Uno studio di 166 pagine (link in fonte) ha rivalutato le previsioni per quanto riguarda il riscaldamento globale, un tema che dovrebbe essere sempre più presente nelle discussioni dei vari governi.
Lo studio osserva in particolare un indice definito come “sensibilità del clima”, e che risponde alla domanda “quanto il pianeta di riscalderebbe se raddoppiassimo le emissioni di anidride carbonica rispetto all’era pre-industriale”.
Nel 1979 gli scienziati stimarono che la temperatura media globale sarebbe cresciuta in un range che va da 1,5° a 4,5° Celsius.
Tuttavia l’anidride carbonica è solo una delle tante componenti e le variabili sono perciò moltissime.
Le previsioni sul riscaldamento globale sono peggiorate
Lo studio utilizza quindi tre fattori chiavi: osservazioni storiche, feedback nel sistema climatico e registrazioni paleoclimatiche.
La cattiva notizia è che il nuovo studio ha decisamente alzato il range di aumento (per quanto riguarda il minimo) della temperatura media globale, che ora varia da 2.6° a 3.9° Celsius. Ben oltre quindi i 2° Celsius fissati dall’accordo di Parigi.
Ciò significa che l’umanità ha meno tempo per intervenire, perché se si arrivasse a raddoppiare le emissioni rispetto al periodo pre-industriale allora si sarebbe già oltre il livello minimo fissato con l’accordo di Parigi.
Il pianeta come lo conosciamo oggi sarebbe praticamente scomparso, sostituito da un cimitero di barriere coralline morte, ondate di calore inarrestabili, coste innondate e conseguenti disordini sociali e povertà.
Fonte: An assessment of Earth’s climate sensitivity using multiple lines of evidence
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