Parrot Pot: il vaso smart per le nostre piante | Videorecensione

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La mia passione per il “verde” nasce giusto qualche anno fa. Da piccolo mi regalarono un kit per creare una serra in casa. Da lì la passione è cresciuta sempre di più, per poi andare via via scemando con il passare degli anni e la mancanza di tempo da dedicare a questa passione. E poi, diciamocelo, vivere in un appartamento in città non aiuta. Passano gli anni, la mia passione per la tecnologia aumenta a dismisura e Parrot presenta un prodotto che unisce questi due aspetti, tecnologia e piante. Si chiama Parrot Pot e non è altro che un vaso smart.

Sarà riuscito Parrot Pot a far tornare in me il pollice verde di un tempo?

L’ho atteso per molto tempo. Già, perché non è stata Parrot a mandarmelo in prova, come spesso accade per gli altri prodotti, ma sono stato io a richiederlo.

Volevo assolutamente provarlo ma allo stesso tempo non avevo la minima intenzione di spendere il mio piccolo budget da studente per un vaso smart. Così quando Parrot ha deciso di inviarmelo in prova per tre settimane ho fatto i salti di gioia. Sì, che ci crediate o meno ero super curioso di provarlo.

Cos’è Parrot Pot?

Parrot Pot è un vaso smart, nel senso che esternamente è un normale vaso, mentre internamente vi sono 4 sensori. Questi sensori servono per monitorare vari aspetti della pianta, in particolare: l’umidità del terreno, il fertilizzante, la temperatura ambientale e l’intensità della luce.

Molti di voi a questo punto penseranno: “ma in commercio ci sono prodotti che fanno le stesse cose, costano meno e sono meno ingombranti!”. Certo, avete completamente ragione, anche Parrot ne produce (si chiama Flower Power). Peccato che vi sia una differenza enorme con gli altri sistemi.

Parrot Pot infatti ha una funzione che nessun altro ha: l’irrigazione automatica gestita da un algoritmo e con ben quattro modalità (automatica, manuale, lunga autonomia, personalizzato). Ma vi spiegherò più avanti tutte queste chicche.

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Parrot Pot e la confezione di vendita

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Com’è fatto Parrot Pot?

Costruito in ABS con un rivestimento protettivo anti-UV in modo da allungare la vita del prodotto che sarà necessariamente sottoposto agli agenti atmosferici, Parrot Pot dà un sensazione di solidità che non mi sarei aspettato da un vaso smart così leggero.

Il peso è infatti di soli 1,5 Kg, mentre le dimensioni sono pari a 298 mm (altezza) e 206 mm (diametro). Non preoccupatevi per il peso. Il vaso va infatti riempito con 2,2 litri d’acqua più la terra più la pianta. Insomma, sarà pesante abbastanza da non volar via con la prima raffica di vento. Testato da me.

Una volta tirato fuori dalla scatola il nostro vaso sarà già bello che montato. Ma per inserire le pile (comprese nella confezione 4 batterie AA, che dovrebbero garantire un’autonomia di 12 mesi) dovremo smontarlo. Cosa che ruba solo uno o due minuti al massimo. Nella parte inferiore infatti è presente il sottovaso, mentre sopra c’è il led di notifica (verde lampeggiante se l’acqua è poca, rosso lampeggiante se c’è qualche problema al sistema di irrigazione; lampeggia di rosso lentamente quando le batterie sono scariche).

Sempre nella parte superiore c’è anche il coperchio per il vano dell’acqua e il filtro. Inoltre va rimosso anche il vaso contenente la terra (2,4 litri) per accedere alla parte del vaso esterna, quella ossia che contiene l’acqua (2,2 litri).

All’interno del vaso contenente la terra troviamo diversi sensori:
– Sensore capacitivo per umidità del terreno: da 0 a 50 (%)
– Sensore conduttivo per fertilizzante (da 0 a 6 dS/m)
– Sensore luminosità: da 0 a 1’000 umole x m-2 x s-1
– Sensore temperatura ambientale (da -5° a +55° C)
– Sensore temperatura della terra (da -5° a +55° C)

C’è infine il sensore Bluetooth Smart (compatibilità con Bluetooth 4.0 e successivi).

