Nel 2012 mi dirigevo a San Marino per assistere alla decima edizione del Rallylegend, un evento che 7 anni fa raccoglieva già migliaia di appassionati che accorrevano lungo le strade del piccolo Stato.
All’epoca partecipavo a questi eventi come privato, perché dovete sapere che gli eventi dove c’è un motore li seguo da ben prima di scrivere qui, anzi ben prima che questo sito esistesse.
Nel tempo le cose sono cambiate e, anche grazie a voi che ci seguite, sono riuscito a fare uno step più in là per riuscire a regalarvi qualcosa in più a livello fotografico, come fatto negli ultimi anni nella sezione Reportage fotografici.
A questo proposito colgo l’occasione di ringraziare in particolare Leo, che ogni anno ci permette di seguire in modo professionale e da vicino tutto il Rallylegend, dal giovedì alla domenica.
Qui trovate le migliori foto dell’edizione 2019 del Rallylegend
Rallylegend dal mio punto di vista
Parto da un presupposto: il Rallylegend è l’unico rally che mi guardo con voglia dall’inizio alla fine. Non c’è una categoria o una vettura che non valga la pena di essere vista, tanto che le due o tre ore che si rimane in piedi lungo la strada volano via letteralmente.
Rallylegend è un evento unico, non c’è niente di paragonabile in tutto il mondo. Non è un rally storico, non è un rally moderno, non rientra in nessuna classifica e si corre in una terra che è l’espressione massima di libertà.
Libertà è proprio ciò che mi ricorda il Rallylegend ogni volta che arrivo a San Marino durante il weekend dedicato a questo evento. Vi basta entrare in località Dogana per capire che c’è tutto un Paese dedicato a questa manifestazione.
Troverete migliaia di auto parcheggiate dappertutto. Ma l’aria di questo magico evento la si respira quando si arriva a Serravalle. Qui si trova lo Stadio di San Marino che in quei giorni diventa Rallylegend Arena e Village.
L’intera zona industriale si trasforma in parco chiuso, con camper dei team, camion, carrelli per le vetture e ovviamente i gazebo delle varie assistenze.


Tra storia antica e storia moderna
Rallylegend non è classificabile a mio avviso, è un evento che esiste solo a San Marino e che racchiude tutto, ma proprio tutto, il mondo dei rally.
Se in passato, specie inizialmente, raccogliere tutto quanto sarebbe stato difficile, oggi, specie con l’edizione 2019, mi verrebbe da dire che non manca proprio nulla.
Chi ha avuto la fortuna di essere a San Marino lo scorso weekend ha avuto la possibilità non solo di vedere da vicino questi piloti ma anche di vedere auto che hanno fatto la storia del rally, seguite da altre che la storia la stanno scrivendo in questi giorni.
Il tutto in una cornice d’altri tempi. E non lo dico per dire, perché questa cosa qui la vedete ormai solo qui:

Mi riferisco alla WRC Plus guidata da Thierry Neuville, visto che il team Hyundai ha avuto la geniale idea di utilizzare il Rallylegend come banco di prova e test in vista delle ultime tappe del mondiale rally.
E chi lo sa che in futuro non seguano anche altri team ufficiali del mondiale?
Di Rallylegend ce n’è uno…
Lo stesso vale per Mattias Ekström e Gigi Galli che hanno fatto sognare ad occhi aperti tutti gli appassionati guidando come dei matti, rispettivamente, un Audi S1 e una Kia Rio RX, auto che hanno la bellezza di 600 cavalli.
E come poter dimenticare Paolo Diana (Fiat 131 “leggermente modificata”), Christof Klausner (Audi Quattro) e quei “matti” degli ungheresi a bordo delle Lada, che ci deliziano con la loro guida spettacolare.
D’altronde, come vi anticipavo, Rallylegend è, a mio avviso, rally a 360 gradi. Non solo storia antica, ma anche storia moderna, quella che viene scritta nelle speciali di tutto il mondo, ogni anno.
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