Il terrore iniziale di passare per quasi due settimane dall’utilizzare quotidianamente un Galaxy Note 4 ad un telefono che nel mercato è venduto ad un terzo del prezzo (meno di 250 euro per questo Zenfone 2) era molto elevato, ve l’assicuro. Avevo paura di non riuscire a trovare pregi in un telefono come questo Zenfone 2 perché ero ossessionato dai vecchi Android, quelli che venivano venduti a questi prezzi nelle catene di elettronica fino a poco tempo fa (sì Galaxy Ace, Star, ecc, sto pensando proprio a voi). E’ vero, questo telefono l’avevo già potuto assaporare allo scorso MWC di Barcellona, ma il tempo era talmente breve che non ho potuto testarlo per davvero. Ebbene, dopo oltre una settimana intensa di utilizzo vi posso anticipare che non solo sono rimasto colpito dalla piacevolezza d’uso di questo smartphone (o phablet?) ma non ho sentito assolutamente la mancanza del mio caro “vecchio” Note 4, che mi sta aspettando lì sul cassetto. Lo so, molti di voi pensaranno che sono pazzo a confrontare due telefoni così inconfrontabili, ma permettetemi di dire che con l’utilizzo quotidiano non ne ho sentito assolutamente la mancanza e leggendo le prossime righe capirete il perché (o almeno lo spero).
Innanzitutto vi dico subito che il modello che ho provato io è lo ZE550ML, quello da 2GB di RAM e 16GB di memoria interna con display da 5.5″ HD.
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Estetica & Materiali
La linea Zenfone mi ha sempre attirato esteticamente, dal primo all’ultimo. Raramente infatti si trovano dei telefoni con un costo contenuto ma con un’estetica accattivante ed aggiornata coi tempi. Con questo Zenfone 2 hanno però fatto un ulteriore passo in avanti. Il retro è davvero stupendo grazie non solo al bilanciere del volume che segue in linea retta il flash led (dual tone, per altro) e la fotocamera ma anche allo speaker posteriore (di cui vi parlerò più in basso). Buona la parte frontale, anche se si poteva fare di più in termini di contenimento delle cornici, specie sulla parte bassa; ma non si può certo pretendere di avere delle cornici simil LG G2-3 in un telefono che costa un terzo.
Due critiche però mi va di farle, entrambe riguardanti la parte posteriore. Nel modello che ho in prova in questi giorni (di colore nero) rimane una quantità impressionante di ditate. E vi assicuro che non ho un problema di sudorazione delle mani. Non è certo l’unico dispositivo a soffrirne ma è bene sottolinearlo. L’altra cosa che mi ha fatto storcere il naso riguarda la back cover; questa, se premuta al centro, soffre di un leggero “balletto”. Mi spiego meglio: se premete la parte posteriore al centro noterete che la cover posteriore rientra di qualche millimetro, come se mancasse qualcosa all’interno (ma non manca niente). Questo causa un leggero scricchiolio. A parte questo il telefono è ben assemblato e non sembra per nulla un entry level o un medio gamma ma anzi cerca di raggiungere quella fascia di terminali high-end del mondo Android (serie Z di Sony e ultimi Galaxy S6 a parte, ovviamente).
Ottimi infine anche i tasti soft-touch, anche se li avrei preferiti retroilluminati. Anche qui, solito discorso: sono solo tre e li imparate a memoria senza nemmeno guardarli dopo 10 secondi di utilizzo, però se ci fosse stata la retroilluminazione sarebbe stato quel qualcosa in più che a qualcuno può far comodo.
Infine i tasti fisici: mi sento di promuovere a pieni voti il bilanciere del volume posto sulla parte posteriore del telefono. Come accade per LG anche in questo Asus il vostro dito andrà a posizionarsi proprio lì, specie quando effettuerete una chiamata. Vi assicuro che sono di una comodità assoluta. Meno comodo (anzi, molto meno comodo) è il tasto Power (accensione/spegnimento del telefono) situato sulla parte superiore del telefono. Ora non so cosa sia saltato in mente ad Asus di posizionare il tasto Power lì sopra su un dispositivo di tali dimensioni (vi ricordo che è grande quanto Note 4, più o meno), fatto sta che è veramente faticoso da raggiungere. Per fortuna però c’è il reparto software che ha pensato bene (anzi, benissimo) di implementare la funzione “toc toc” (stile LG) per risvegliare il telefono e anche per spegnere lo schermo (nella schermata Home o in qualsiasi altra facendo la gesture sulla barra di stato). E’ una funzione alla quale mi sono abituato talmente bene che ormai lo faccio su qualsiasi telefono, anche perché è implementata davvero bene e funziona praticamente sempre (il tocco deve essere deciso però, altrimenti non “si accorge”). Davvero un ottimo lavoro da parte di Asus per questa funzione che mi mancherà moltissimo quando dovrò tornare al mio Note 4.