Va detto infine che Parrot Pot, disponibile in Grigio ardesia, Mattone e Bianco porcellana, può essere posizionato all’interno della casa o anche all’esterno. Certificato IPx5 infatti, non teme la pioggia e le intemperie.

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Eccolo smontato

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Cosa fa e a cosa serve?

1) Innaffia automaticamente le piante quando necessario.
2) Autoregola il consumo di acqua quando non si è a casa.
3) Offre consigli circa la cura della pianta.

Parrot Pot funziona grazie ad un ricevitore Bluetooth Low Energy che gli permette di connettersi al nostro smartphone o tablet in modo stabile e senza consumare energia al nostro dispositivo. In questo modo inoltre anche Parrot Pot consumerà pochissima energia.

Nota di merito: il segnale del Bluetooth è eccellente. Copre perfettamente il mio appartamento di 90 metri quadrati, anche se devo dire che la terrazza è posizionata “in mezzo” all’appartamento che è disposto in orizzontale.

Parrot Pot non si limita alla rilevazione dei dati sulla pianta e all’annaffiatura automatica.

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Parrot si è rivolta a università, botanici e scienziati, in particolare il Research Center della Wageningen University nei Paesi Bassi e il Center of Urban Horticulture presso la Washington University negli Stati Uniti. Gli ingegneri Parrot hanno così potuto collaborare con questi studiosi per sottoporre Pot a condizioni reali ed estreme.

150 Parrot Pot sono stati testati in diversi periodi di tempo, in base ai criteri da studiare, e pomodoro, basilico, ulivo, albero di limone, ficus benjamina … sono alcune tra le piante coinvolte in questi test.

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Parrot Pot

Prima installazione

Una volta inserite le pile, il led di stato del Parrot Pot posizionato nella parte superiore comincerà a lampeggiare di verde. Aggiungiamo così la terra, che, mi raccomando, deve essere ben compressa! Se non lo fate dovrete invasare nuovamente la pianta perché il sensore di umidità non riuscirà a rilevare per bene l’acqua, con la conseguenza che Parrot Pot indicherà un malfunzionamento alla pompa di irrigazione.

Una volta fatto andremo a rimuovere la copertura del serbatoio dell’acqua che andremo a riempire con un annaffiatoio. Possiamo riempirlo fino a 2,2 litri, che ci basteranno per una settimana o più a seconda del fabbisogno della nostra pianta.

Va detto che Parrot Pot funziona anche senza applicazione. In questo caso il vaso annaffierà la pianta seguendo le indicazioni standard. Quando vedrà che l’acqua andrà sotto il minimo comincerà l’annaffiatura automatica. Va detto però che senza app il senso di questo vaso si limita a questo.

Una volta aggiunta l’acqua il led verde lampeggiante si spegnerà. Ora siamo pronti per cominciare.

Scarichiamo l’app Parrot Flower Power nel nostro smartphone, accediamo con il nostro account o ne creiamo uno e seguiamo le indicazioni a schermo. Aggiungere la nostra pianta è cosa davvero semplice e fattibile in pochi secondi. L’unico accorgimento da prendere è di inserire il nome esatto della nostra pianta. Solo così l’applicazione potrà darci le indicazioni corrette. Se sapete il nome scientifico tanto meglio. Sappiate infatti che sono oltre 8000 le piante presenti nel database.

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Parrot Pot

Parrot Flower Power: l’app dedicata

Una volta sistemato la nostra pianta e tutto il resto, ci basterà scaricare l’applicazione Parrot Flower Power, come abbiamo visto in precedenza, per visualizzare tutti i dettagli riguardanti le nostre piante. Applicazione che è disponibile sia per Android che per iOS. In particolare per il mondo Apple, Parrot offre un’app dedicata anche ad iPad e ad Apple Watch. Davvero un plauso all’azienda.

