupolosamente importato e aggiunto ai preferiti, nonché ascoltato, le mie canzoni preferite.
Purtroppo Tidal Premium non è migliore sotto questo aspetto. Spotify, in quanto a consigli e playlist create ad hoc, non si batte. Per chi è pigro nel cercare nuovi canzoni e ama da sempre le radio proprio perché è l’unico modo facile di conoscere nuove canzoni, non c’è niente di meglio di Spotify Premium.
Playlist
Non c’è male, le ho preferite rispetto a quelle di Apple Music e Amazon Music Unlimited, ma anche su questo punto non regge il confronto con Spotify. Quest’ultimo è infatti imbattibile con decine se non centinaia o migliaia di playlist adatte a tutti i gusti.
Su Tidal oltre a quelle poche presenti nella home non trovate nulla di interessante. Anche per chi ama correre con delle playlist ad hoc, beh, rimarrete delusi.
N.B. Se vuoi effettuare il download dei tuoi brani puoi farlo su 3 dispositivi diversi, ma devi prima spostare le canzoni che vuoi scaricare in una playlist creata da te e poi scaricarle. Non puoi scaricare i brani che si trovano sulla cartella “Brani”, che sono quelli sui qual hai messo il “cuoricino”.. un po’ macchinoso ma comunque funzionale.
Applicazioni e web player
E’ una delle cose che non mi aspettavo, ma che invece mi ha fatto ricredere di questo servizio. L’app per desktop (sia macOS sia Windows 10), per smartphone (iOS e Android) ma anche il web player, sono fatte benissimo.
A mio avviso è il migliore sotto questo punto di vista. L’esperienza d’uso è infatti immediata e semplicissima, oltre ad avere una UX molto gradevole alla vista (ma questo è un parere personale).
Se il confronto con Apple Music e Amazon Music Unlimited è impietoso (ritengo penose le app di questi due servizi), anche con Spotify vince il confronto. A mio avviso quella di Tidal è senz’altro la migliore interfaccia tra i servizi di streaming musicale.
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