Inserisco infine una nota in questa sezione per quanto riguarda le temperature. Negli scorsi giorni il caldo anche qui al Nord si è fatto sentire. Non siamo di certo arrivati ai 40° all’ombra ma vi assicuro che poco ci mancava. Per farvi una comparazione il mio Note 4 mi ha avvisato, per la prima volta da quando lo possiedo, di temperature troppo elevate del SoC e dello spegnimento automatico della fotocamera. Beh, ho provato in tutti i modi a scaldare nella stessa maniera questo Zenfone 2 ma non ci sono mai riuscito, nemmeno giocando a Real Racing 3, facendo qualche benchmark e scattando foto e video a ripetizione. Probabilmente è merito non solo del processore Intel (davvero ottimo) ma anche dei materiali usati da Asus per la backcover e, perché no, da quello “spazio” posteriore all’interno della backcover che ho messo prima tra le critiche. Vi assicuro che la sensazione di calore trasmessa da questo smartphone è davvero impercettibile anche quando sotto stress, l’unica parte calda sarà quella superiore, vicino ai tasti volume, ma solo dopo un po’ che giocate.
Non do’ giudizi sulla piacevolezza d’uso riguardante la grandezza di questo smartphone. E’ grande, è vero, ma lo sapete sin dal principio. Io mi trovo bene, così come mi trovo bene con Note 4. In più questo è anche curvo dietro, il che facilita non poco la presa. Non ci arriverete con una mano sola all’angolo superiore, su questo non ci piove. Se per voi è un problema la grandezza vi ricordo che Asus fa anche un modello da 5″ (vedi link sopra).
N.B. Il telefono è comprensivo di led per le notifiche che però, purtroppo, non è multicolore. Ci sono solo 3 colori predefiniti: verde (notifiche), arancione (telefono in carica) e rosso (telefono scarico).
Display
Sapevo che sarebbe arrivato questo momento. Ho provato in tutti i modi a disintossicarmi dal QHD del mio quotidiano Note 4 ma non ce l’ho fatta. O meglio, ce l’ho fatta nell’uso quotidiano, quello dove non ti concentri molto sul dispositivo in sé ma ti basta che giri bene e non si blocchi. Ma appena ti metti a scorrere la galleria fotografica o a guardare qualche video ti accorgi che la risoluzione pari a 720×1280 è al limite per un display di 5.5″. Inezie, sia chiaro, sta scrivendo uno al quale danno fastidio i pixel del monitor in FullHD del PC guardato ad una distanza considerevole, figuratevi. Vi assicuro che utilizzandolo senza fissarsi su questo non li noterete mai. Nemmeno sulle scritte piccole. D’altronde i 300 pixel per pollice non ci sono ma ci si ferma a “soli” 268 dpi, che non sono pochi ma se abituati alle ultime risoluzioni in commercio diventano un limite. C’è comunque la versione con schermo FullHD in commercio (vedi link sopra con tutte le versioni) che consiglio a tutti coloro i quali siano “schizzinosi” come me in termine di display. Devo però fare un piccolo appunto: il display dello Zenfone 2 che ho avuto in prova mi è sembrato non molto oleofobico. A schermo acceso sembrava che fosse come “sporco”, ma anche pulendolo per bene una volta toccato si ripresentava il problema.
