Tenerife in soli due giorni a dicembre | Diario di viaggio

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Andate a Tenerife per stare lì solo due giorni? Ma siete pazzi? La risposta che otterrete se dite a qualcuno che state organizzando un viaggio del genere è questa. La stragrande maggioranza delle persone infatti pensa che sia impossibile e senza senso fare così tanti chilometri per stare in un posto così poco.

Vi dirò la verità, queste persone tutto sommato hanno ragione. Per un semplice motivo: per molte persone il viaggio è fonte di stress, preparativi per la valigia, prenotazioni, organizzazione ecc. Sarebbe quindi inutile e deleterio un viaggio del genere.

Però ce ne sono molte altre che amano semplicemente viaggiare, ossia tutto ciò che sta attorno al viaggio. Dalla prenotazione all’organizzazione alla preparazione della valigia, tutte cose che un viaggiatore fa in pochissimo tempo.

Se anche voi come noi amate tutto del viaggio, se anche a voi basta prendere un aereo, un treno, un bus, un traghetto, un’auto o qualsiasi mezzo ma basta partire per l’avventura anche se si tratta di un solo giorno, allora siete nel posto giusto. Perché sì, se avete due giorni di tempo libero (più altri due per il viaggio, o uno e mezzo) sappiate che si può fare senza problemi.

Ovviamente il tempo è quel che è e da studenti universitari in pieno periodo di lezioni non potevamo di certo permetterci più giorni. Però ogni occasione è buona per noi e non siamo di certo quelli che desistono e rinunciano ad un viaggio!

Un consiglio per il volo: se volate dal Nord Italia vi consiglio di volare con RyanAir non solo per i prezzi più bassi rispetto ai concorrenti, bensì perchè è tra le pochissime compagnie che fa voli diretti per le Canarie. Noi siamo partiti da Treviso ma potete partire anche da Bologna o Bergamo. Per trovare tutti i voli economici vi consiglio di utilizzare Skyscanner.it.

Consigli per andare a Tenerife spendendo il meno possibile

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Giorno 0: partenza da Treviso e arrivo a Tenerife Sud

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Google Maps azzecca pure il tempo del volo, al contrario di RyanAir che preferisce restare largo indicando 4h50 di volo

Partenza a metà giornata da Treviso, rigorosamente con Ryanair che non manca di deliziarci col classico ritardo di un’oretta (niente a che vedere con le peripezie di settembre comunque; se siete interessati leggete qui: Il prezzo delle low cost: il caso RyanAir). Tutto sommato non è un problema visto che avevamo previsto di perdere la prima giornata e di puntare tutto sulle giornate di sabato e domenica.

Il volo di andata dura 4 ore e 50 minuti ma si guadagna un’ora a causa del fuso orario. Inoltre il tempo è come sempre sovrastimato visto che in realtà sono circa un 20 minuti in meno da quelli dichiarati.

Arriviamo verso le 18 all’aeroporto di Tenerife Sud. Atterraggio spettacolare visto che la pista è sul mare ed era l’ora del tramonto.

Scendiamo dall’aereo e ci dirigiamo verso l’uscita dell’aeroporto e in particolare verso il desk dell’autonoleggio. Ovviamente abbiamo prenotato l’auto prima di partire e lo consigliamo caldamente anche a voi.

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Il desk dell’autonoleggio

La prenotazione l’abbiamo effettuata con PaylessCar che a Tenerife si appoggia a Cicar. Vi consiglio di dare un’occhiata ad entrambi i siti e prenotare da quello più conveniente in quel momento. In alternativa a queste due compagnie vi consiglio anche CabreraMedina che se non erro si appoggia anche lui a Cicar.

Vi consiglio queste tre compagnie (che poi è una sola: Cicar) perché sono le più importanti alle Canarie e offrono un servizio eccellente ad un prezzo bassissimo. Se leggete anche online tutti ve le consiglieranno. Compreso nel prezzo avrete tutto (assicurazione 100% e senza franchigia, secondo guidatore gratis).

Nessuna sorpresa con la benzina (a noi ce l’hanno consegnata con serbatoio praticamente vuoto e l’abbiamo riportata tale e quale), potete consegnarla anche se il desk all’aeroporto è chiuso (nel caso aveste un volo al mattino presto come noi), potete noleggiarla anche senza carta di credito e pagare in contanti.

