E’ primavera, ma da amante dell’inverno, ho voluto fiondarmi su un gioco mandatomi qualche tempo fa, ma che ho avuto modo di provare solo recentemente: Project Winter. Edito e sviluppato da Other Ocean Interactive, pubblicato nel febbraio 2019, lo troviamo ancora in fase di Early Access, anche se di grosse problematiche non ce ne sono già più.
Project Winter è un survival multiplayer i cui punti focali sono il lavoro di squadra, ma anche l’inganno sociale: tra gli 8 giocatori che devono cercare di sopravvivere, ci sono due traditori, che cercheranno di rallentare ed uccidere gli altri membri del gruppo. I “Survivors” non hanno modo di sapere chi siano i traditori, i quali invece si conoscono tra di loro. Sarà fondamentale quindi utilizzare il proprio istinto per cercare di capire chi nel gruppo cercherà di ucciderci, invece che darci una mano. Ma i traditori non sono l’unico elemento da cui dobbiamo diffidare e difenderci. Intemperie, animali, mancanza di cibo, sono fattori che possono “tagliarci le gambe” da un momento all’altro, rendendo ancora più impegnativa l’esperienza di gioco.
Ma qual è quindi l’obiettivo? Semplicemente sopravvivere fino all’arrivo dei soccorsi. Oltre a ciò, ci saranno delle missioni secondarie, necessarie a migliorare la nostra esperienza di sopravvivenza e che ci faranno accumulare maggior punti alla fine della partita. Quindi ricapitolando: i traditori devono uccidere i survivors senza farsi scoprire e senza essere uccisi, i survivors devono difendersi dai traditori, cercare di ucciderli e difendersi anche dagli altri pericoli visti prima ed, infine, cercare di completare le missioni secondarie. Insomma, abbiamo proprio tutti gli ingredienti che ci permettono di divertirci, in particolare se ci giochiamo con amici. Personalmente non ho avuto modo di giocare Project Winter con conoscenti, ma ci ho speso comunque del tempo divertendomi e comunicando con persone di diversi Paesi. Quindi se non avete amici con cui giocare, per un’esperienza il più coinvolgente possibile, è meglio masticare un po’ l’inglese, dal momento che la comunicazione si rivelerà fondamentale.
Project Winter potrete giocarlo anche con controller. Personalmente mi sono trovata meglio ad utilizzare la tastiera, ma come sempre, in questi casi, dipende dai gusti personali. Componente fondamentale del gioco è il crafting, possibile grazie alla raccolta di risorse sparse nella mappa e di speciali casse contenenti oggetti utili. Esistono poi delle casse speciali esclusive per i traditori, le quali fanno rumore quando vengono aperte, rivelandosi quindi un’arma a doppio taglio. Ulteriore interessante meccanica è la cassetta dell’esilio, ovvero una cassetta delle lettere mediante la quale si può proporre l’esilio di un giocatore. Questa funzione può essere utilizzata sia dai survivors che dai traditori, nel primo caso per esiliare un probabile traditore, nel secondo per creare scompiglio e per cercare di “eliminare” più survivors possibili, senza esporsi troppo.
La grafica è molto semplice, non eccessiva nei dettagli, ma piacevole alla vista, così come i colori, pochi, ma di spicco (il bianco, ovviamente, regna sovrano). Anche l’audio risulta gradevole e non invasivo, permettendo una perfetta comunicazione vocale tra i vari giocatori.
Insomma complessivamente Project Winter ha soddisfatto le mie aspettative, anche se alcuni punti negativi devo segnalarli: come prima cosa ci tengo a segnalate lo squilibrio tra survivors e traditori, in breve, sarà più semplice vincere da survivor che non da traditore; in secondo luogo, in alcuni casi ho fatto fatica a trovare giocatori, arrivando anche ad attendere quasi un’ora per l’inizio di una partita.
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