L’unità è comunque ottima qualitativamente parlando. Lo schermo IPS HD è sempre un piacere per i miei occhi, nonostante sia abituato ad un Amoled QHD. La calibrazione dei colori è ottima, ma può essere modificata a piacimento dalle impostazioni (Display>Modalità di colore dello schermo). Ecco, vorrei riservare uno spazio a questa sezione. Non sapete quanto ne vorrei una implementata così anche sul mio Note 4. Vi parlo in particolare della possibilità di inserire il filtro per la luce blu, ossia quella che “non vi fa dormire la notte”. No, scherzi a parte (ma neanche tanto a dire il vero), la luce blu da’ davvero un fastidio enorme quando il telefono viene usato al buio. Grazie a questo filtro il vostro schermo prenderà un colore giallastro/rosso a seconda dell’intensità che darete a questo filtro. Insomma funziona come F.lux per PC e Mac. E’ vero, esistono app del genere anche sul PlayStore, ma questa funziona meglio di quelle provate finora e per di più è un’impostazione di sistema, cosa non da poco (non è possibile stopparla da parte del sistema in caso di memoria ram insufficiente). I miei più vivi complimenti ad Asus per aver implementato questa funzionalità.
Ultimo appunto per quanto riguarda il sensore di luce ambientale, che funziona sempre in modo ottimale in tutte le condizioni, anche se preferirei che abbassasse un pelino in più la retroilluminazione quando è completamente buio, ma nulla di preoccupante, anzi. Nessun problema infine anche sotto la luce solare, il display si vede ottimamente anche sotto il sole delle 13.
Ricezione & Parte Telefonica
Come mio consueto non ho potuto tralasciare la parte telefonica che per me rimane sempre quella più importante in un telefono che si rispetti. Come metodo di confronto utilizzo sempre gli stessi luoghi (anche se questa volta non ho potuto fare lo stress test tra le calli di Venezia come con Note 4), in particolare il piano interrato dove ci sono i Garage di casa mia; praticamente una struttura in cemento armato in ogni angolo, tranne una piccola apertura superiore per far passare l’aria e l’ingresso per le auto. E’ il luogo dove pochi telefoni riescono ad agganciare la rete e ancor meno a navigare in Internet. Come confronto uso il solito Note 4 e il Moto G. Quest’ultimo, come tutti i Motorola che si rispettino, è davvero un campione in quanto a ricezione. Note 4 invece fa davvero fatica a tenere la connessione lì sotto, anzi a dire il vero non ci riesce quasi mai.
E questo Zenfone 2 invece come se la cava in ricezione? Innanzitutto vi dico che in casa ha superato ogni prova: prende perfettamente in ogni angolo della casa con un’intensità di segnale che varia da -85dBm e 14 asu a -91dBm e 11 asu in camera mia. Discorso diverso per quanto riguarda il mio “test bunker“: nel garage interrato e in cemento armato non riesce proprio a prendere la linea. Ma si sà, lì sotto solo Motorola e BlackBerry riescono a prendere la linea e a telefonare decentemente, gli altri non si agganciano minimamente e nemmeno sembrano provarci. Il fatto è che anche lasciato il garage (-1 piano) e risalito a casa (1° piano) ci ha messo un po’ a riprenderla: più di 10 secondi sicuri. Non è un tempo drammatico ma che non fa di certo gridare al miracolo: insomma una ricezione nella media che mi soddisfa ma non eccelle. Ho notato invece una gestione migliore del 4G rispetto a quella, ad esempio, del Note 4 (al momento è l’unico con il quale posso compararlo negli stessi posti). La ricezione è migliore e anche il cambio cella. Ottima anche la ripresa del segnale dopo la chiusura della chiamata, praticamente istantanea (e questo non è da poco); spesso infatti dobbiamo attendere qualche secondo prima di poter agganciare la rete 3G o 4G e connetterci ad Internet a seguito di una chiamata, ma con questo Zenfone 2 il problema non si pone.
Un pregio non da poco è il fatto che a questo Asus Zenfone 2 dell’effetto mano non interessa quasi nulla o comunque veramente poco. Che cos’è l’effetto mano? E’ quello che vi fa calare la ricezione una volta preso in mano il telefono. Molti telefoni ne soffrono (Note 4 compreso, anche se in minima parte), alcuni più alcuni meno. Beh, questo Zenfone 2 ne soffre in maniera veramente minima. Vi spiego meglio: se prendete il telefono in mano normalmente (come quando lo tenete vicino all’orecchio) la ricezione non subirà variazioni. Ho notato che ne subisce esclusivamente se lo coprite interamente (o quasi, è sempre un 5.5″) con le mani (in questo caso la variazione è comunque “minima”, ossia nell’ordine dei -10dBm). Ma questo è assolutamente normale, ovviamente. A molti di voi non interesserà affatto la questione ma vi assicuro che quando vi stanno chiamando e vi avanza una sola tacca di ricezione allora questa cosa diverrà di vostro interesse. Anche sotto questo aspetto un ottimo lavoro da parte di Asus.