Noi abbiamo pagato meno di 60€ per un noleggio di 3 giorni e per un suv “compatto” (una Opel Mokka X) che era talmente nuovo da avere ancora le pellicole sulle guarnizioni dei finestrini e sotto la porta.

Insomma, vi dico solo una cosa: ve lo straconsiglio. Unico appunto: prenotate per tempo e a casa perché i prezzi aumentano di molto una volta che vi avvicinate alla data.

Inoltre nella maggior parte dei casi vi daranno un’auto di categoria superiore a quella scelta da voi, quindi, a meno che non abbiate grosse esigenze, vi consiglio di optare per la categoria più economica.

Una volta firmato il contratto di noleggio, ci vengono consegnate le chiavi e ci dirigiamo verso il parcheggio dell’autonoleggio. E’ un parcheggio enorme che si trova proprio davanti all’uscita dell’aeroporto. Lì ci sono tutti i noleggiatori con le rispettive auto. Non ci resta che andare verso il numero di park assegnato, aprire la nostra auto, caricare le valigie e partire.

L’auto assegnateci ha anche un comodo navigatore che ci torna utile per andare verso l’appartamento dove il povero proprietario ci sta aspettando da un’ora ormai. Fortunatamente grazie all’autostrada (Autopista du Sur) ci si impiega solo una mezz’oretta. Abbiamo scelto infatti un’appartamento a metà isola, vicino all’oceano, comodo sia per l’aeroporto sia per girare Tenerife da Nord a Sud.

L’appartamento è abbastanza antico ma non ci aspettavamo molto visto che lo stile qui a Tenerife è molto anni ’90 (ma facciamo anche ’80). Si chiama Apartamento Secundino e si trova nel Puertito de Güímar, tuttavia ve lo consiglio solo se state cercando qualcosa di economico e per starci solo poco tempo oppure se come noi ci entrerete la sera tardi per dormire e uscirete il mattino presto.

Sappiate comunque che, a meno che non abbiate un budget elevato per permettervi qualche Hotel verso Playa de Las Americas, anche se andate in Hotel 4 stelle i prezzi sono abbastanza bassi ma la qualità è anch’essa molto bassa. A questo link potete trovare diverse strutture a Tenerife Sur.

Nel Puertito de Güímar c’è un po’ di tutto: supermercati, bar, ristoranti. E’ una piccola località di villeggiatura, con una grande spiaggia vulcanica tipica di Tenerife e un lungomare tranquillissimo tutto da passeggiare. La classica località per chi vuole una vacanza di relax.

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La spiaggia al Puertito de Güímar

Tuttavia i ristoranti della zona non ci hanno entusiasmato molto e abbiamo scelto così di dirigerci la sera per uno spuntino veloce in direzione Candelaria. Sempre sull’oceano ma decisamente più movimentata e con moltissimi locali. Tuttavia a dicembre molti chiudono presto, quindi non trovatevi tardi come noi.

Per fortuna abbiamo trovato un ottimo Tapas bar che si chiama Cervitapas. Ve lo consiglio altamente perché prepara ottimi piatti (tranne le crocchette di pollo, un po’ troppo dure per i nostri gusti) ed ha una vasta e ottima selezione di birre. Inoltre di fronte c’è un comodo parcheggio. In alternativa sul lungo mare ci sono moltissimi altri locali dove mangiare, tra cui qualcuno italiano.

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La “cena” da Cervitapas

La nostra “prima” giornata finisce qui, ce ne torniamo al nostro appartamento per ricaricare le forze in attesa del “vero primo giorno” a Tenerife.

Giorno 1: Los Cristianos – Teide – San Cristóbal de La Laguna

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Il Tour del Giorno 1 (circa 300 km in auto) | Güímar – Los Cristianos (Playa) – Teide – San Cristóbal de La Laguna

Ci svegliamo abbastanza presto ma comunque in “orario vacanza” per dirigerci in direzione Los Cristianos. Il tempo è variabile ed è il 9 di dicembre, ma visto che a casa nostra è prevista neve e ci sono -5° mentre qui ce ne sono 20, decidiamo di portarci comunque dietro asciugamano e costume.

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L’Autopista du Sur

Arrivati a Los Cristianos è facile scorgere un ampio parcheggio all’ingresso della città. Non aspettatevi città da foto qui a Tenerife, sono tutte di recente costruzione e di storico c’è poco. Ci sono comunque alcuni scorci interessanti. Tuttavia Los Cristianos è una cittadina che a me è piaciuta molto. Si cammina per il viale centrale, ricco di locali e negozi di ogni genere e si arriva dritti alla spiaggia.

