Un mese e mezzo fa vi avevamo parlato del Ledger Nano S e del software Ledger Live che permette di gestirlo comodamente dal PC o dal Mac. Oggi vi parliamo invece della sua evoluzione, il Ledger Nano X.
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Ledger Nano X: che cos’è e a cosa serve
Ledger Nano X: esteticamente parlando…
Cosa troviamo dentro la scatola
Cosa possiamo fare in più rispetto al Nano S
Ha senso passare dal Nano S al Nano X?
Ledger Nano X: che cos’è e a cosa serve
Si chiama hardware wallet ed è, letteralmente, un portafoglio elettronico dentro il quale mettiamo le nostre monete elettroniche per tenerle al sicuro.
E’ l’equivalente del nostro portafoglio classico, con la differenza che questo anche se viene perso o rubato non succede nulla. Infatti possiamo sempre recuperare il nostro account con le nostre criptovalute grazie alle 24 parole segrete che solo noi conosciamo.
Ledger Nano X: esteticamente parlando…
Ledger Nano X è esteticamente molto simile al Nano S, un po’ più grande, con un display più grande e con due bottoni più comodi e semplici da utilizzare.
Non solo alla vista ma anche al tatto il Ledger Nano X da la sensazione di essere più professionale rispetto al Nano S.
L’unica cosa che potrei fare come appunto è sicuramente il fatto che dimensioni e peso sono aumentate. Se siete abituati a portarvelo dietro come portachiavi, beh, questo potrebbe essere un problema in più.
- Nano X: 72mm x 18.6mm x 11.75mm (34g)
- Nano S: 56.95mm x 17.4mm x 9.1mm (16,2g)
Grande punto in più rispetto al Nano S, invece, sono l’ingresso per la ricarica e la connessione al PC che è ora una USB Type-C, oltre allo schermo più grande e di facile lettura.
Senza contare, come detto prima in apertura, quei due nuovi tasti tondi che oltre ad essere più belli sono decisamente più comodi da premere per navigare all’interno.
COSA TROVIAMO DENTRO LA SCATOLA
All’interno della scatola troviamo:
- Il Ledger Nano X
- Un cavo USB Tipo C per connetterlo al PC o mac
- Tre fogli per scrivere le parole di backup per recuperare il contenuto nel caso si rompesse
- Un laccetto con anello per portachiavi
- Istruzioni e adesivi
PRIMA CONFIGURAZIONE
Questo articolo l’ho intitolato “ora gestire i Bitcoin è davvero per tutti”. Sapete perché? Beh, perché se prima la configurazione era piuttosto macchinosa e serviva per forza un computer, ora grazie al Bluetooth è tutto più facile.
Basta accenderlo tenendo premuto il tasto principale per meno di 3 secondi, entrare nel Bootloader, avviare l’app Ledger Live sul nostro smartphone, entrare nella sezione dedicata al Ledger Nano X e seguire i passaggi a schermo per sincronizzarlo.
Se avevate già il Ledger Nano S e volete utilizzare gli stessi account con le stesse criptovalute che avevate lì, allora in fase di accensione al posto di scegliere l’impostazione per inizializzare il Ledger Nano X come nuovo dispositivo, scegliete di inserire le 24 parole segrete che avevate scelto e scritto nel foglietto apposito in fase di avvio del Nano S.
Una volta completato, avrete i vostri vecchi account disponibili anche su Nano X. In alternativa il processo sarà identico a quello del Nano S, solo che potremo effettuarlo comodamente dal nostro smartphone senza l’ausilio del PC.
ATTENZIONE! Al primo avvio mi è comparsa l’indicazione della batteria scarica. Ho connesso il Ledger Nano X all’alimentatore USB ma l’icona, anche dopo parecchie ore, non spariva. La soluzione è caricarlo finché l’icona della batteria è piena (quella piccola in alto a destra), staccarlo dall’alimentatore, aspettare 5 minuti che si spenga e poi avviarlo. Probabilmente è un bug.
Cosa possiamo fare in più rispetto al Nano S
La vera differenza è senza dubbio il Bluetooth e il fatto di poter usarlo anche in maniera indipendente rispetto ad un PC o ad uno smartphone.
Badate bene però che, sebbene possa essere acceso e si possa navigare nei menu anche senza avere con sé il proprio PC o smartphone, le cose che possiamo fare sono davvero poco e abbastanza inutili.
Per vedere infatti a quanto ammontano i nostri account di criptovalute o per inviarle o riceverle abbiamo sempre bisogno di un secondo dispositivo.
La differenza ora è che possiamo farlo anche in viaggio, basta semplicemente il nostro smartphone e una connessione ad Internet. (Si poteva fare anche con il Nano S, ma esclusivamente con un cavo OTG e solo con smartphone Android).
C’è poi il fatto che, se prima c’era il problema del poco spazio per le app, ora possiamo installarne ben 100 sul Nano X, con un totale di oltre 1100 criptovalute supportate!
Ha senso passare dal Nano S al Nano X?
La domanda è di quelle da un milione di dollari. La risposta però, almeno a mio modo di vedere, è piuttosto semplice. I casi sono questi:
- se vi trovate bene con il vostro Nano S e non vi stanno strette le poche app installabili, allora rimanete come siete;
- nel caso vorreste avere più libertà e tenere sempre le app installate sul wallet, allora il passaggio al Nano X è consigliato;
- come lo è consigliato nel caso in cui non volete essere dipendenti dal vostro PC per gestirlo.
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