La serie Note, per Samsung, è sempre stata un qualcosa di “esclusivo” e non propriamente commerciale. Il solo fatto di introdurre le novità sei mesi prima rispetto alla serie “S” la dice lunga. Se poi analizziamo l’ottimizzazione di ogni device targato “Note” capiamo che l’azienda coreana ce la mette tutta per non sfigurare con il suo prodotto per eccellenza e questo Note 4, ve lo dico subito, non è da meno. Quest’anno la serie Note ha introdotto due novità importanti: il display QHD (per la prima volta su un dispositivo Samsung) e il frame in metallo (a dire il vero il primo è stato il Galaxy Alpha, prodotto che però è stato più un “test” del mercato).
Andiamo però ora ad analizzare come si comporta questo dispositivo, dopo averlo provato per più di una settimana e superato quindi i fatidici cicli di ricarica della batteria. Non mi dilungherò sulle caratteristiche tecniche, che potete trovare in ogni dove nel web e che ormai saprete già a memoria.
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N.B. Alcune parti di questa recensione, come quella riferita all’estetica, potrebbero presentare giudizi soggettivi dell’autore dell’articolo.
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Estetica & Materiali
La prima cosa che ci balza all’occhio è l’estetica. D’altronde non potrebbe che essere così. Sinceramente non avevo mai pensato di acquistare un Samsung prima d’ora proprio per la loro estetica. E, lo ammetto, per quest’anno ero orientato al passaggio ad iOS con i nuovi iPhone. Ma quando ho visto dal vivo e toccato con mano questo Note 4, beh, ho cambiato idea da un momento all’altro. Quella cornice in metallo, unita al vetro leggermente curvo ai lati, rende il dispositivo molto più “premium”, quasi elegante. Ma soprattutto l’aspetto è di un device votato al business, ossia quello per cui è stato concepito, specie nella colorazione nera. I materiali sono dunque ottimi, il tasto “home” centrale da’ un’idea di solidità maggiore rispetto a quello di Note 3, così come quello sul lato destro per l’accensione e lo spegnimento del dispositivo. Un ma, però, c’è: il bilanciere del volume (il cosiddetto “volume rocker”) presenta, specie nelle unità prodotte in Vietnam, un leggero “gioco al tocco”, ossia ballano leggermente. Nulla di preoccupante, tanto che io stesso non me ne sarei accorto se non l’avessi letto su xda. L’ho però voluto segnalare, dato che da un dispositivo che costa quasi 800€ ci si aspetta il “non plus ultra”.
In definitiva comunque il passo in avanti sotto questo aspetto (materiali ed estetica) è stato netto, sia rispetto a Note 3 sia rispetto a S5 (per fortuna la back cover non ha ripreso niente da quest’ultimo).
Display
Parliamo di un’unità Super Amoled con risoluzione QHD. I pixel per pollice (ppi) raggiungono l’impressionante numero di 515. Il display è qualcosa di indescrivibile a parole. Io non avevo mai visto in vita mia un display del genere, mi ha lasciato a bocca aperta. E non parlo del numero di ppi (praticamente inutili per l’occhio umano) bensì della tecnologia adottata e migliorata in questi anni da Samsung, sino a renderla praticamente perfetta con Note 4: neri profondi e un punto di bianco finalmente discreto. Queste le premesse che gli hanno fatto vincere il titolo di “miglior display” da parte di DisplayMate. Ed io non posso che essere d’accordo, anche se devo dire che il display di iPhone 6 Plus è anch’esso molto bello da vedere.
Ovviamente non ci sono ritardi nella risposta del touch screen. Display quindi promosso a pieni voti.
