Circa sei mesi fa Apple presentava le AirPods 2, cuffie true wireless che oggi andiamo a scoprire in questa recensione, che ho deciso di intitolare con un quesito che, seppur forse un po’ forzato, racchiude una verità non da poco.
Ovviamente mi riferisco alla concorrenza che, se togliamo le Freebuds di Huawei, praticamente non esiste, lasciando strada libera ad Apple e alle sue AirPods 2.
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Apple AirPods 2: La differenza con le AirPods di prima generazione
La prima generazione di AirPods aveva lasciato a bocca aperta un po’ tutti. D’altronde le true wireless sul mercato presentavano varie problematiche di accoppiamento, mentre le AirPods, già dalla prima generazione, permettono un accoppiamento istantaneo ad iPhone grazie al chip W1.
La seconda generazione migliora decisamente la velocità di accoppiamento e riconoscimento una volta aperta la custodia delle cuffie. Il tutto grazie al nuovo chip H1.
Arriva inoltre la possibilità di richiamare Siri, una latenza migliorata, una batteria migliorata in conversazione e la possibilità di averle con ricarica wireless.
Il vecchio formato è meglio del nuovo (in ear)?
Potremo restare qui ore, giorni, settimane, mesi e anni a parlare di questa infinita diatriba. Come sempre c’è chi preferirà il formato in ear, quello con il gommino che va ad incastrarsi dentro l’orecchio, e chi invece preferirà le cuffie classiche.
Io sono in mezzo, però ammetto che una leggera preferenza per le classiche c’è. Vi spiego meglio. Le in ear regalano un suono molto più ricco e i modelli migliori regalano davvero una piacevolezza d’ascolto unica e inimitabile con le cuffiette classiche.
Tuttavia se devo ascoltare un brano di qualità preferisco farlo a casa, seduto comodo, con la mia scheda audio Focusrite Scarlett 2i2 2nd gen, casse Mackie CR3 che ho recensito qui e cuffie Audio-Technica ATH-M50 che ho recensito qui.
Se poi devo fare un viaggio in aereo preferisco portarmi dietro le comode Audio-Technica ATH-M50 o qualsiasi altra cuffia a padiglione chiuso piuttosto che tenermi per ore un gommino incastrato dentro l’orecchio.
Tuttavia queste sono cose del tutto soggettive. Conosco persone che odiano le cuffiette classiche tipo AirPods o EarPods e che hanno invece trovato la pace dei sensi con le in ear. D’altronde a me le in ear dopo qualche minuto cominciano a darmi non poco fastidio, che risolvo, va detto, togliendole per qualche minuto.

Inoltre quando cammino per strada o vado a correre preferisco certamente sentire il rumore esterno, sia in casi di emergenza sia perché le in ear mi creano quel senso di vuoto che, non scherzo, mi lasciano un senso di nausea se portate per un po’ di tempo continuativamente.
Fatemi sapere sotto nei commenti se questo vale anche per voi oppure se invece siete del partito delle in ear. D’altronde ci sono molte persone a cui le cuffiette classiche non rimangono al loro posto. Ve ne parlo nel prossimo paragrafo dedicato all’ergonomia.
L’ergonomia ritrovata grazie alle Apple AirPods 2
La forma classica è comoda e si incastra perfettamente nelle mie orecchie. Questa è un’altra, ennesima, cosa personale. Perdonatemi quindi se per voi non è così, ma come mi lamentavo nelle recensioni di molte in ear per l’ergonomia, non posso che gioire nell’indossare queste AirPods 2.

Quando viaggio in treno o in aereo per un tempo inferiore alle tre ore preferisco non portarmi dietro le mie cuffie a padiglione ed è qui che le AirPods 2 entrano in gioco.
Certo, dovremo tenere il volume abbastanza alto perché ovviamente non sono insonorizzate, ma il gioco vale la candela perché non vi accorgerete neppure di averle.
Ed ecco che arriva un possibile problema. Se nelle vostre orecchie non rimangono abbastanza fisse, dovrete per forza acquistare dei gommini come questi, altrimenti rischierete di perderle (e visto il costo non è consigliabile).
Per sapere se sono adatte al vostro orecchio o meno provate delle classiche EarPods vendute con qualsiasi iPhone o iPad che sicuramente voi o i vostri amici avranno.
Poi c’è anche quell’ergonomia data da quella custodia piccolissima, talmente piccola da poter essere tenuta senza problemi nelle tasche dei pantaloni. Ed anche qui Apple vince un confronto importante con la concorrenza.

