Il 1 marzo Snapchat, applicazione utilizzata per lo più dai teenager, ha fatto il suo debutto in borsa a 17 dollari per azione e un valore totale aziendale pari a 24 miliardi di dollari. Quotata al Nasdaq (NewYork Stock Exchange, NYSE), Snapchat ha avuto un riscontro positivo dal pubblico com’era prevedibile i giorni prima del suo ingresso in borsa, vedendo il suo valore aumentato sin dai primi istanti.
Il titolo (NYSE: SNAP) subito schizzato verso l’alto andando a toccare ieri 2 marzo il valore di 26 dollari per azione, anche se per pochi secondi. Poi il titolo si è stabilizzato a 24,50 dollari per azione (+40%), che equivale a circa 30 miliardi di dollari di quotazione.
Le azioni rilasciate tuttavia non danno diritto di voto nella società, quindi gli investitori puntano tutto sulla crescita di Snapchat nei prossimi mesi o addirittura anni. C’è però da dire che non mancano gli speculatori, presenti come gli avvoltoi attorno ad un cadavere quando queste start-up si affacciano ai mercati azionari.
Spesso infatti, come visto in passato con altre “start-up del web”, si assistono in questi casi a delle fluttuazioni incredibili dei prezzi delle azioni anche nel giro di poche ore, consentendo a pochi “fortunati” di guadagnare grosse somme di denaro (appunto, speculando).
C’è infatti da dire che Snapchat ha già visto la sua utenza calare da quando Instagram, Facebook e ora WhatsApp hanno copiato spudoratamente la funzione “Stories”. A tal proposito proporrò un editoriale nelle prossime ore (potete leggerlo cliccando su questo link, sarà disponibile a fine mattinata).
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