Ricezione & Parte Telefonica
Sempre più spesso questa “sezione” non viene affrontata nelle recensioni da parte dei maggiori “network” del settore, o comunque viene messa senza darci troppa attenzione. Per me invece è una delle cose più importanti di un telefono. Anzi, vi dirò di più, è la parte più importante. Un telefono per prima cosa deve saper telefonare, poi deve poter navigare in internet. Per fare entrambe le cose (bene) c’è bisogno di una rete mobile. Per ricevere questa rete il telefono necessita di un reparto antenna e modem molto efficiente. Spesso però i moderni smartphone sono meno efficienti, sotto questo aspetto, rispetto ai vecchi telefonini. Negli ultimi anni ho inoltre constatato come marchi del calibro di BlackBerry, Nokia, Motorola e Sony diano ancora moltissima importanza a questo aspetto, tanto da rimanere tra i migliori sotto questo aspetto. Per fortuna però da qualche mese anche altri produttori più “nuovi” si sono mossi sotto questo aspetto. Prima LG con G3 (che dopo molti aggiornamenti ha un reparto telefonico molto efficiente) e poi Samsung con S5 e Note 4 (che finalmente migliora di parecchio uno dei punti dolenti di Note 3: la ricezione).
Note 4, ve lo dico subito, non è un campione in questo settore. Non riesce infatti a battere, ma nemmeno a pareggiare, campioni di ricezione del calibro di BlackBerry (compreso l’ultimo Passport) o Sony (serie Z e non), però va a segnare un taglio netto col passato (la serie Note non è mai stata performante sotto questo aspetto) e lo fa in modo decisamente buono. Senza contare poi che con un paio di aggiornamenti si potranno tranquillamente raggiungere livelli più alti. Per ora è “lì lì” (forse un pelo sotto) con LG G3.
Passando dal lato pratico però, vi spiego come effettuo i miei test. Preferisco spostarmi a Venezia per questo (dove studio) dato che lì è molto più difficile mantenere la linea per un telefono cellulare. Senza contare poi il tragitto in treno. Proprio di questo aspetto vi voglio parlare: molto telefoni perdono la linea nel tratto PD-VE, specie nella zona della stazione di Mestre e sul Ponte della Libertà. Con Note 4 invece telefono e navigo in tranquillità, tranne nel tratto finale del ponte, dove fa davvero fatica ad aprire le pagine (la rete, comunque, c’è). La rete c’è anche in stazione a Venezia, anche se qui nessun telefono riesce a navigare in internet (non ho mai capito il motivo). Tra le calli strette delle Fondamenta San Giobbe il Note 4 non perde mai la linea, anche se qui ogni tanto le pagine ci mettono più del dovuto a caricarsi. Fa un pelino meglio il G3, ma sempre di poco. Comunque il Note se la cava molto meglio, rispetto alla maggior parte dei cellulari oggi in circolazione, tra uno degli acerrimi nemici dei cellulari: le fatidiche calli veneziane.
In definitiva mi sento di promuovere la ricezione, anche se con alcuni ritocchi software potrebbe arrivare davvero “alla quasi perfezione”.
Per quanto riguarda l’audio in capsula (anteriore), beh, per me è quasi il top. Dico quasi perché avendo provato vari BlackBerry tempo fa so bene cosa vuol dire “audio da fisso”. Calmi, il Note 4 a mio avviso ha un audio “quasi da fisso”, con tonalità calde come ce le aspetteremo da un telefono di questo calibro. Il volume idem, ottimo, lo si sente in ogni condizione.
Passo indietro (ma anche in avanti) per l’altoparlante posteriore. Indietro perché la posizione è tornata ad essere infelice (nel posteriore, se lo appoggiamo su una superficie morbida lo si sentirà con fatica), in avanti perché la potenza è aumentata di molto. In auto, come viva-voce, è finalmente a livelli buoni e anche l’audio è molto più pulito (con una leggera presenza dei bassi). Sia chiaro, l’altoparlante posteriore non lo giudico per l’ascolto di musica (a mio avviso non è questa la sua funzione) bensì per il viva-voce classico in chiamata. E per questo scopo, lo ripeto, è davvero molto buono.
