The Ballad Singer

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Come potrete aver capito leggendo i miei articoli, tra i generi di videogiochi che preferisco ci sono libro-games, avventure grafiche e GDR. Ora mischiate assieme questi tre generi ed ecco che vi si presenterò The Ballad Singer, realizzato da Curtel Games, che per chi non lo sapesse, è uno studio italiano.

Nel 2017 Curtel Games decide di lanciare su Kickstarter un progetto molto ambizioso: The Ballad Singer. Questa esperienza narrativa nasce dall’universo creato da Alberto De Stefano nella Saga dei Kalesin (se non li avete letti, leggeteli), per idea di Riccardo Bandera (CEO di Curtel Games) e dalla matita di Federico Musetti (di lui basta dire che ha lavorato per i card games di Game of Thrones e Warhammer 40.000). Nel 2018 The Ballad Singer esce per il pubblico, inutile dire che ha avuto un discreto successo, anche se una bassa risonanza mediatica, probabilmente per la tipologia di gioco.

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The Ballad Singer è un gioco ad alta complessità strutturale in cui 4 vicende narrative si intrecceranno tra di loro influenzandosi a vicenda. La trama è classica: il mondo di Hesperia è conteso da due fazioni, Leon da una parte e la Resistenza dall’altra. I personaggi giocabili sono Leon: potentissimo mago, che vuole arrivare alla conquista del potere assoluto; Ancalimo, elfo, sicario per conto di Leon; Daragast, un forte guerriero schierato dalla parte della Resistenza, mentore di Leon e Ancoran, ranger, nata da un esperimento di laboratorio, anch’essa schierata con la Resistenza. Raccontare più di così non avrebbe senso principalmente per due motivi: primo NO SPOILER, secondo come abbiamo già detto, una trama così complessa e così influenzabile è impossibile da raccontare.

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Passiamo ad uno dei due nuclei focali del gioco: la struttura. Noi ad inizio gioco sceglieremo uno dei personaggi giocabili, o meglio, la scelta sarà inizialmente ridotta a due dei quattro, ma non disperate, ogni cosa a suo tempo. Ogni personaggio ha determinate caratteristiche, che verranno presentate non appena andremo a cliccarlo. Prima di iniziare a giocare, anche se avete bene in mente su cosa lanciarvi come prima esperienza, andate a studiarvi un po’ tutti i personaggi, vi servirà, poiché la scelta iniziale potrebbe non essere definitiva. Tra pochissimo ci spiegheremo meglio.

Come detto inizialmente, si tratta di un libro-game, quindi la storia è interattiva, ci verrà chiesto di prendere decisioni che potranno essere frutto di indovinelli che ci chiederanno di spermerci un po’ le meningi, o di scelte morali, o ancora di puro istinto, si, anche istinto, perché se ci viene chiesto di scegliere tra una strada buia e tenebrosa e una strada che sa di morte, beh, li si va un po’ ad istinto. Alcune scelte potrebbero svelarsi fatali e qui entra in gioco una dinamica interessante, il “Destino“. Si tratta di punti, stabiliti in base alla scelta di una delle quattro difficoltà proposte all’inizio, che, in caso di morte del nostro personaggio ci permettono di fare un’ulteriore scelta: ritornare al momento prima della morte per scegliere una differente opzione, o cambiare personaggio. Quest’ultima decisione non significa ricominciare da capo, ma ci catapulterà in medias res nella vita della nostra scelta. Nel caso in cui finiate i punti Destino… beh, Game Over.

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Insomma, come avrete capito il numero di intrecci è enorme, la possibilità di bivi è innumerevole, inoltre alla base del gioco, giusto per dare un altro po’ di movimento, ci hanno piazzato la Teoria del Caos o, per essere più precisi, l’Effetto Farfalla. Ogni nostra azione, con qualsiasi personaggio, provocherà dei cambiamenti anche nelle storie di tutti gli altri “attori”. Questo ci fa capire la mole di lavoro che c’è dietro The Ballad Singer e per rendere maggiormente le idee, ora diamo qualche numero: 400.000 parole, 1.700 storie diverse, 400 morti differenti e 40 finali alternativi. Che dite, può bastare?

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Ma non è finita qui, oltre alla struttura narrativa degna di nota, troviamo una modalità di scrittura che cattura l’attenzione, snella e scorrevole, forse in alcuni punti le pagine da leggere prima di effettuare una scelta possono risultare troppe per una persona non abituata al genere, ma dategli una possibilità e vedrete come saprà ripagarvi. Oltre alla storia va citato l’immenso e magnifico lavoro di Federico Musetti che arricchisce The Ballad Singer con oltre 700 illustrazioni che sapranno trascinarci in un mondo che ha tutto il sapore di Game of Thrones e di The Lord of the Rings. Semplice e pulita anche l’interfaccia, che può essere nascosta permettendoci di godere appieno delle tavole di sfondo.

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Anche a livello musicale dobbiamo fare un grande applauso. Musiche imponenti, solenni, che ci trascinano in un mondo fantasy nostalgico e perduto. Ho apprezzato meno invece i doppiaggi italiani, in particolare quelli maschili, con voci che non sempre corrispondevano con l’ideale di un certo personaggio o carenti in alcune intonazioni. Ho apprezzato maggiormente i doppiaggi inglesi (che hanno determinato la mia scelta di giocarlo in lingua anglofona). Ad ogni modo, essendo il gioco interamente localizzato e doppiato in italiano, non avrete la scusa per non giocarlo. Tuffatevi ad Hesperia a vivere una grande avventura fantasy.

The Ballad Singer

19,99€
9

Grafica

9.5/10

Trama

9.5/10

Gameplay

9.0/10

Audio

8.5/10

Difficoltà (è equilibrata?)

8.5/10

Pros

  • Storia ben scritta
  • Buona longevità
  • Musiche ottime
  • Grafica suggestiva con illustrazioni di alto livello

Cons

  • Doppiaggi non sempre ottimi
  • In alcuni casi può diventare frustrante a causa dell'alto numero di morti
  • Storia così ampia che è difficile esplorarla completamente

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