La qualità audio è buona ma non aspettatevi l’eccellenza, anzi…
Oltre 200 euro per un paio di cuffiette sono tantissimi, ma qui pagate la qualità del sistema, non la qualità audio.
Se pensate che avrete il non plus ultra della qualità rimarrete delusi, sappiatelo.
Ma non perché siano scarse, anzi, sono perfettamente bilanciate e sono tra i prodotti audio che preferisco come suono, tuttavia non essendo in ear non potrete apprezzare un brano di qualità, sentirete sempre un’assenza di corposità del suono per ovvi limiti fisici.

Insomma se indossate un paio di in ear di qualità e subito dopo queste rimarrete delusi probabilmente, o forse no? Beh, se siete amanti del suono è quasi certo che sì, ma a quel punto avrete un buon paio di cuffie a padiglione aperto da casa o chiuso da viaggio, quindi no problem.
D’altronde è comunque un piacere l’ascolto di qualsiasi brano, non mancano i bassi, i medi sono ben presenti e gli alti non escono mai dal range limite neppure al massimo volume, che tra l’altro viene sempre tarato a dovere via software.
Le Apple AirPods 2 sono le migliori per chiamare
Non so voi, ma io uso quasi sempre le cuffie per chiamare. Vi sembrerà assurdo ma io ho comprato queste AirPods 2 proprio perché non ne potevo più di utilizzare le mie vecchie cuffie per chiamare.
Il motivo è presto detto. Quasi tutte le in ear hanno il microfono troppo vicino all’orecchio e l’interlocutore ci manderà a quel paese perché non ci sentirà bene.

Senza contare che parlare mentre si indossa le in ear è terribile perché sentiamo la nostra voce ovattata, anche se alcune, come le ultime Sony, risolvono questo problema grazie al filtro di riduzione del rumore disattivato (in pratica ci fa sentire i rumori esterni e la nostra voce in modalità disattivata).
Con le Apple Airpods 2 ho trovato la pace dei sensi. Nessuno dei miei interlocutori si è mai accorto che stessi indossando delle cuffie mentre parlavo, mentre in precedenza mi veniva sempre fatta notare questa cosa.
Devo dire senza dubbio che sono le migliori da me provate sotto questo aspetto, con un netto distacco anche.
Tuttavia mi piacerebbe provare le nuove Sony in ear true wireless.
Il software è tutto
Quando spendete 200 euro per delle cuffiette che non hanno dalla loro parte la qualità audio ai massimi livelli, sebbene siano il top in chiamata, significa che c’è dell’altro sotto, no?
Ok, molti le comprano per moda, è vero, ma vi assicuro che non è solo questo. Il fatto è che quando le comprate, le avvicinate al vostro iPhone o iPad e in due click le avrete accoppiate.

Ogni volta che aprite la custodia il vostro iPhone o iPad, a seconda di quale sia più vicino, vi mostrerà la percentuale di batteria residua delle cuffie e della custodia.
C’è poi quella cosa “magica” che fa sì che ogni qual volta le togliate dal vostro orecchio il brano andrà in pausa. Quindi se per esempio siete per strada e dovete parlare con qualcuno vi basterà toglierne una dall’orecchio, giusto il tempo di rispondere a quella persona, per interrompere la riproduzione anche sull’altra.
Una volta reinserita nell’orecchio la riproduzione continuerà dal punto in cui si era interrotta.
Ottima anche la gestione della connessione e del passaggio da un dispositivo all’altro. Con iOS 13 è fulmineo il passaggio, ad esempio, da iPhone ad iPad a Mac. E’ decisamente più veloce rispetto alle AirPods di prima generazione.

Inoltre se avete un iPhone potrete ottenere un resoconto del livello del volume tenuto negli ultimi 7 giorni direttamente nell’app Salute. Verrete avvisati se superate la soglia limite per la salute del vostro udito, un’ottima cosa specie per i più giovani.