Ottimo anche il reparto rubrica (che si integra molto bene con tutti i nostri servizi come Facebook e WhatsApp o ancora LinkedIn) e il dialer telefonico con moltissime informazioni e la possibilità di poterla minimizzare in modo da gestire la chiamata mentre andremo a compiere altre operazioni. Comodissimo poi il pop-up di chiamata in entrata (quando stiamo usando il terminale e riceviamo una chiamata, invece di coprire tutto il display si aprirà un pop-up attraverso il quale potremo rispondere, rifiutare la chiamata o inviare un messaggio).
WiFi: niente da dire, se non eccellente in ogni sua parte. Davvero incredibile la connessione alla rete, di una velocità disarmante. Ottima poi la funzionalità “Rete Intelligente” che permette di passare da WiFi 5 Ghz a 2.4 Ghz a 3G o 4G a seconda della qualità della rete.
Software
Un mese non credo basti per spiegare il comparto software di questo smartphone, o meglio computer! Non avrei mai pensato di poter svolgere così tante operazioni con un telefono, tanto che il computer lo accendo molto meno rispetto a prima. Il multitasking è il suo “core business”, ma come non citare la S Pen?
Grazie al multitasking evoluto del Note 4 (unico nel suo genere per ora in tutto il settore mobile) possiamo davvero sostituire il PC per molte operazioni comuni. Con questa versione poi non abbiamo più la sola possibilità di affiancare due schermate, ma possiamo anche ridurre le app (ad una grandezza a nostro piacimento) e rimpicciolirle in icone (chiamate “float icon”) per poi andarle a riaprire ovunque vogliamo. Vi assicuro che è una delle funzioni più utili e che più amerete di questo dispositivo (a patto che il vostro sia un utilizzo improntato al business; ma anche per l’università è, a mio avviso, il top).
Passiamo ora alla S Pen: digitalizzatore Wacom, punti pressione raddoppiati rispetto a Note 3 (ora sono 2048) e software migliorato rendono questo strumento il fulcro dello “smartphone made by Samsung”. La “penna” ha infatti permesso alla serie Note, e continua a farlo con il Note 4, di non avere concorrenza in ambito phablet. In molti si chiedono a cosa, in realtà, serva. Io in primis, prima di utilizzarla. Per prendere note al volo è di un’utilità unica. La scrittura è migliorata tantissimo ed è molto ma molto vicina alla scrittura su carta. Le funzioni intelligenti corredate dalla suite S Note rendono poi il tutto a livelli “office” elevatissimi. Produttività potrebbe essere la parola giusta per descrivere questo fantastico terminale. Vi faccio un esempio concreto: se scrivo qualcosa tramite le note con la S Pen, mi basterà un clic per trasformare quell’appunto in attività o appuntamento da aggiungere al calendario. Oppure ancora posso scrivere un numero di telefono e chiamarlo direttamente. Anche nella scrittura di un messaggio devo dire che il riconoscimento del testo è davvero ottimo (e se riconosce la mia scrittura riconoscerà sicuramente anche la vostra).
Piccolo appunto per S Health: contapassi (abbastanza preciso), sensore per il battito cardiaco, per la SpO2, per i raggi UV (non ancora provato dato che in Veneto il sole d’inverno non lo vediamo mai), zona allenamento (modalità corsa, camminata, ciclismo, escursioni), controllo delle calorie (inserimento cibi, ci sono davvero tutti), del peso, del sonno (se avete un wearable Samsung), dello Stress (attraverso diverse rilevazioni del battito) e infine una delle mie preferite: la sezione Allenatore. Quest’ultimo terrà traccia delle nostre abitudini, che conoscerà attraverso varie domande, e ci consiglierà vari obiettivi da raggiungere per migliorare la nostra vita e renderla più sana.
Infine un piccolo appunto per quanto riguarda la porta a infrarossi situata nella parte alta del terminale che grazie all’app Smart Remote permette di comandare la nostra televisione. L’app è inoltre una vera e propria guida TV che ci consiglia che programmi guardare a seconda delle nostre preferenze.