Per quanto riguarda l’audio in capsula non mi sento di paragonarlo a quello di un “fisso”. Si sente bene e non distorto, ma la voce dell’interlocutore non la sentirete “calda” come accadeva in alcuni BlackBerry. E’ comunque ottimo e non dovrete mai alzarlo al massimo.
L’altoparlante posteriore non mi ha dato alcun problema, nemmeno in vivavoce in auto con la musica dello stereo accesa. L’audio è forte e cristallino e sia voi che il vostro interlocutore non avrete problemi a telefonare in vivavoce.
Un bel 10 mi sento di darlo a tutte le app Asus dedicate alla parte telefonica, dal dialer alla rubrica. Il primo è chiaro e ben disegnato, molto veloce nell’aprirsi e nel cercare i numeri e i contatti della rubrica direttamente digitando la lettera corrispondente, senza dover accedere alla rubrica. Si può anche premere il tastino con il microfono e dire direttamente il nome corrispondente alla persona che vogliamo chiamare. Semplice ed efficace. Ottime infine tutte le impostazioni, dalla possibilità di nascondere il numero solo per la prossima chiamata, alla possibilità di inserire uno o più numeri in blacklist ma soprattutto il poter registrare una chiamata direttamente dall’app ufficiale, senza ricorrere a quelle di terze parti che spesso non funzionano. Ottima anche la rubrica che si integra perfettamente (e ci mancherebbe altro) con le impostazioni e i gruppi creati da noi su Google Contatti.
WiFi: così e così, nel senso che mentre non ho riscontrato particolari problemi con la frequenza a 2.4GHz, con quella a 5GHz ogni tanto la connessione saltava. Certo, il router è lontanino e i muri da attraversare non sono pochi, però il Note 4 ce la fa a tenerla e i computer anche. Anche lui la tiene, ma è sempre al limite e ogni tanto cede. Nulla di preoccupante, il comparto WiFi come il resto della connettività non mi ha affatto deluso, anzi mi sento di promuoverlo. Però non a pieni voti questa volta. Un bel 8.5 però se lo prende tutto senza problemi.
Buona infine la gestione Dual Sim, anche se purtroppo, come accade con tutti gli ultimi smartphone dual sim usciti sul mercato europeo, solo una sim può essere selezionata per la connessione ad Internet (la sim inserita nel vano 1). La seconda sim può essere utilizzata solo per chiamate ed sms.
Mi sento di dare pieni voti anche al GPS. Ho provato a “stressarlo” per bene anche nelle viette del centro dove ci si passa giusto in moto da quanto strette sono. Nonostante i palazzi alti intorno, questo Zenfone 2 ha agganciato sempre tutti quanti i satelliti disponibili in meno di 5 secondi.
Software
E’ proprio la parte software quella che mi ha colpito di più di questo telefono, inaspettatamente. In effetti se in un telefono dal costo proibito (vedi top gamma attuali) ti aspetti chissachè come parte software, in uno smartphone dal costo inferiore ai 250 euro non puoi pretendere altrettanto. E invece anche sotto questo aspetto lo Zenfone 2 mi ha smentito alla grande. Tutta la parte software è veramente veloce: il dialer si apre in un istante, la galleria fotografica anche (quanto ne vorrei una così veloce anche sul Note 4) e l’app musica non è da meno.
Non parlo solo di piacevolezza d’uso della ZenUI, parlo di tutto il comparto software. I rallentamenti che ho avuto durante questa settimana e mezza si contano nelle dita di una mano e sono per lo più dovuti ad un utilizzo estremo, ma davvero oltre i limiti di qualsiasi utilizzo quotidiano o lavorativo. Mai un blocco di sistema o un riavvio e nemmeno un rallentamento inaspettato. Non lo so se questo merito vada interamente ad Asus per lo sviluppo della ZenUI o anche ad Intel per il processore (tra l’altro il primo di questa azienda che provo su uno smartphone), fatto sta che il lavoro fatto da entrambi è chiaramente eccellente.