Inutile dirvi che sono sempre sincronizzate tra loro in modo ottimale, oltre al fatto che non esiste una cuffia master, potete tenere infatti anche solo quella destra o solo quella sinistra (ottimo se siete in auto).
Altra cosa da non sottovalutare: sono le uniche cuffie con pressoché zero lag se avete uno smartphone senza aptX e senza Bluetooth 5.0. Nel caso di iPhone 6S infatti ogni cuffia da me provata ha sempre mostrato un netto ritardo tra audio e video, cosa inesistente invece con queste AirPods 2.
Autonomia: c’è chi dice sì, c’è chi dice no
Il capitolo autonomia è sempre ostico perché c’è sempre chi ha problemi più o meno vari. La prima versione non ha avuto molto successo, specie quando parliamo dei primi esemplari che soffrivano di drain anche quando non utilizzate.
Io tuttavia posso parlare solo del mio modello, decisamente più rodato. Ovviamente mi riferisco alle Apple AirPods 2 con custodia wireless.
A livello di puro ascolto audio permettono oltre 5 ore di utilizzo continuo mentre le ore in conversazione (chiamata) arrivano a 3 in questa seconda versione.
Apple dichiara un totale di 24 ore di ascolto con la custodia di ricarica, che permette, con una carica di soli 15 minuti, fino a 3 ore di ascolto continuo.
Mi sento di dire che questi dati sono abbastanza precisi, visto che utilizzandole per circa 1 ora al giorno (qualcosa di più contando le chiamate) riesco a fare più di una settimana e fino a due se non effettuo lunghe chiamate (le ricarico quando la custodia arriva al 30% di carica residua).
Non male considerando che la custodia è davvero minuscola, tanto da tenere giuste al suo interno le due AirPods.
Va detto che mi dimentico quasi sempre di ricaricarle perché sono quegli oggetti che andrete a ricaricare ogni tanto e non ogni sera come potrebbe essere uno smartphone o uno smartwatch.
Da qui la mia preferenza a scegliere il modello wireless… ok, lo ammetto, l’ho scelto anche perché quel led frontale è una chicca da nerd a cui non potevo rinunciare.

La ricarica wireless dovrebbe essere migliorata
Lo dico onestamente, qui non ci siamo affatto. Non esiste che un prodotto venga venduto come Qi compatibile quando in realtà la maggioranza delle basi di ricarica wireless in commercio non lo sono.
Ho contattato personalmente Belkin (azienda che vende accessori anche in Apple Store) e mi hanno confermato (qualche mese fa) di non avere ancora in commercio un modello certificato per le AirPods 2 wireless.
Direte voi, vabbè la certificazione non serve a niente… peccato che il modello che avevo acquistato di Belkin da 5W non lo fosse. Le AirPods 2 si ricaricavano e il led si accendeva, ma dopo qualche minuto si spegneva.
Il problema è noto a molti, tanto che se cercate su Reddit o sul forum ufficiale troverete diverse discussioni a riguardo.
Il problema sembra essere la cerniera in metallo utilizzata da Apple per aprire la custodia delle AirPods, la quale va in conflitto con la protezione dagli oggetti metallici inserita nelle comuni basi di ricarica Qi.