Fotocamera
Abbiamo il meglio che Samsung ha da offrirci ad oggi: 16MP (come l’S5) ma questa volta con lo stabilizzatore (OIS). Abbiamo l’ormai noto processore dedicato alla messa a fuoco (davvero istantanea e senza tentennamenti) e le mille funzioni che offre l’interfaccia Samsung per le foto e i video (che si possono girare anche in 4k).
Le foto (parlo di punta e scatta, il più utilizzato in generale) rispecchiano le aspettative..anzi, le superano! Siamo davvero a livelli altissimi e finalmente anche gli scatti serali sono discreti. Il sensore poi scatta in 16:9 a 16MP e questa è davvero una piacevole scoperta dato che ormai tutti gli schermi sui quali andremo a vederle hanno formato 16:9.
Foto scattate in modalità Auto a 16MP. In basso trovate quattro foto a risoluzione modificata (per ridurre le dimensioni) dove potete vedere la riproduzione dei colori (vi garantisco che è molto ma molto fedele) e il comportamento in varie condizioni di luce (davvero difficili quel giorno; ciononostante il comportamento è ottimo):
Video molto buoni anche se pecca un po’ la stabilizzazione. Nonostante sia ottica non è ai livelli di altri smartphone (vedi iPhone 6) anche se stiamo comunque parlando di top gamma. Sono comunque fiducioso che la cosa venga migliorata con i futuri aggiornamenti. Molto buono anche l’adattamento ai cambi di luce.
Galleria e lettore video a livelli ottimi, molto scorrevole la prima e senza alcun impuntamento (anche se non ho ancora molte foto all’interno) ed eccellente il secondo che permette la lettura di quasi tutti i formati audio e video.
Audio
Capitolo a parte per l’audio, settore al quale tengo particolarmente. Era una delle poche cose che mi faceva propendere per iPhone 6 Plus piuttosto che Note 4. Dopo aver letto molte opinioni positive in rete mi sono buttato sul secondo…e ne sono rimasto soddisfatto pienamente! La potenza audio non è la stessa di un iPhone (poco male a meno che non abbiate cuffie con un’impedenza alta, sopra i 38 per esempio) ma la qualità è davvero paragonabile, finalmente!
Il fatto poi che Samsung abbia dedicato molta attenzione a questo aspetto è confermato dal reparto software: ottimo il lettore musicale che legge anche file FLAC, per non dire poi dell’equalizzatore che capisce autonomamente il tipo di genere riprodotto (e lo fa molto bene) e permette una miriade di impostazioni al suo interno. Mi ha lasciato a bocca aperta la funzione “AdaptAudio”: è praticamente un test dell’udito che regolerà l’audio in cuffia a seconda di come ci sentite. Il test viene effettuato in maniera assolutamente professionale e devo dire che non avevo mai visto una cosa del genere implementata da un produttore (ho dovuto sempre scaricare app di terze parti). Davvero brava Samsung, finalmente l’attenzione che merita un device di questo calibro anche nella questione audio!
Capitolo a parte anche per le cuffie in ear date in dotazione: non sono niente male, anzi! Fate solo attenzione a inserirle bene all’interno dell’orecchio (senza esagerare) scegliendo la misura che più si adatta al vostro orecchio (ne trovate tre), altrimenti non sentirete alcun basso. Non sono ovviamente ai livelli delle Audio Tecnica ATH-M50 (che tra l’altro vengono pilotate molto bene dal Note, cosa che non mi aspettavo a dire il vero) ma se la cavano decisamente bene.
