Per tutti gli amanti di Mirror’s Edge il 9 giugno 2016 è una data importante: in questa data, infatti, uscirà Catalyst, il secondo capitolo della saga sviluppata da DICE e pubblicata (e distribuita) da EA.
Per chi non conoscesse questa serie racconterò brevemente la trama: ci troviamo in un futuro molto prossimo in cui i cittadini sono sottomessi e controllati dal Conglomerato, un insieme di tredici aziende. La più potente è la Kruger Holding che si occupa principalmente degli armamenti e la sua sussidiaria, la KrugerSec, a cui capo troviamo Gabriel Kruger, comanda e gestisce tutte le operazioni di sicurezza. Per mezzo delle imprese che si occupano della produzione di tutti i beni necessari alla sopravvivenza e alla vita in generale, le persone non hanno più privacy e sono controllati in ogni loro azione. Qui entrano in gioco i Runner di cui Faith, la protagonista che andremo ad impersonare, fa parte. I Runner sono un’associazione di volontari che non sostengono il Conglomerato; sono riuniti in congreghe e si muovono tra i tetti commettendo furti e lavorando come corrieri, dietro compenso.
Faith è una ragazza dal passato burrascoso, alla quale sono stati uccisi i genitori dai KrugerSec durante una rivolta nel November Riot, un periodo di manifestazioni promosse da Robert Pope, che il Conglomerato fa passare per feroci sommosse e ciò non fa altro che consolidare il potere delle aziende. Quando Pope cerca di farsi eleggere come sindaco per ottenere ciò che non era riuscito a fare con le proteste non violente, verrà ucciso, sempre dalle KrugerSec, ma la colpa ricadrà su Kate, la sorella di Faith. Come andrà a finire…beh per saperlo dovrete giocarlo! Passiamo ora invece al clue di questo articolo, ovvero il secondo capitolo: Mirror’s Edge Catalyst.
Non appena mi è arrivata la mail da parte di EA con il codice per giocare la closed beta, l’ho messo a scaricare e dopo qualche problema iniziale (con le versioni beta non ci si annoia mai!) sono riuscita a farlo partire. Premetto che riguardo questo gioco avevo grandi aspettative e lo attendevo da mesi e posso affermare che complessivamente non mi ha delusa.
Essendo una beta quella che ho giocato non conosco ovviamente la trama completa, né posso affermare quante ore di gioco siano o di quante missioni si strutturi il gioco, ma ciò che posso dire è che finalmente abbiamo molta più libertà di movimento, il primo gioco di questa saga fu infatti criticato perché non lasciava molto spazio al free roaming.
L’atmosfera di gioco ricorda molto quella del primo e in giro per la città troveremo degli inquietantissimi monitor animati pubblicitari della KSec con su scritto “We are watching” in stile “1984” di George Orwell. Il panorama è semplicemente stupendo, con un dominio del bianco che fa risultare il tutto luminoso, grazie anche ad una grafica molto realistica. Ciò che invece non mi ha soddisfatta appieno sono stati i personaggi: mancano di definizione, chi più chi meno. Durante le cutscenes i dettagli dei personaggi sono ben fatti, ma durante le scene di gioco la qualità grafica scende, rendendo le animazioni macchinose e, in certi casi, i personaggi leggermente squadrati.
Come nel primo gioco andremo ad impersonare Faith e vedremo il mondo con i suoi occhi, inoltre completando le missioni sarà possibile potenziare il nostro personaggio accumulando XP e punti che andremo a spendere per sbloccare nuove mosse di corsa/parkour e di combattimento.
I combattimenti, rispetto al primo capitolo, sono diventati di maggior importanza e hanno anche migliorato questo aspetto rendendoli più tattici e complessi, ma senza appesantirli; a disposizione avremo dalla nostra solo l’agilità e la velocità, senza dimenticare la straordinaria abilità della nostra protagonista nella lotta a corpo libero. Interessante anche come si possa utilizzare l’ambiente per fare maggiori danni ai nostri avversari, è quindi bene imparare a sfruttare ciò che ci circonda nel modo corretto.
Attraverso la mappa possiamo tenere d’occhio le sfide a tempo dei nostri amici Runner, gli obiettivi principali e secondari, la nostra base (salvezza nel caso in cui fossimo seguiti dalla KrugerSec) e tutti i luoghi di interesse per il gioco; mediante questa mappa potremo posizionare dei waypoint che durante il gioco ci segnaleranno la strada da seguire mediante una linea rossa e i classici oggetti rossi come le porte da attraversare e gli ostacoli da saltare. Questo aiuto, la Runner’s view, che a me personalmente non è piaciuta poiché dà un aiuto troppo grande al giocatore, in certi luoghi si disattiva; per fortuna questa impostazione si può settare in full, quindi mostrerà la via attraverso la scia rossa e l’evidenziazione degli ostacoli, in classic, cioè non avremo la scia che ci indica la strada, ma si coloreranno gli elementi dello scenario come nell’originale, oppure potremmo disattivare ogni aiuto in off.
Una novità rispetto al primo capitolo è la fusione delle sfide a tempo con il gioco singolo; inoltre hanno inserito la possibilità di crearle e personalizzarle a nostro piacimento: possiamo infatti posizionare una sfida dove più ci piace e scegliere il percorso di gara.
Per quanto riguarda i doppiaggi inglesi, sono davvero ben fatti…speriamo solo che anche quelli italiani lo siano!
Si tratta dunque di un videogioco d’azione-avventura in prima persona che si presta bene ad essere giocato con tastiera e mouse, ma anche con pad.
Concludendo questo lunghissimo articolo…quella che ho provato è una versione beta di circa un’ora e mezza di gioco (di trama, ma se consideriamo le sfide a tempo e gli obiettivi secondari allora sono molte di più) e mi ha lasciato una gran voglia di continuare a giocarlo, è un gioco che non stanca, non troppo impegnativo e dalla trama appassionante. E’ un videogame che consiglio, che merita di essere giocato e che gli amanti del parkour non possono lasciarsi sfuggire.
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