Per quanto riguarda la ZenUI la cosa che mi ha colpito maggiormente è la possibilità di personalizzazione estrema. Non avevo mai visto un launcher preinstallato da un produttore permettere di cambiare il font (ce ne sono infiniti), la grandezza del font, il colore delle cartelle, la griglia del drawer (cosa a mio avviso obbligatoria su schermi così grandi…sì, mi sto riferendo a te, cara TouchWiz), il numero di icone visibili come anteprima nelle cartelle, la possibilità di cambiare layout (mantenendo il drawer delle app oppure togliendolo e semplificare come in iPhone, dove le app rimangono tutte nella “Home”). E ancora si possono inserire varie gesture, modificare la trasparenza della barra di stato e del drawer, impostare icon pack alternativi dallo store (mai vista una cosa simile su un launcher proprietario prima d’ora). Da segnalare anche la funzionalità “Cartella smart” che raggrupperà in automatico le vostre app in cartelle a seconda della tipologia; funziona bene e anche il nome scelto per la cartella è spesso preciso con il contenuto di essa. Bella anche la tendina delle notifiche, anche se avrei preferito i quick settings a portata di mano, senza fare un secondo swipe verso il basso. I quick settings possono essere modificati a piacimento.
Meritano una sezione a parte tutte le app di sistema installate da Asus. La prima che mi è saltata all’occhio è “What’s Next”, una sorta di app calendario che ci dà informazioni su tutti i prossimi eventi in forma di timeline (meteo compreso). Davvero ben fatta e molto utile (widget compreso). Molto comode anche Share Link e PC Link, specie quest’ultima che permette la connessione e la condivisione schermo del telefono sul nostro PC, in modo da gestirlo più facilmente (passare file e altro in velocità e con maggiore comodità). PC Link funziona sia via USB che WiFi, basta solo installare l’apposito programma su PC. Veramente ben disegnate infine tutte le altre app e soprattutto coerenti con il resto dell’interfaccia grafica.
Ottima veramente la fluidità del browser web stock: ha una velocità disarmante nell’apertura delle pagine web e la navigazione in esse risulta fluidissima anche durante il caricamento (repubblica.it compresa!). Con Google Chrome le cose non cambiano, molto fluido su questo dispositivo tanto quanto il browser stock, anche se quest’ultimo sembra avere una (piccola) marcia in più.
Non mi sento di dare un giudizio per il client di messaggistica e-mail. Non l’ho utilizzato a dovere infatti dopo aver notato che non supporta le notifiche in push (si può impostare al minimo 5 minuti di aggiornamento). Per tutti miei telefoni preferisco utilizzare CloudMagic (che vi consiglio altamente, specie se cambiate spesso telefono e non volete reimpostare ogni account ogni volta).
Una critica però mi sento di farla anche qui. Va bene le app di sistema ben fatte, okay anche per i programmi di backup e lo spazio cloud disponibile gratuitamente (5 GB con Asus Storage), però quando è troppo è troppo. Appena acceso il telefono vi ritroverete oltre 40 app preinstallate. E ne userete (forse) 10. Insomma direi che si è esagerato un poco. Poco male, certo, basterà disattivarle, però non avrebbe più senso lasciare decidere il cliente su cosa installare e cosa no? Ripeto, le app sono tutte ben fatte e per di più ricevono aggiornamenti costanti direttamente dal PlayStore (2 aggiornamenti per quasi tutte le oltre 40 app in sola una settimana, entrambi con l’aggiunta di nuove funzionalità e miglioramenti vari) però basterebbe mettere un programma o un link che rimandi a queste app, lasciando la decisione finale al cliente. Tutto questo infatti non fa altro che riempire inutilmente la memoria interna, anche se in questo caso c’è la possibilità di inserire una microSD fino a 64GB (sia benedetta mamma Asus che continua a dare questa possibilità a differenza di qualcun altro…).
Un’ultima critica per quanto riguarda la parte software va alla rotazione automatica dello schermo. Succede che a volte si “incanti” rimanendo nella posizione landscape nonostante voi stiate ruotando il telefono. Non succede sempre, però ho notato che avviene quando stiamo inviando una foto via WhatsApp (ma non solo). Non succede invece nella galleria, che risulta fluida e veloce.
