Michael O’Leary, CEO di Ryanair, è stato decisamente chiaro e trasparente nelle dichiarazioni odierne: una seconda ondata di Covid-19 in autunno porterebbe a nuovi tagli del personale.
La pandemia ha già colpito pesantemente le compagnie aeree e Ryanair ha subìto perdite nette per 185 milioni di euro durante i tre mesi di quarantena fino alla fine di giugno.
Lo scorso anno nello stesso periodo la compagnia irlandese chiudeva il trimestre con un utile netto pari a 243 milioni di euro.
Le entrate sono passate da 2,2 miliardi di euro a 125 milioni di euro.
D’altronde oltre il 99% della sua flotta è rimasta a terra, mentre le persone trasportate da aprile a giugno sono passate dai 42 milioni del 2019 ai 500.000 del 2020, prendendo sempre lo stesso periodo di riferimento.
Da sottolineare come le perdite del trimestre aprile-giugno arrivino nonostante una riduzione dei costi pari all’85% grazie a licenziamenti e tagli agli stipendi.
Inoltre la ripartenza è avvenuta con il freno a mano tirato, visto che per ora sono stati ripristinati il 40% dei voli e i piani prevedono di ritornare ad utilizzare oltre la metà della flotta non prima di agosto o settembre.
Ryanair ha commentato che “lo scorso trimestre è stato il più difficile in tutti i suoi 35 anni di storia”.
Nonostante ciò, Ryanair si conferma essere una delle compagnie meglio “assestate”, con ben 3,9 miliardi di euro di liquidità alla fine di giugno.
Queste le parole di O’Leary:
“La nostra più grande paura è una seconda ondata di casi di Covid-19 in Europa e il modo in cui i governi risponderanno o gestiranno ciò. Non possiamo escludere ulteriori tagli agli stipendi e perdite di posti di lavoro se le cose peggioreranno”.
Fonte: Financial Times
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