Audio-Technica ATH-M50 | Recensione

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Una premessa iniziale molto importante: queste cuffie (ATH-M50) hanno bisogno di un rodaggio (burn-in) che va dalle 20 alle 100 ore circa per poter suonare al meglio. Personalmente non sono ancora arrivato alle 20 ore di ascolto dunque per il test audio definitivo vi rimando alle prossime settimane.

EDIT: dopo le prime 50 ore i bassi diventano assolutamente più corposi, ma senza snaturare il suono. La musica resta un piacere.

EDIT2: dopo oltre 100 ore di ascolto rasentano la perfezione. I bassi sono finalmente come ci si aspetta, corposi al punto giusto, senza recare troppo disturbo. Gli alti rimangono il punto di forza, fantastici. Molto buoni anche i suoni medi, per i quali siamo sempre vicino al top (per quanto riguarda delle cuffie chiuse).

Non è presente l’isolamento acustico “a pile”, ma il lavoro effettuato da Audio-Technica per l’isolamento “naturale” lo trovo ottimo (nel mio caso lo preferisco perché appunto più naturale).

Ovviamente i test sono fatti senza EQ, per rendere il tutto più naturale. E’ altamente consigliato l’utilizzo di un DAC USB. Tuttavia anche senza il volume è discreto, se non buono; ne risente solo la qualità dell’audio, specie se ascoltate FLAC (ma credo che abbiate già un DAC se ne fate uso). Con iPod (nano 1^ versione) la qualità è ottima, il volume discreto.

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ATH-M50, belle non solo da sentire

Dopo settimane passate a leggere e vedere recensioni in internet ho deciso di acquistare queste Audio-Technica ATH-M50. Se cercate in internet troverete infatti molte recensioni (quasi tutte positive) ma esclusivamente in lingua inglese. Vi basterà cercare anche su Amazon per rendervi conto che nel sito italiano sono pressoché sconosciute mentre in quello americano vanno per la maggiore. Il punto di forza di queste cuffie sono sicuramente il prezzo. Con circa 150€ vi porterete a casa un paio di cuffie Hi-Fi che qualcuno definisce addirittura da audiofilo. Per me le cuffie da audiofilo sono ben altre, ma lì il prezzo triplica (e oltre). Anche la definizione di “cuffie monitor” data dalla casa madre a queste ATH-M50 secondo me non è preciso, dato che non sono proprio delle cuffie monitor. A mio avviso sono però ottime per l’ascolto di qualsiasi tipologia di musica, dalla classica al pop. Il meglio di sé lo danno però con colonne sonore ricche di effetti speciali oltre ai classici Pink Floyd e Dire Straits, a patto che abbiate una buona amplificazione. Già, perché queste cuffie non sono state studiate per essere usate con telefoni cellulari e iPod, anche se a mio avviso con un iPod non perdono molto (come impedenza sono al limite). Con un impedenza di 38 Ohm infatti avremo la possibilità di ascoltare i nostri file audio anche da un dispositivo mobile classico. Come detto in precedenza però il meglio di sé lo danno in accoppiata con un buon amplificatore. Nel mio caso ne ho uno ottimo nello stereo di casa, ma sul PC sono ancora a secco. Se infatti collegherete le ATH-M50 direttamente nella scheda audio del vostro PC rimarrete molto probabilmente delusi (se però non avete troppe pretese questo discorso non vale): audio non troppo alto, qualche fruscio di fondo e bassa qualità (a meno che non abbiate una scheda audio dedicata di qualità). Vi consiglio dunque di acquistare un ampli (con DAC) da collegare al vostro PC come il FiiO E10ir?t=stup00 21&l=as2&o=29&a=B005VO7LG6 oppure uno dedicato anche ai dispositivi portatili (con cui amplificare non solo il PC ma anche lo smartphone o l’iPod) come il FiiO E11ir?t=stup00 21&l=as2&o=29&a=B0053KWDES o il più evoluto FiiO E07Kir?t=stup00 21&l=as2&o=29&a=B00A9LHLQ6. Grazie a questi apparecchi avrete un audio più pulito, più alto e “pieno”. A patto che ascoltiate musica di alta qualità (flac).

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Audio-Technica ha curato anche i minimi dettagli

Parliamo ora della qualità costruttiva e dell’estetica di queste cuffie. Le Audio-Technica ATH-M50 non spiccano di certo per materiali nobili, tuttavia le plastiche sembrano molto robuste, i dettagli in metallo danno un tocco di eleganza oltre che di robustezza e anche il cavo (a spirale) di dimesioni (circonferenza) generose dà un tocco di professionalità al tutto completato dal jack da 3,5mm in oro (più l’adattatore da 6,3mm). I padiglioni non sono il top come comfort dato il materiale utilizzato (pelle) specie quando la temperatura esterna è piuttosto elevata; in questo caso dopo qualche minuto di utilizzo ci cominceranno a sudare le orecchie. Ma questo è un problema conosciuto anche su cuffie di un livello più alto. Tuttavia tengo queste cuffie addosso anche per 2 o 3 ore senza particolari problemi. Per un comfort migliore dovreste dirigervi verso un paio di cuffie con padiglione in velluto (che io non amo molto), ma a meno che non abbiate esigenza di tenere le cuffie per oltre 5 ore non mi farei questi problemi.