La Playa de Los Cristianos non è nulla di che, visto che praticamente ci si trova in porto a fare il bagno. Siete comunque a Tenerife e non preoccupatevi di questo: l’acqua è ottima e merita una nuotata. Noi non ci siamo trattenuti neppure se era il 9 dicembre con poco più di 20 gradi. Non eravamo comunque gli unici “matti”. Inoltre l’acqua, con mia grande sorpresa, era tiepida.

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La Playa de Los Cristianos

Ci asciughiamo, ci laviamo (ci sono delle docce con acqua tiepida in spiaggia), ci cambiamo e torniamo alla nostra auto in direzione centro commerciale. Ebbene sì, qualcosa da comprare c’è sempre e al Sud ci sono vari centri commerciali abbastanza grandi e con molti negozi.

Anche in questo caso, scordatevi i centri che ci sono da noi. Questi sono vecchi e alcuni addirittura vi sembreranno chiusi o non più utilizzati perché bui all’interno o con vari negozi non più in funzione. Non preoccupatevi perché è quasi la normalità.

E’ tardi e la fame chiama, quasi nessun locale è aperto e in questa zona sono pochi ad ispirarci. Così visto che volevamo fare uno spuntino in tutta fretta senza perder troppo tempo in ristorante ci fiondiamo in un Burger King (sì, qui a Tenerife non manca nulla, c’è persino Ikea!).

Tempo di riprendere l’auto in direzione Teide! Il Teide è un vulcano alto ben 3718 metri. E’ la vetta più alta della Spagna e il terzo vulcano del mondo per altitudine dalla sua base. La sua ultima eruzione è datata 18 novembre 1909.

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Terra vulcanica

Per arrivare in cima si può seguire un sentiero (serve un minimo di allenamento) oppure c’è una funivia (costo 27€ a/r). Tuttavia per arrivare proprio in cima dovrete prenotare presso il sito ufficiale (a questo link). Vi avverto che per trovare posto dovete prenotare almeno un mese e mezzo prima.

Con l’auto abbiamo seguito la strada TF-38 e poi TF-21 percorrendo tutto il Parco Nazionale del Teide (che è il parco nazionale più visitato in Europa e uno dei più visitati nel mondo con oltre 4 milioni di visitatori nel 2016). Questa, secondo il mio punto di vista, è la strada più bella di Tenerife. Vi sembrerà di stare in America a causa delle distese infinite e di lunghi rettilinei immersi in rocce e in un paesaggio che se non fosse di colore rossiccio potrebbe essere paragonato alla Luna.

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Uno dei tanti punti di sosta lungo il Parco Nazionale del Teide
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La “nostra” auto
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Io con il Teide sullo sfondo
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Parco Nazionale del Teide
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Parco Nazionale del Teide
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Parco Nazionale del Teide

Qui non c’è anima viva tranne qualche arbusto in mezzo alle rocce vulcaniche.

Ci fermiamo a Las Cañadas del Teide, da dove ammiriamo uno splendido tramonto con le rocce di color rosso lava.

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Il tramonto al Parco Nazionale del Teide | Foto di Greta
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Las Cañadas del Teide
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Las Cañadas del Teide
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Las Cañadas del Teide
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Las Cañadas del Teide

E’ ormai buio pesto e in giro non c’è quasi nessuno. Rientriamo in auto, anche perché qui è davvero freddo (8°) visto che ci troviamo a 2250 metri, e proseguiamo per la strada TF-24 in direzione San Cristóbal de La Laguna.

Dopo un bel po’ di chilometri al buio pesto in mezzo al nulla (ma con strade eccellenti che vi faranno rimpiangere una volta arrivati a destinazione, specie se vi piace guidare), arriviamo a San Cristóbal de La Laguna. La città è abbastanza caotica dato che qui trova spazio l’altro aeroporto dell’isola: l’Aeroporto di Tenerife Norte.

Con non poca fatica riusciamo a trovare un parcheggio in centro, piccola passeggiata e finalmente troviamo un ristorante che ci ispirava (ammetto che TripAdvisor ci ha aiutati anche qui).

Si chiama Tasca El Obispabo e ve lo consiglio caldamente. Si trova in pieno centro città e non fatevi ingannare dall’apparenza. All’interno è infatti pieno di quadri a tema religioso (nelle porte del bagno per gli uomini è raffigurati Gesù, per le donne la Madonna). Per alcuni potrebbe essere spiazzante ma sappiate che il cibo qui è buonissimo.