Ho deciso infine di dedicare un paragrafo a parte alla tastiera stock di Asus. Una delle migliori tastiere mai provate per quanto riguarda la personalizzazione, un po’ meno per la digitazione (ma forse è questione di abitudine). Vi spiego ora il perché. Innanzitutto è possibile scegliere di avere la tastiera con colore chiaro (bianco) o scuro (nero), si può cambiare l’intensità della vibrazione (vi consiglio in Normale o Bassa, altrimenti non è il massimo il feed rilasciato), inserire la tastiera bilingue (vi correggerà due lingue senza dover cambiare la lingua della tastiera, fantastica opzione!), personalizzare l’altezza della tastiera (Bassa/Normale/Alta) e una serie infinita di impostazioni avanzate compreso il ritardo personalizzato alla pressione prolungata di un tasto in millisecondi. Comodissima infine la barra degli strumenti che abbiamo a disposizione nella parte alta della tastiera da appena aperta, che ci da la possibilità di premere il microfono per la dettatura vocale, passare al tastierino numerico, cambiare colore alla tastiera, abbassarla o accedere alle impostazioni. Come vi dicevo non mi sono trovato benissimo con la digitazione; preferisco la disposizione dei tasti stile Samsung con Note 4, più distanziati e facili da premere. Qui spesso si preme il tasto impostazioni o il punto al posto dello spazio e si commettono altri errori. Però, ripeto, può essere che sia la forza dell’abitudine. Magari tempo qualche giorno in più e vi abituate subito. (Devo far notare però un lag abbastanza fastidioso della tastiera stock durante la digitazione su Telegram). Chiudo parlando della facilità impressionante di spostarsi nel campo di testo con questa testiera. Asus ha implementato una funzione (stile iPhone) che attiva una specie di lente d’ingrandimento per spostarci meglio tra le lettere, una cosa che rimpiangerò molto quando dovrò tornare al mio Note 4.
Piccola nota finale la merita anche la modalità non disturbare/notte. Si attiva premendo il tasto volume giù (dopo la vibrazione) e permette una serie molto ampia di personalizzazioni. Quelle che preferisco e che utilizzerei spesso sono: in primis la programmazione (possibilità di attivare e disattivare la funzionalità non disturbare per varie fasce orarie e per vari giorni) e poi la funzione “Chiamate ripetute”. Quest’ultima consente di non silenziare una seconda chiamata ricevuta dallo stesso numero entro due minuti. In questo modo non perderemo le chiamate importanti anche se abbiamo attiva la modalità non disturbare.
Per quanto riguarda i giochi ho provato i consueti Real Racing 3 e Leo’s Fortune e vi assicuro che girano benissimo entrambi, anche se per quanto riguarda RR3 non avrete chiaramente le impostazioni grafiche settate sui massimi valori.
Fotocamera
Della Galleria foto vi avevo già accennato in precedenza di quanto fosse piacevole da utilizzare. Si apre in un istante, è sempre fluida e non ha mai alcun tentennamento. Volevo aggiungere però che è possibile integrarla con praticamente tutti i servizi cloud più famosi, in modo da avere tutte le foto in un unico posto. E’ vero, l’app Foto by Google è migliorata molto, però io sinceramente preferisco sempre avere una buona app di sistema dove poter avere tutte le foto che voglio e solo quelle che voglio. App Galleria promossa a pieni voti.
Finalmente è arrivato il momento dedicato alle foto. Comincio a parlarvi della fotocamera anteriore, che è da ben 5 MP ed ha un angolo di visione pari a 85°. Non c’è confronto tra questa e quella del mio Note 4, questa vince assolutamente. D’altronde questo telefono è più votato ai ragazzi giovani e quindi ai selfie, basta vedere le impostazioni dedicate nella fotocamera frontale. Sono davvero tantissime e permettono di ottenere una qualità incredibile.