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Ecco a voi il coiled cable (cavo a spirale)
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Adattatore jack da 6,3mm (ovviamente in oro)
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La ghiera che permette di trasformare il jack da 3,5 a 6,3mm

Per quanto riguarda la qualità dell’audio in cuffia vorrei aspettare ancora qualche settimana per scriverne. Avrò fatto si e no 10 ore di “burn-in” (rodaggio) che non bastano di certo a decretare la qualità effettiva. Tuttavia posso già esprimere un parere positivo. Ad un primo ascolto queste cuffie mi hanno infatti lasciato l’amaro in bocca: alti pazzeschi, bellissimi, medi buoni e distinguibili ma bassi assenti, totalmente. Per fortuna avevo già letto in internet di questa cosa, così ho cominciato ad ascoltare un po’ di musica di vari generi. Beh, anzitutto dal PC allo stereo amplificato del salotto la differenza è evidente. Dopo le prime 5 ore di ascolto, poi, si è aperto un mondo. Bassi di una profondità pazzesca, non quelli tipici delle Beats (sì, lo so, mi scuso per aver scritto questa parola in una recensione che vuol essere il più seria possibile) che ti fracassano le orecchie, ma belli da sentire, come dicono gli americani “loudness”. Un’ora di ascolto del doppio cofanetto originale “Pulse” dei Pink Floyd è bastato per aprirmi un mondo nuovo. Chiudete gli occhi e vedrete David Gilmour (ringrazio Syd e mi scuso per l’imperdonabile errore) in persona davanti a voi che tira fuori l’immaginabile da quella chitarra. Beh, che dire, provare per credere. Potete acquistare le Audio-Technica ATH-M50 su Amazonir?t=stup00 21&l=as2&o=29&a=B000ULAP4U o eBay1?ff3=4&pub=5575038800&toolid=10001&campid=5337241654&customid=&mpt=[CACHEBUSTER].

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Ottime anche per il trasporto
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Le modalità di rotazione dei padiglioni sono (quasi) infinite
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Eccoli i padiglioni in pelle

Finora sono rimasto assolutamente soddisfatto da queste cuffie che hanno un rapporto qualità/prezzo da 10/10. Aggiornerò quest’articolo tra qualche settimana per un voto più completo per quanto riguarda il comparto audio. Chiudo questa recensione con un messaggio importante: l’audio è un qualcosa di altamente soggettivo che solo voi potete valutare. Una cuffia che per me è ottima per voi potrebbe essere pessima e viceversa. Dunque vi consiglio di recarvi in un negozio specializzato per provarle prima dell’acquisto, magari portando con voi un CD che conoscete molto bene. Ringrazio infine i ragazzi che scrivono quotidianamente sul forum di Tom’s Hardware e che mi hanno dato una mano immensa nella scelta di queste cuffie. Rinnovo l’appuntamento con questo post nelle prossime settimane con update in “tempo reale”.

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Qualche scatto delle Audio-Technica: stanno bene con tutto!
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Grazie alle regolazioni le può portare persino Hulk!
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La pratica custodia viaggio in pelle
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Un ultimo scatto..

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Audio-Technica ATH-M50

€130
8.8

Alti

9.5/10

Medi

8.5/10

Bassi

8.5/10

Qualità del suono generale

9.0/10

Comfort

8.5/10

Pros

  • Dopo un po' du burn-in, suonano a meraviglia
  • Ottima trasportabilità nonostante siano delle over-ear
  • Prezzo ottimo

Cons

  • Comfort scarso dopo un'ora d'uso
  • In estate è dura utilizzarle se fa caldo

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3 risposte

  1. Certo che devono essere delle cuffie straordinarie se ci si può sentire Roger Waters suonare la chitarra del live Pulse dei Pink Floyd, visto che Waters non suonava la chitarra nei Pink e soprattutto che non ha partecipato al tour da cui è tratto Pulse (1995), visto che aveva lasciato il gruppo dal lontano 1984. Dalle mie cuffie io nel live Pulse ci sento suonare la chitarra solo Gilmour.

    1. Caro Sud, si sono cuffie straordinarie. Walters suonava il basso ha ragione, è stata una svista inaccettabile. Pulse però dovrebbe sapere che è un doppio CD registrato in HQ con inediti e vecchi pezzi celebri della band. Caro Sud, questa è una Sua svista. Buon fine settimana ;)

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