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Il mio piatto da Tasca El Obispado (gamberetti, uova strapazzate, funghi e altro pesce)

Tuttavia la cucina è spagnola e i piatti delle Canarie qui sono pochi, come ad esempio il coniglio con patate delle Canarie (ma questo vale un po’ dappertutto qui a Tenerife).

Stanchissimi per il tour de force della giornata, torniamo all’auto e al nostro appartamento in poco tempo grazie alla comodissima Autopista del Sur.

Giorno 2: Santa Cruz – Las Mercedes – Playa de las Américas

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Il Tour del Giorno 2 (circa 300 km in auto) | Güímar – Santa Cruz – Las Mercedes – Playa de las Américas

Se il primo giorno l’abbiamo dedicato per la maggiore alla parte Sud dell’isola e soprattutto alla parte centrale del Teide, il secondo giorno abbiamo voluto passarlo quasi interamente nella parte Nord.

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La seconda giornata comincia sicuramente meglio con questo splendido cielo azzurro

Navigatore impostato in direzione Santa Cruz, prendiamo la comoda Autopista e arriviamo alla moderna cittadina a Nord dell’isola. Anche in questo caso non aspettatevi architetture storiche perché si tratta di fatto di una moderna città sull’oceano dove a predominare sono senza dubbio i grattacieli.

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Santa Cruz

Nonostante ci troviamo nella parte nord di Tenerife, ci sono ben 27° e un sole che spacca le pietre (ricordiamo che siamo al 10 dicembre). La voglia di fare un bagno è tanta, ma il tempo stringe e abbiamo ancora tante cose da fare, tra le quali sfamarci.

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Santa Cruz

In centro a Sana Cruz entriamo in un mercato caratteristico (il Municipal Market Our Lady of Africa La Recova), edificio disposto su due piani che richiama un certo stile arabo. Consiglio altamente questo luogo a tutti gli amanti del pesce, perché al piano inferiore si trovano diverse pescherie pronte a prepararvi il pesce fresco (per lo più crostacei) servito assieme ad un buon bicchiere di vino bianco.

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Municipal Market Our Lady of Africa La Recova

Noi in particolare ci siamo fermati da Nicomedes. Vi consiglio altamente di provare il Jumbo e i Gamba Blanca! Ovviamente accompagnati da un buon calice di vino bianco.

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Il banco di crostacei di Nicomedes
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I Gamba Blanca (mai mangiato dei gamberi così morbidi, si scioglievano in bocca)
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Il Jumbo (buonissimo, anche se ci vuole un po’ di tempo per prepararlo)

La domenica a Santa Cruz si tiene una specie di mercato delle pulci. Troverete di tutto di più, compresa un’infinità di merce contraffatta oltre che oggetti “storici”. Molte vie del centro rimangono quindi chiuse al traffico per questa occasione.

Riprendiamo la nostra vettura e impostiamo il navigatore in direzione San Andrés. La strada è bellissima e costiera, anche se contaminata da insediamenti petroliferi.

Qui non è semplice trovare parcheggio nemmeno in dicembre. Infatti a due passi si trova una bellissima spiaggia (nonostante le piattaforme petrolifere in bella vista), Playa de Las Teresitas. Tuttavia basta uscire di pochi metri dal paese per trovare larghi spiazzi dove poter lasciare l’auto, anche fronte spiaggia.

Nel punto in cui ho segnato la mappa qui sopra trovate una buonissima gelateria che vi consiglio. Ne cercavamo una infatti sin da Santa Cruz ma nessuna ci ispirava molto. Purtroppo non c’è ancora né su Google Maps né su TripAdvisor perché probabilmente ha aperto da poco tempo. Il suo nome, se non ricordo male, è “Vaniglia o Fragola”. Trovata! la gelateria è questa qui.

Mentre ci gustiamo il nostro gelato andiamo a piedi (5 minuti con passo lento) a Playa de Las Teresitas. Qui troviamo una giornata tipicamente estiva con moltissime persone che facevano il bagno in una splendida cornice, sebbene non sia proprio caratteristica dell’isola. La sabbia infatti è tipica del Sahara ed è stata chiaramente importata per far sembrare il tutto una località caraibica.