Infine un piccolo appunto per quanto riguarda la registrazione audio attraverso il microfono (o meglio i microfoni, ce ne sono 3), da buon universitario. Avevo provato infinite volte a registrare lezioni all’università con uno smartphone ma alla fine ci rinunciavo. D’altronde un motivo di tutti quei registratori posizionati sulla cattedra o sui primi banchi ci sarà, no? No. Se gli studenti universitari conoscessero la qualità di registrazione di questo Note 4 abbandonerebbero quel registratore succhia batteria, senza ombra di dubbio. Lasciando perdere per ora le varie modalità (riunione, intervista e memo vocale) vi dico una cosa: quarta fila, compagni che parlano e ridacchiano a fianco e la prof con un tono di voce basso (sensuale, anche perché è gnocca, ma sempre basso rimane); risultato? registrazione buona, si sente senza problemi tutto ciò che ha detto la prof e batteria che è calata di poco. Cari universitari d’Italia, ammesso che vogliate spendere queste cifre per un cellulare, siete avvisati. Provare (al centro commerciale) per credere.
Le funzioni di cui vi parlavo prima meriterebbero in realtà un articolo a sé stante: riunione e intervista sono entrambe molto interessanti, ma memo vocale raggiunge livelli incredibili; voi parlate, lui scrive (massimo 5 minuti però).
Batteria
Capitolo batteria, una delle cose che guardo maggiormente prima di acquistare un cellulare. D’altronde non è un telefono fisso e deve portarci almeno fino a quando torniamo a casa la sera. Come se la cava il Note 4?
Molto ma molto bene. Il mio test a Venezia descritto in precedenza per la ricezione telefonica ha coinvolto anche la batteria. Con scarsa ricezione e un WiFi ballerino dell’università il povero Note 4 ha dovuto fare il lavoro sporco. Acceso alle 8.30 di mattina doveva per forza portarmi fino alle 19. Un po’ di strizza ce l’avevo, dato che ero solo alla terza ricarica. Registrazione audio della lezione (oltre mezz’ora), varie foto agli appunti dei compagni, due ore di schermo acceso consecutivo in aula studio per ricopiare gli appunti e musica in cuffia per lo stesso periodo. Qualche minuto di chiamata, navigazione in internet, WhatsApp, Facebook, Evernote e chi più ne ha ne metta. Ovviamente il tutto mentre la connessione andava e veniva (non è colpa del Note, non c’è un telefono che prenda bene in quel posto). Risultato? Sono arrivato a sera tranquillamente con il 20% di batteria, che ho messo in carica verso le 22 con oltre 4 ore di schermo!
Se invece la giornata la passate per metà con una connessione 3G e per l’altra metà in WiFi sappiate che arriverete tranquillamente ad oltre 5h di display (personalmente 5h 30 comprese varie chiamate per un totale di 20 minuti).
Incredibile invece il risultato effettuato ieri: giornata tutta in WiFi, un po’ di musica, navigazione, parecchio WhatsApp, Facebook, 10 minuti di gioco (Monument Valley) e oltre 30 minuti di chiamate. Vi dico solo una cosa: 6h 30 minuti di display acceso! Senza usare nessun tipo di risparmio della batteria, con il quale si supererebbero tranquillamente le 7h di schermo acceso (come potete verificare dai risultati postati da molti utenti di forum famosi in Italia e non).
Risultati che vanno al di là di ogni aspettativa, sinceramente. Pensate che abbiamo il top della potenza sotto il cofano (Snap 805, 3GB di Ram, Adreno 420) ma soprattutto un display con risoluzione QHD. Considerando che la batteria è praticamente identica a quella del Note 3 (3220 mAh) bisogna riconoscere che il lavoro fatto da Samsung è eccellente (un altro aspetto che è andato a migliorare il precedente modello è infatti l’autonomia, e di molto).
Va detto anche che non ho disattivato nessun sensore sul mio Note 4 (anzi, sono tutti attivi), S Voice attivo, Google Now attivo, S Health attivo (conta passi compreso), luminosità in automatico 0 (se la mettete a -5 risparmierete molta batteria e ci vedrete benissimo lo stesso, se la mettete a +5 ne consumerete di più ma non ci vedrete più voi, vi accecherà!) e per finire 4 mail in push (più una in aggiornamento automatico ogni 5 minuti) e tutti gli account social (ma proprio tutti) in sincronizzazione attiva.
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