L’applicazione è fatta in modo eccellente, almeno quella per iOS (ma credo sia lo stesso su Android). Si apre in modo istantaneo, è sempre reattiva, si sincronizza con Parrot Pot in pochi istanti, gestisce fino a 256 Pot contemporaneamente ed ha un database di 8000 piante!

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Appena aperta l’applicazione Parrot Flower Power ci mostra la schermata “Il mio giardino” nella quale vediamo tutte le nostre piante, compreso lo status di ognuna indicato da un’icona in basso a destra o a sinistra in caso di malfunzionamenti o manutenzione richiesta.

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E’ un vero e proprio centro di controllo. Una volta collegato al vaso sincronizzerà tutti i dati. Avremo così il livello di umidità del terreno, l’ultima annaffiatura effettuata con data e ora, quando sarà la prossima, il livello di acqua del serbatoio, il livello di fertilizzante, la temperatura attuale e la media e infine la luminosità in lux (media e attuale).

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Interessante anche il dato sull’autonomia del vaso, che cambia a seconda della modalità selezionata.
– Se andremo su AUTO (Perfect Drop) infatti, Parrot Pot deciderà in modo autonomo quando annaffiare la pianta a seconda del suo fabbisogno di acqua. Abbiate un poi di pazienza per quanto riguarda i primi giorni. Parrot Pot deve studiare l’andamento dei vari valori e dopo circa una settimana non avrà più bisogno di voi.
– Plant Sitter invece è la modalità “Vacanza”. Vi consente infatti di aumentare l’autonomia del serbatoio dell’acqua fino ad un mese. Questo vi permette di passare le vostre vacanze con tranquillità senza dovervi preoccuparvi di affidare a qualcuno le vostre piante. Si occuperà di tutto Parrot Pot.
– Custom, ossia “Personalizzato”, ci consente di impostare tre parametri, ossia la soglia da non superare in quanto a irrigazione (specificata in tasso di umidità della terra), il risultato da ottenere dopo l’irrigazione (specificato in tasso di umidità della terra) e il tempo necessario, specificato in numero di ore, prima di riattivare l’irrigazione (una volta raggiunta la soglia definita).
– Manuale, infine, come dice la parola stessa, permette di gestire la pianta manualmente. Sarete voi a doverla annaffiare premendo sul tasto “Annaffia” presente nell’applicazione.

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L’applicazione consente di cambiare le unità di misura per ogni dato (è incluso il sistema metrico ovviamente), oltre ad altre personalizzazioni molto carine, come la possibilità di aggiungere le foto della nostra pianta e lo sfondo dell’applicazione dinamico a seconda del tempo atmosferico della nostra zona.

Per iOS l’app supporta anche il Force Touch (o 3D Touch) per azioni rapide (come la visualizzazione di avvisi in modo rapido).

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Ottima infine la possibilità di vedere lo storico per ogni valore grazie ad un grafico interattivo.

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Unica pecca: alcune frasi dell’applicazione sono in inglese (pochissime, ma ci sono).

La nostra prova

L’abbiamo testato per due settimane. I primi giorni i problemi non sono stati pochi. Il sistema di annaffiatura mi dava continuamente errori. Così, premendo sul pulsante manutenzione presente nell’app, ho scoperto che non avevo compresso la terra a dovere e il sensore di umidità non rilevava l’acqua del sistema di annaffiatura, che andava così sprecata. Una volta sistemata la terra il problema è sparito.

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Dopo qualche giorno il problema era relativo al fertilizzante presente in eccesso nella terra, che probabilmente era ricca di per sé di fertilizzante, in maniera eccessiva per la pianta da me scelta (un Hibiscus). Dopo qualche giorno Parrot Pot ha risolto in modo autonomo andando ad aumentare l’umidità del terreno.

Dopo una settimana Parrot Pot ha cominciato a darmi consigli precisi sulla pianta, sul livello di acqua, sulle ultime annaffiature. Ha cominciato a funzionare in modo completamente autonomo senza chiedere mai il mio intervento, se non per aggiungere acqua, circa una volta a settimana impostando l’annaffiatura su Automatico.