Alcuni hanno risolto inserendo un foglio di carta piuttosto spesso tra la basetta e le AirPods 2 (nel mio caso non ha funzionato comunque).
Fatto sta che non è accettabile, anche se ora, ve lo dico, ci sono alcune basi di ricarica wireless certificate per le AirPods 2, come questa di Native Union o quelle presenti sul sito ufficiale Apple.
Ehi Siri.. che senso hai?
Non troppo… ebbene sì, ero abbastanza entusiasta ma alla fine pronunciare “Ehi Siri” in pubblico per alzare il volume non è che sia il massimo della vita.
Più comodo il comando per riprodurre una canzone o ancora meglio chiamare un contatto, ma alla fine preferisco farlo dall’iPhone, anche perché il comando non funziona benissimo a mio avviso.
Più di una volta ho dovuto pronunciarlo più volte perché non mi aveva capito e Siri non si era neppure attivato.
Mi aspettavo un po’ meglio sotto questo punto di vista, ve lo dico con tutta sincerità. Se non vi fate tanti problemi oppure in auto, utilizzando un auricolare singolo, potrebbe essere davvero utile, idem quando andate a correre.
I comandi touch dove sono?
E’ la prima cosa che mi sono chiesto la prima volta. Abituato agli altri marchi pensavo si potesse anche qui alzare il volume almeno.
Invece no, dovremo fare tutto con la voce. Possiamo personalizzare però il comando entrando nel menu delle AirPods e scegliere l’opzione con il doppio tap sulla cuffia destra e quella da eseguire con il doppio tap su quella sinistra.
Comodo per mandare avanti o indietro una canzone o per mettere in pausa, a seconda di cosa sceglieremo, ma troppo poco per essere alle porte del 2020.
Ci si aspetta di più, anche perché per dare il comando con il doppio tap bisogna dare un colpetto secco e non sempre viene bene al primo colpo.
Utilizzare le AirPods 2 per correre e fare sport
Molti di voi vorranno sapere come vanno per fare sport. La mia domanda è: eccellenti. Per me.
Già, come detto prima nel capitolo ergonomia, anche qui vi dico di prendere delle EarPods e provarle.
Ovviamente se vi trovate bene con quelle per correre con queste sarà ancora meglio visto che non avrete il cavo.
Non escono dal mio orecchio neanche a pagarle, quando invece tutte le in ear ho sempre dovuto sistemarle dopo qualche minuto perché con le vibrazioni causate dalla corsa si spostavano.
Come materiali abbiamo la solita plastica lucida di Apple
Questa plastica lucida di Apple a cui siamo abituati da tempi immemori è sempre di buona qualità ma ha anche sempre quel problema: si striscia con niente e si sporca in un attimo.
Io sono molto attento a queste cose eppure qualche striscietto e un bel po’ di polvere all’interno c’è comunque. Non so come sia possibile ma c’è.

Va detto che sono davvero belle da tenere in mano e danno un senso di solidità incredibile anche solo aprendo il coperchio della custodia.. anche se ho sentito qualche scricchiolìo di troppo provenire da quel piccolo coperchio di plastica.
La cerniera è comunque di metallo e di ottima qualità, non dovremo preoccuparci troppo sotto questo aspetto.
Ottimo anche il sistema che le tiene in sede, dato che anche sotto pesanti sballottamenti loro sono comunque sempre ancorate ai magneti che le tengono ferme e in carica.
Magneti che, tuttavia, non sono troppo potenti in modo da poter permetterci di prenderle senza rischiare di farle volare per qualche metro.
Conclusioni
E’ arrivato il momento di tirare le somme. Non posso che parlarne in modo entusiasta di queste Apple AirPods 2 ragazzi, davvero, ho cercato il pelo nell’uovo ma quando un oggetto funziona bene bisogna darne atto.
A parte quella questione della ricarica wireless, queste cuffie di Apple offrono un’esperienza di alto livello.
Sono inoltre uno dei pochissimi, se non l’unico, prodotto Apple con un prezzo in linea alla concorrenza, che però è decisamente lontana a livello di esperienza d’uso se escludiamo Sony, che potrebbe essere anche superiore (ma non avendole provate non voglio sbilanciarmi) ma essendo in ear non sono confrontabili.
Se ve le consiglio? Certo che sì, ma occhio perché se avete un dispositivo Android andrete a rinunciare a diverse funzioni che alla fine sono il vero senso di queste AirPods 2.
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Apple AirPods 2 (2019) wireless
Pros
- Comfort da prime della classe… le non in ear in questo vincono ancora
- Sono le migliori in fasi di pairing e gestione connessione
- Ottima autonomia
- Custodia piccolissima e molto comoda da portare con sè
- Ottima qualità in chiamata
Cons
- Qualità inferiore alla concorrenza per motivi tecnici (non sono in ear e la qualità percepita è minora)
- La ricarica wireless andrebbe migliorata per maggiore compatibilità
- Se il vostro orecchio non è adatto dovrete acquistare a parte dei gommini per tenerle ferme
- Ehy Siri da migliorare
- Comandi touch limitati
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