In questo periodo di maltempo, Macrotis: A Mother’s Journey è il gioco perfetto di cui parlare… ma andiamo con ordine. Macrotis rappresenta il debutto di Proud Dinosaurs, una casa di sviluppo situata in Turchia. Pubblicato agli inizi del 2019 ha ricevuto pareri contrastanti, ma comunque un overall positivo.
Macrotis: A Mother’s Journey ci racconta la storia di Mamma Bilby, separata dai suoi figli a causa di una pioggia senza fine, che ha allagato l’intera foresta. Mamma Bilby inizia il suo viaggio di ritorno verso i suoi cari, affrontando peripezie, acquisendo poteri in modi che lascerò a voi scoprire. Macrotis è essenzialmente un platform con elementi di rompicapo che, in alcune situazioni vi faranno uscire di testa.

Lasciando da parte la trama che presenta qualche incoerenza, ma nel complesso tra elementi magici, sentimentali e folkloristici ci guiderà in questa avventura, il punto più spinoso sono i comandi e la gestione del personaggio. Premetto che ho giocato sia utilizzando tastiera che utilizzando il pad e la prima soluzione si è dimostrata relativamente migliore, ma in generale il gameplay risulta ostico e macchinoso. La risposta ai comandi non è sempre perfetta, quando si utilizzano combinazioni di comandi non sempre vengono eseguiti correttamente. Inoltre nella maggior parte dei movimenti è richiesta una precisione a dir poco maniacale. In molte scene il tempismo sarà elemento fondamentale accrescendo ulteriormente la difficoltà di gioco. Concettualmente i rompicapo sono comunque studiati bene, richiedono un certo tempo per capirli e sono ad unica soluzione, quindi… spremete le meningi!

Soprassediamo ai problemi di gameplay e concentriamoci sulla grafica: a mio avviso altra nota dolente. Macrotis è realizzato in 2.5D, come spesso capita nei platform, il problema è la differenza artistica tra lo sfondo e Mamma Bilby. Risultano come appartenenti a due giochi diversi, che in alcuni momenti vanno a confondersi a causa degli stili grafici e dell’illuminazione; sì, perchè ogni scenario è caratterizzato da un’illuminazione più o meno uguale, non importa che sia uno scenario notturno o diurno, scelta probabilmente adottata per dare un senso di “magico”, che però a lungo andare infastidisce. Degne di nota invece le cut-scenes disegnate a mano.

Ultima nota per Macrotis è il suono. Anche in questo caso abbiamo aspetti positivi e altri negativi. Il gioco è doppiato in inglese e sottotitolato in italiano con una buona localizzazione, meno buoni sono invece i doppiaggi, in particolare quello di Mamma Bilby, che poco ci ricorda la voce amorevole e rassicurante di una madre. Meglio invece il doppiaggio maschile. Nota molto positiva è la colonna sonora che ci accompagna fin dall’apertura del gioco in questo mondo magico e fantastico.
Per concludere possiamo dire che Macrotis: A Mother’s Journey è un platform discreto di circa 5 ore, che dimostra un potenziale ancora inespresso da parte di Proud Dinosaurs che, chissà, magari in futuro potranno regalarci una vera perla.
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