Non è un segreto, per chi mi segue da tempo su Stintup, che passo gran parte della mia giornata ad ascoltare musica, di ogni genere, ben prima dell’esistenza di servizi in streaming musicale come Amazon Prime Music (ora Amazon Music Ulimited). In auto, in treno, mentre scrivo qui sul blog e a volte anche mentre studio.
Amazon Music Unlimited era in offerta gratuita per 3 mesi e non ho resistito. Visto che non conoscevo nessuno che l’avesse provato, ho deciso di abbandonare il mio fidato Spotify per vedere come si comportava il servizio di streaming musicale del colosso dell’e-commerce.
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Ho sempre utilizzato Spotify, ma ne ho provati diversi nel tempo…
…ma alla fine sono sempre tornato da lui (Perché ho abbandonato Apple Music e sono tornato a Spotify).
L’applicazione
Parto con la cosa che prima salta all’occhio. L’aspetto grafico.
macOS
Il software per macOS non è di buon livello, ve lo dico subito. Più di una volta mi si è bloccato dopo poche ore di ascolto, oppure la canzone andava a scatti. L’unico modo di risolvere era riavviare il programma.
Anche l’aspetto grafico purtroppo è parecchio indietro. La cosa che più mi infastidisce sono i controlli a comparsa. Una cosa che sembra provenire da quei software di qualche anno fa, che funzionano esattamente nella stessa maniera: male. Dover spostare il mouse sopra l’immagine del disco per poter veder i pulsanti pausa e gli altri per il controllo multimediale è davvero troppo.
Intuitivo invece il + a fianco di ogni canzone che ci permette di aggiungere comodamente un brano alla nostra raccolta (che troviamo nel tab “Musica”). Anche scaricare una canzone in modo da ascoltarla offline è un’operazione molto semplice. Basta trascinarla nella barra laterale a sinistra.

Il centro dell’applicazione è ovviamente nel tab “Esplora“, che si divide a sua volta in “Home” (con album, playlist e brani consigliati per noi), “Consigliati”, “Radio” e “Playlist”.
Lì a fianco si trova il tab “Recenti“, che fa quel che deve fare (mostrarci le canzoni ascoltate, aggiunte o acquistate di recente).
Il tab “Musica” invece raccoglie gli artisti, gli album, le canzoni e le playlist che abbiamo aggiunto, o creato, alla nostra raccolta.
Infine c’è il tab “Store” dove è possibile acquistare direttamente un album o una canzone in modo da tenerla sempre con noi anche ad abbonamento scaduto.
La ricerca è macchinosa e ci vuole qualche giorno prima di trovarsi a proprio agio. Infatti ci sono tre tipi di ricerche: nella musica locale, sul cloud e sullo Store di Amazon. Ovviamente noi dobbiamo scegliere quella sul cloud (Unlimited).

Nel menu “Impostazioni” ci sono varie opzioni interessanti, tra cui la possibilità di scegliere la dimensione massima della cache da dedicare al programma e soprattutto la possibilità di scegliere la qualità dello streaming (bassa, media, alta o automatica).
iOS
L’applicazione per iOS è anch’essa abbastanza “antica”, anche se sembra funzionare un pelino meglio di quella per desktop.
Sebbene sia abbastanza veloce, è troppo macchinosa da utilizzare, specialmente la ricerca.
E poi c’è una cosa che proprio non mi va giù, ossia che i brani salvati nella libreria vengono ordinati come vuole l’app e non come voglio io. Già per questo potrei decidere di abbandonare questo servizio molto presto.

C’è da dire però che entrambe le versioni, mobile e desktop, si aggiornano periodicamente e piano piano risolvono i vari problemini. D’altronde il servizio è uno dei più giovani e ha un enorme margine di miglioramento.
Radio, Playlist e IA: come e cosa ci consiglia Amazon Music Unlimited?
La risposa alla prima domanda, ossia come ci consiglia Amazon Prime Music, è semplice. Ci consiglia male. Ben tre mesi di ascolto per non so quante ore totali e come risultato un bel niente. Mi spiace molto scrivere questo, perché per il resto, come ho detto sopra, basterebbe lavorare un po’ sulla grafica e su alcune funzionalità basiche per risolvere.
Purtroppo invece a livello di IA (intelligenza artificiale) mi sa che non ci siamo proprio. Non ci ha mai azzeccato sulle canzoni consigliate ma anche il solo trovarle è un’impresa. Spotify è un altro mondo ma anche Apple Music lo è (l’ho detto anche qui).
Se per quanto riguarda le canzoni consigliate non ci siamo per niente, ancora peggio va per le radio e le playlist. Per quanto riguarda queste ultime potremo rispondere così: zero assoluto. Se siete abituati a quelle di Spotify, mi spiace ma lasciate perdere!
Per le radio, beh, anche qui capitolo pietoso. Vi dico solo che le radio per artista o per genere mentre ascoltiamo un brano non esistono.
Qualità audio
Finalmente una cosa positiva. Ho ascoltato i brani su Amazon Prime Music con le mie Mackie CR3 e con le fidatissime e ormai storiche Audio-Technica ATH-M50 (qui la Recensione), entrambe guidate da una splendida Focusrite Scarlett 2i2.
Molti di voi potranno pensare che un setup del genere è addirittura sprecato per l’ascolto di un mp3, seppur in 320 kbps. Beh, non avete tutti i torti, ma la differenza c’è eccome, anche se so bene che non stiamo parlando di un FLAC.
Tuttavia posso dirvi tranquillamente che la qualità audio di Amazon Prime Music è davvero eccellente e al pari di quella di Spotify e Apple Music (forse quest’ultima un pelino superiore, ma son cose davvero difficili da giudicare).

Il prezzo mensile
Costa come gli altri, ossia 9,99 Euro al mese. E no, non fa parte dell’abbonamento annuale ad Amazon Prime, perché se fosse così credo che saremmo tutti già abbonati da un bel pezzo.
Puoi provare Amazon Music Unlimited gratuitamente a questo link: Prova Gratis Amazon Music Unlimited. Visto che è gratis te lo consiglio!
Il prezzo pari agli altri servizi è giustificato solo dal fatto dell’ottima qualità audio e sulla presenza di moltissimi brani (non mi è mai successo di non trovarne!).

Le conclusioni abbastanza scontate
Insomma, l’avete letto o no l’articolo? Beh, se l’avete fatto allora la risposta la sapete già, per chi invece non ha tempo o voglia per farlo (ma fatelo, magari non ora, ma appena potete si, dai!) ve lo dico con una frase qui sotto.
La prossima settimana mi scadono i tre mesi di abbonamento ad Amazon Music Unlimitede sono contento. Devo dire altro? Ah sì, aspettami caro Spotify che tra poco torno…
Sono stato troppo duro? Forse, ma secondo me per convincere milioni di persone che utilizzano Spotify ad abbandonare un servizio bisogna offrire un qualcosa di superiore o almeno alla pari oppure avere una propria strategia.
Apple Music ce l’ha fatta in parte, forte di una clientela di base che apprezza i servizi dell’azienda, ma Amazon? No, Amazon Music Unlimited non ce l’ha fatta per ora, anche se siamo convinti che in futuro ci farà ricredere…
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