Insomma Parrot Pot impara con il tempo, ma impara alla perfezione. Con me ha svolto un lavoro superlativo visto che il mio Hibiscus è fiorito in una settimana, nonostante in molti si lamentino che questa pianta fiorisce con difficoltà e non sempre.

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Eccolo lì fiorito…

Non saprei dirvi se il merito sia di Parrot Pot, fatto sta che io ho solo svolto ciò che Parrot mi ha consigliato attraverso l’applicazione, cercando di rispettare sempre il livello di luminosità richiesto dalla pianta, così come la temperatura, il fertilizzante e l’umidità richiesta.

Va detto che Parrot Flower Power mi aveva avvertito qualche giorno prima che con i valori rilevati negli ultimi giorni, essendo perfetti, il mio Hibiscus sarebbe fiorito nel giro di pochi giorni.

Insomma, per farvela semplice, Parrot Pot e la suite di Parrot composta dall’applicazione dedicata mi hanno convinto in pieno.

Se devo trovare una pecca, è la mancanza del supporto ad Apple HomeKit.

Ebbene sì quindi, devo ammetterlo, il pollice verde di un tempo è tornato in me, così come la passione per le piante che coltivavo sin da piccolo.

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Ed eccolo il mitico e gigantesco fiore dell’Ibisco
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Sempre il fiore dell’Ibisco da un’altra angolazione
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Sempre il fiore dell’Ibisco da un’altra angolazione
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Sempre il fiore dell’Ibisco da un’altra angolazione

Aggiornamento: dopo due mesi di utilizzo

Dopo un mese e mezzo esatto dalla pubblicazione di questa recensione mi sento in dovere di pubblicare questo piccolo aggiornamento. Perché? Vi chiederete… Beh, c’è poco da dire, bastano le foto a volte per parlare:

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Uno dei tanti fiori fatti in questi due mesi (MAI visto senza fiori, è veramente un continuo)
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Oggi (13 luglio 2017) se ne è uscito con ben 3 fiori! Non credevo nemmeno io ai miei occhi!

Per quanto riguarda il vaso in sé: funziona alla perfezione, non mi ha mai chiesto interventi di manutenzione per gli ugelli né per altro, se non per riempire il vaso circa una vola a settimana (da considerare che è costantemente al sole e in questo periodo fa decisamente caldo). Ho testato anche la modalità vacanze che mi ha garantito di stare tranquillo per circa due settimane nonostante il caldo torrido di quel periodo. Per quanto riguarda la batteria, è al 92% dopo due mesi di utilizzo con la scarica del 4% al mese circa. Direi veramente eccellente.

Aggiornamento finale

Purtroppo il vaso smart Parrot Pot ha smesso di funzionare dopo circa 6/7 mesi. Inizialmente ho notato che non trasmetteva più con lo smartphone e il led non dava segni di vita. Così ho provato a smontarlo e pulirlo come indicato nel sito ufficiale Parrot. Dopo aver compiuto le operazioni di pulizia, ho reinserito le pile e per un attimo c’è stato un segno di vita tramite led, ciononostante il pairing con lo smartphone continuava a non funzionare.

Ahimè ora nemmeno il led lampeggia e il sistema è completamente da buttare. Purtroppo non posso giudicare la mia esperienza con l’assistenza clienti Parrot, visto che la mia unità era semplicemente un sample per la stampa.

Parrot Pot

149€
9.3

Materiali ed estetica

9.0/10

Qualità connessione bluetooth

10.0/10

Applicazioni e Software

10.0/10

Funzionalità e semplicità d'uso

9.5/10

Qualità/Prezzo

8.0/10

Pros

  • Ottimi materiali
  • Semplice da utilizzare
  • Software eccellente
  • Connessine bluetooth stabile e veloce
  • Unico nel suo genere

Cons

  • Prezzo elevato
  • Niente supporto ad Apple HomeKit

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