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Playa de Las Teresitas

Dopo un po’ di relax in spiaggia riprendiamo l’auto e torniamo verso il centro di San Andrés per poi prendere la stretta strada TF-12. Per chi è abituato a guidare nelle nostre strade di montagna senza linea spartitraffico non avrà assolutamente problemi, per gli altri… andate piano! Infatti il traffico anche qui non manca e non è difficile incontrare anche l’autobus di linea.

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San Andrés

Percorriamo tutti i 12 chilometri di questa strada lungo un verde inaspettato che finora non avevamo mai visto a Tenerife, passando per alcuni tratti di strada che ci lasciano a bocca aperta per la loro bellezza.

Vi consiglio una svolta breve (500 metri) verso El Bailadero per qualche foto (merita) e poi riprendere verso il Mirador Pico del Inglés e il Mirador Cruz Del Carmen Observation Deck. Due punti panoramici che, a seconda del tempo metereologico, offrono viste spettacolari verso l’entroterra e l’oceano. Inoltre passerete attraverso la bella e particolare Foresta de Las Mercedes.

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El Bailadero
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Scorci dalla TF-12
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Mirador Cruz Del Carmen Observation Deck
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Scorci dalla TF-12
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Scorci dalla TF-12
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Scorci dalla TF-12

Verso sera torniamo verso San Cristóbal de La Laguna (che non abbiamo visitato per bene ma che è altamente consigliata, una delle poche cittadine se non l’unica che merita qualche foto) per poi dirigerci verso il nostro appartamento di Güímar.

Solo una piccola sosta per riprenderci e decidere cosa fare la sera, visto che la mattina dopo avremo l’aereo alle ore 7 di mattina. Decidiamo così di non sprecare queste ultime ore rimasteci in terra spagnola e puntiamo nuovamente il navigatore, questa volta a Sud, precisamente a Los Cristianos.

Ci fermiamo per la cena al ristorante El Cine dove mangiamo bene ma non da lasciarci un effetto “wow”. E’ un semplice ristorante vicino al mare ad un prezzo medio senza troppe pretese. Consigliato si vi piace il pesce (ma la quantità sui piatti è scarsina).

Da Los Cristianos decidiamo di fare una passeggiatina serale verso Playa de las Américas. C’è infatti un bel percorso pedonale lungo l’oceano che vi porterà nella meta turistica per eccellenza in soli 20 minuti. Qui troverete tantissimi locali, negozi di grandi firme e soprattutto l’Hard Rock che spicca su tutti grazie ad una costruzione imponente.

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Hard Rock di Playa de las Américas
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Playa de las Américas in versione Natalizia

Torniamo stanchi ma felici all’appartamento per dormire queste tre ore, pronti per affrontare una nuova giornata in viaggio.

Giorno 3: sveglia alle 3.30am e direzione Treviso

Sveglia puntata alle 3.30 di mattina, carichiamo le valigie in auto, mezz’ora di autostrada deserta e siamo in Aeroporto. Alle 4.30 abbiamo già parcheggiato l’auto nell’apposito piazzale e “consegnato” le chiavi al desk.

E’ talmente presto che dopo aver fatto i controlli in aeroporto il duty free è ancora chiuso! Dopo una mezz’oretta, verso le 5, aprono le inferriate e finalmente possiamo dirigerci ai gate di partenza dove troviamo non poche persone che hanno passato la notte lì (ve lo sconsigliamo se vi balena questa idea tra la testa, visto che le panchine qui sono scomodissime, e dopo aver dormito in vari aeroporti so bene cosa significa).

Dopo i soliti e ormai classici balzelli di RyanAir (ci han fatto fare i controlli due volte perché la crew dell’aereo non era pronta e siamo dovuti rientrare a piedi in aeroporto, quando eravamo già in pista), siamo pronti a partire e ad affrontare queste 4 ore e qualcosa di volo (con molte turbolenze annesse).

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Alba vista dall’aereo a Tenerife Sur
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Nel frattempo a Treviso (e in tutto il Trivenento) c’era una bella nevicata in corso. Come passare dai 30° di Tenerife agli 0° di Treviso!

Purtroppo anche questa avventura è svolta al termine. Ma state sicuri che tra non molto ne troverete altre qui su Stintup Viaggi! Tenerife è una meta che consiglio veramente a tutti, sia per assaporare l’incredibile clima primaverile 365 giorni all’anno, sia per gustarsi quest’isola capace di sorprendere ad ogni angolo.

Buoni viaggi a tutti!

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