Con il programma PRISM, il governo americano è in possesso dei dati personali di ognuno di noi
In queste ore avrete sentito parlare tutti del programma PRISM. Cose di cui si parla da anni ormai, trapelate in via ufficiosa due anni fa grazie anche a James Bamford su Wired. Niente di sorprendente quindi, ma si sa che le persone credono poco a certe notizie, specie di questi tempi in cui tutto sembra essere un “gomblotto!”. Questa volta però sembra essere tutto vero e allora ecco che si grida allo scandalo, come se nessuno avesse mai sospettato che tutti i dati che inviamo online venissero controllati e conservati.
A questo punto i giornali e blog online intitolano “Obama peggio di Nixon” oppure “Altro che Watergate”. Ma siamo sicuri che il governo degli Stati Uniti e specie il presidente Barack Obama fosse a conoscenza di tutto ciò? Nessuno lo può sapere, ma ciò che è sicuro è che dietro a tutto ciò ci sono le classiche agenzie USA che collaborano si con il governo ma sono anche indipendenti. In questo caso abbiamo sotto diretta osservazione la National Security Agency (NSA) e l’FBI.
Ma cos’è l’NSA? Si tratta, secondo il Washington Post, di un programma creato nel 2007, al quale Microsoft ha collaborato per prima. Inoltre, per aprire i loro server alle autorità e acquisire immunità da azioni legali, le aziende devono ottenere una direttiva dal Procuratore generale e dal direttore nazionale dell’intelligence. Cioè hanno ampi margini di manovra, come dimostra il fatto che Apple abbia resistito per anni prima di entrare a farne parte.
Tornando a James Bamford, due anni fa dichiarò a Wired che la NSA stava costruendo il più grande centro di spionaggio dell’America (vedi foto Spy sotto). Si tratta di strumenti e tecnologie in grado di elaborare yottabyte (quadrilioni di gigabyte) di dati. Ma da dove vengono questi dati? Da noi stessi. Attraverso PC, smartphone, tablet, elettrodomestici di ultima generazione e persino automobili inviamo ogni giorno una quantità industriale di dati che vengono conservati ed elaborati in questo centro altamente tecnologico.
Ed è proprio questo che fa arrabbiare (giustamente) la gente. Perché nonostante oramai tutti sanno che aziende come Microsoft, Facebook, Apple, Google, ecc.. custodiscono miliardi di dati privati come password e conversazioni, non si pensava che poi queste venissero usate (a che scopo?) dal governo degli Stati Uniti (e probabilmente non solo loro). Le aziende coinvolte in primis sono: Microsoft, Yahoo, Google, Facebook, PalTalk, Aol, Skype, Youtube e Apple. Chi di voi non ha mai usato nessuno di questi servizi? Nessuno, altrimenti non stareste leggendo questo articolo. Il “colpo” maggiore dunque lo ricevono queste aziende e l’amministrazione Obama, anche se, come abbiamo sottolineato sopra, non era neppure a conoscenza di certi programmi avviati chissà quanti anni indietro. Ma è anche possibile che ne fosse perfettamente a conoscenza visto che secondo fonti interne il programma è attivo dal 2007. Insomma nessuno può dirlo se non lui stesso.
Fatto sta che sul web la parola privacy non esiste, e questo i più attenti lo sanno bene. Numeri di carta di credito, dati sensibili e così via sono in pericolo persino sui siti più sicuri del mondo se poi questi “vendono” i nostri dati.
Secondo il Washington Post:
NSA e FBI hanno accesso diretto ai server di Microsoft, Yahoo, Google,Facebook, PalTalk, Aol, Skype, YouTube, Apple, dai quali prelevano audio e video, fotografie, email, documenti, contatti, username e password per “tracciare” chiunque e dovunque.
Ieri sera intanto una fonte anonima interna dell’amm. Obama ha precisato che:
PRISM autorizza a controllare solo cittadini non americani o che vivono fuori dagli Stati Uniti. Si tratta della più importante mole di dati d’intelligence di sempre, usata per proteggere la Nazione da molteplici minacce.
Una stoccata non da poco per noi europei.
Neppure le dichiarazioni delle aziende interessate nello scandalo hanno placato gli animi.
“Per quanto ci riguarda nessun governo ha accesso diretto ai server di Facebook. Quando ci arriva una richiesta del genere, la valutiamo attentamente e forniamo informazioni compatibili con quanto la legge prescrive” – ha precisato Joe Sullivan, capo della sicurezza di Facebook. “Non ho mai sentito parlare di PRISM” – ha invece detto Steve Dowling, portavoce di Apple. Infine Google ha assicurato di comunicare i dati al governo nel rispetto della legge – “di tanto in tanto alcuni sostengono che abbiamo creato una porta per il governo nel nostro sistema, ma Google non ha alcuna porta aperta per far accedere il governo ai dati degli utenti”.
In attesa di avere ulteriori riscontri e una maggiore chiarezza sulla questione, ossia a cosa servono tutti questi dati in primis, vi auguriamo una buona giornata e buon week-end, senza troppi pensieri di essere spiati. In fin dei conti, se non si fa nulla di male, che paura c’è, no?
[UPDATE] Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook ha specificato nel suo profilo ufficiale del suo social network di non aver mai sentito parlare prima di PRISM e di non aver avuto nessun rapporto del genere con il governo americano. Inoltre ha specificato che Facebook lotta ogni giorno per proteggere e rendere più sicuri i nostri dati. Queste le sue parole (testo integrale pubblicato alle 23.45 del 7/6/13 italiane):
I want to respond personally to the outrageous press reports about PRISM:
Facebook is not and has never been part of any program to give the US or any other government direct access to our servers. We have never received a blanket request or court order from any government agency asking for information or metadata in bulk, like the one Verizon reportedly received. And if we did, we would fight it aggressively. We hadn’t even heard of PRISM before yesterday.
When governments ask Facebook for data, we review each request carefully to make sure they always follow the correct processes and all applicable laws, and then only provide the information if is required by law. We will continue fighting aggressively to keep your information safe and secure.
We strongly encourage all governments to be much more transparent about all programs aimed at keeping the public safe. It’s the only way to protect everyone’s civil liberties and create the safe and free society we all want over the long term.
Curioso il fatto che Zuckerberg sottolinei quel “direct access to our server”. E quelli indiretti?
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