Per quanto riguarda la fotocamera posteriore invece non posso dire la stessa cosa. Non è mia intenzione confrontarla a quella del Note, ma da una 13 MP mi aspettavo qualcosina in più. Quando andremo a effettuare qualche scatto Macro la fotocamera non deluderà quasi mai, mette a fuoco molto velocemente ed è difficile che sbagli le condizioni di luce. Quando invece fotografiamo un panorama la situazione cambia. I dettagli sono molto più “impastati” e anche se questo è un problema che purtroppo colpisce quasi tutti i sensori per smartphone, qui si nota parecchio. State tranquilli, se le foto le usate per condividerle sui social o per guardarle sul telefono andrà più che bene, ma se pensavate di poterle stampare o visualizzare per bene sul vostro monitor FullHD da 23″ allora dovrete pensarci bene prima. Chiaramente se confrontata al prezzo di vendita questa è un’ottima fotocamera, molto meglio di quella del Moto G (prima serie), ad esempio. Però visto che leggendo 13 MP molti di voi potrebbero pensare a qualità simil top gamma (Note 4, S6 o iPhone) è bene specificare che non è così. Se alla fotocamera anteriore si può dare un 9 senza alcun problema, a quella posteriore non do’ più di 7. Un 8 complessivo al reparto fotografico che si completa anche con impostazioni simil professionali come la modalità manuale e altre mille mila impostazioni.
Buona anche la stabilizzazione video, ma solo fino alla risoluzione HD (1280×720) dato che verrà automaticamente disattivata se impostate la risoluzione in FullHD. Peccato infine per la possibilità di scattare a 13 MP solo in 4:3, mentre per scattare in 16:9 dovrete passare ad una risoluzione pari a 10 MP (che basta e avanza, sia chiaro, ma è un peccato questo limite del sensore). Discreti anche i video girati in FullHD; anche qui ci si potrebbe aspettare qualcosina in più, ma rispetto ai concorrenti si difende benissimo.
Di seguito vi allego alcune foto di esempio (scattate a 13 MP, Automatico). Le foto sono state ridimensionate per ovvi motivi di spazio e di caricamento della pagina. Se volete visualizzare le foto alla massima risoluzione potete andare qui.
Anche la fotocamera infine viene costantemente aggiornata da Asus. In questa settimana ho ottenuto due aggiornamenti che sono andati ad aumentarne la velocità di apertura e ad aggiungere diverse funzionalità (una fra tutte la possibilità di fare video in rallenty a 1/4 della velocità).
Per quanto riguarda i video potete vedere il demo qui sotto:
Audio
Se per quanto riguarda l’audio in chiamata (dalla capsula anteriore e da quella posteriore in vivavoce) ve ne ho già parlato nella sezione dedicata alla parte telefonica, non ho fatto altrettanto per quanto riguarda la parte audio in generale, dal lettore musicale alla radio, sia per quanto riguarda la qualità dell’altoparlante posteriore sia per la qualità dell’uscita audio attraverso delle cuffie di qualità.
Come test ho usato delle Audio-Technica ATH-M50 che spesso e volentieri non vengono amplificate a dovere da nessuno smartphone, iPhone a parte. Innanzitutto un plauso ad Asus per il lettore musicale, ben fatto e veloce, ma soprattutto con la possibilità di sincronizzarsi con la musica che abbiamo nel cloud (Drive, Dropbox e OneDrive, oltre al proprietario ASUS WebStorage). Ottimo anche l’equalizzatore anche se non avrebbero guastato due/tre setting in più. E’ possibile anche ricercare dei server multimediali nelle vicinanze, che se attivi potranno trasmettere la musica al nostro dispositivo (leggasi dlna).
Per quanto riguarda il mio test audio con le ATH-M50 posso dire senza problemi che è stato passato senza problemi da questo Zenfone 2. Certo, non a pieni voti, ma non è certamente un dispositivo votato e pensato per la musica. Mi ha impressionato la potenza di uscita, era tanto che non provavo un telefono che riuscisse ad amplificare così bene le ATH-M50. Non sto dicendo che anche i più esigenti potranno andare in giro senza amplificatore portatile, però vi posso assicurare che la potenza è ottima e difficilmente terrete l’audio al massimo. Ottimo sotto questo punto di vista. Discreta invece la qualità dell’audio in cuffia. Gli alti ci sono tutti, eccome se ci sono, e sono anche di “qualità”. Non sentirete mai “gracchiare” o altri strani rumori in cuffia. Peccato però che i bassi non sono al loro livello e soprattutto i medi sembrano davvero essere i grandi assenti, come purtroppo spesso accade in supporti non dedicati all’audio. Se attivate l’EQ e impostate la funzione “Bassi più intensi” al massimo e giocate un po’ con i dB le cose miglioreranno ma non avrete più un suono naturale. Cose non da audiofili ma quasi, sia chiaro. Se lo utilizzate con cuffiette standard come quelle in dotazione non dovrete preoccuparvi, l’audio è molto ma molto buono per un dispositivo di questa fascia economica. Anzi, come dicevo prima mi ha sorpreso sotto vari aspetti che non mi sarei mai aspettato.
