Quando si parla di smart working si hanno sempre pareri discordanti, c’è chi non ne può più dopo diversi mesi da marzo ad oggi a seguito della pandemia e c’è chi invece lo farebbe per sempre.
Una ricerca condotta da Cisco (in fonte) ha raccolto pareri abbastanza unanimi: l’87% degli intervistati infatti si è dichiarato favorevole allo smart working.
Inoltre gli italiani hanno dichiarato di voler sentirsi liberi di decidere come lavorare (a casa o in ufficio) anche una volta che la pandemia sarà finita.
Secondo il 65% degli intervistati, smart working significa maggiore autonomia e per il 66% porta a un miglioramento della qualità del lavoro.
Siete sicuri di essere davvero in Smart working?
Smart working è uno dei tanti termini inglesi abusati con l’italianizzazione. Tuttavia significa poter decidere autonomamente dove e quando lavorare, l’unico requisito dovrebbe essere portare a termini i compiti raggiungendo gli obiettivi preposti. Questo a grandi linee.
Quel che invece la stragrande maggioranza degli italiani (e non) sta svolgendo durante questo periodo si chiama telelavoro. L’orario di ufficio c’è, solo che non si timbra il cartellino, ma c’è. Non importa se state davanti alla scrivania a girarvi i pollici, all’azienda spesso basta che siate lì.
E’ chiaro che ci sono lavori che richiedono la presenza del lavoratore in determinati orari, dunque non potrà mai esistere un vero e proprio smart working, mentre per tanti altri è l’azienda o il datore di lavoro ad avere una mentalità piuttosto arcaica e non ancora pronta a fare il salto vero, che rivoluzionerebbe, questa volta sul serio, il mondo del lavoro.
Fonte: Cisco
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