Un bel 7.5 il comparto Audio se lo becca tutto, senza alcun problema, specie dopo aver scoperto che questo Zenfone 2 ha la radio FM, una delle cose che più mi manca sui dispositivi high-end di oggi. L’app Radio funziona alla grande, anche se utilizzata con cuffie alternative a quelle vendute con il telefono (che non ho provato, ma credo siano più che discrete, simili a quelle vendute con gli altri smartphone in commercio oggi con il plus che queste sono in-ear).
Un plauso infine ad Asus che ha pensato bene di inserire lo speaker posteriore con una griglia che segue tutta la curvatura posteriore dello smartphone. In questo modo non incorrerete nel classico problema degli speaker posteriori, ossia quello dell’audio attutito se appoggiato su superfici più o meno morbide. Qui l’audio si sentirà lo stesso, anche se leggermente distorto (com’è normale che sia). Buona la qualità e soprattutto il volume.
Batteria
Da una 3000 mAh ci si aspetta sempre grandi cose. Se poi affianco a questo valore leggiamo 5.5″ con risoluzione HD e display IPS consentitemi di dire che l’attesa di provare l’autonomia è molta. Purtroppo però nonostante i numeri fossero a favore di una durata da record mi sono dovuto accontentare di una media di 4h di schermo acceso. Con un uso medio/basso arriverete anche a 4h30, ma se cominciate a chiamare, mandare messaggi via chat, ad usare i social sempre in sync ed a tenere la posizione sempre accesa oltre che a qualche minuto di musica in cuffia, qualche video su YouTube e qualche gioco leggero allora noterete che le 3h30 di schermo acceso sono quelle più alla portata. Tutti i test li ho condotti con luminosità dello schermo automatica, impostata in media a metà. Sia chiaro, è un risultato molto buono, specie in considerazione dello schermo (è sempre un 5.5″) e del processore che non è probabilmente quello più ottimizzato sul mercato sotto questo punto di vista. Però sapendo che Note 4 ha praticamente la stessa batteria ma con uno schermo da 5.7″ QHD e fa tranquillamente 5h30/6h con uso basso e 4h30/5h con uso intenso allora due domande viene da farsele. Insomma, si potrebbe fare di più sotto questo aspetto, però a sera (inoltrata) vi porta tranquillamente. Sicuramente come batteria nella sua fascia di prezzo è uno dei migliori in commercio, quindi andate tranquilli sotto questo punto di vista. Però sappiate che magari con qualche trucchetto o aggiornamento futuro sarà possibile migliorare questo dato (secondo il mio parere). Devo poi segnalare che la batteria di questo Zenfone 2 non è removibile.
Vi ricordo poi che questo Zenfone 2 ha un’ottima impostazione dedicata al risparmio energetico. Potete dirgli quando passare in automatico all’Ultra-saving mode (mai, al 5% o al 15% di batteria) oppure impostare un orario di inizio e uno di fine per una modalità a scelta tra Performance, Balanced, Smart-saving e Risparmio energitico massimo (queste sono 4 modalità che troverete sempre in questo menu, le ultime due possono anche essere personalizzate). Vi dico che per ottenere i valori sopra descritti ho lasciato tutto com’era, ossia in Balanced Mode. Nonostante questo comunque le prestazioni non sono mai diminuite tali da rendere instabile il sistema, anzi tutti i giochi giravano senza problemi (Real Racing 3 compreso).
Buona infine la velocità di ricarica nonostante si tratti di una 3000 mAh: 2 ore circa per ricaricare questo Zenfone 2 dal 5% al 100% (utilizzandolo anche un po’ per rispondere a una decina di messaggi), un po’ meno se lo ricaricate da spento e soprattutto se lo “lasciate stare”.
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