Una settimana di lockdown comporta una riduzione del PIL dello 0,5%

lockdown pil

Il secondo bollettino economico dell’anno di Banca d’Italia analizza gli effetti del lockdown per il coronavirus sull’economia italiana e rispettivo Pil e sui mercati internazionali.

Riportiamo di seguito le parti che riteniamo più importanti all’interno del bollettino.

Per maggiori dettagli e informazioni vi lascio il collegamento al bollettino completo a fine articolo in fonte.

L’analisi. Secondo il bollettino, “A differenza di altri shock all’economia globale, quello attuale sta colpendo più il terziario che l’industria, soprattutto nei servizi di ristorazione, intrattenimento e accoglienza. La riduzione della domanda di questi servizi sarà verosimilmente molto persistente a causa delle restrizioni alla mobilità delle persone”.

Le stime della Banca d’Italia sul Pil a seguito del lockdown

Secondo le stime della Banca d’Italia, a causa della diffusione della pandemia di coronavirus e conseguente lockdown, ci potrebbe essere “una contrazione del commercio globale nel 2020 dell’ordine del 10%“.

In Italia inoltre “le attività commerciali e industriali non ritenute essenziali, e come tali temporaneamente sospese dal DPCM del 22 marzo, contribuiscono a circa il 28 per cento del totale del valore aggiunto”.

Ogni settimana di blocco dell’attività economica di questa portata comporta, secondo un calcolo meccanico che non considera effetti indiretti, una riduzione del PIL annuale di circa lo 0,5%. (Bollettino Economico n. 2 – 2020, Banca d’Italia)

Le politiche nel mondo per fronteggiare la crisi del coronavirus

Paese o Area economica/politicaMisure intraprese per fronteggiare la crisi Covid-19
CinaLa Banca centrale cinese ha tagliato i coefficienti di riserva obbligatoria (fino a 200 punti base), il
tasso sull’eccesso di riserva (sceso per la prima volta dal 2008 a 0,35 per cento), il tasso dei reverse
repo a sette giorni (30 punti base) e il tasso di rifinanziamento a medio termine.
Interventi a sostegno delle imprese, quali esenzioni al pagamento dei contributi
previdenziali, taglio delle tariffe portuali e un aumento consistente degli investimenti infrastrutturali.
Unione EuropeaLa BCE ha annunciato un ampio pacchetto di misure di supporto.
Tra i paesi della UE, interventi di sostegno ai redditi delle persone e delle imprese (nell’ordine
dell’1-2% del PIL) sono già stati adottati, tra gli altri, dai governi di Francia, Germania,
Italia e Spagna.
A questi si aggiungono schemi di garanzia sui prestiti delle imprese per un ammontare complessivo superiore al 10 per cento del prodotto.
Il Consiglio della UE ha approvato, su proposta della Commissione europea, l’attivazione della clausola generale di salvaguardia (general escape clause) del Patto di stabilità e crescita.

In generale l’UE ha previsto:
– Coronavirus Response Investment Initiative, CRII (iniziativa di investimento con la quale viene resa disponibile una parte dei fondi di coesione già stanziati)
– temporary Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency, SURE (per attenuare i rischi di disoccupazione legati all’emergenza)
– European Stability Mechanism, ESM, in Italia Mes (ulteriore linea di credito precauzionale rinforzata dedicata ai costi diretti e indiretti dell’assistenza sanitaria, delle cure e della prevenzione).
– Banca Europea degli Investimenti, BEI (istituzione di un fondo paneuropeo di garanzie per 25 miliardi che permetterebbe di mobilitare finanziamenti fino a 200 miliardi alle piccole e medie imprese).
Stati Uniti d’AmericaL’amministrazione statunitense ha varato un pacchetto straordinario per circa 2.200 miliardi di dollari (9,5% del PIL) che include: lo stanziamento di fondi per il sistema sanitario, le amministrazioni locali e la gestione dell’emergenza; trasferimenti diretti alle famiglie; un’estensione dell’assicurazione contro la disoccupazione; prestiti e garanzie sul credito alle imprese non finanziarie di ogni dimensione.
Fonte: Bollettino Economico n. 2 – 2020, Banca d’Italia

A queste vanno aggiunte le politiche di:

  • FMI (Fondo Monetario Internazionale): “sta potenziando gli strumenti a disposizione dei paesi membri per fronteggiare i costi relativi all’emergenza sanitaria e offrire una moratoria sui debiti; sta inoltre valutando un’allocazione straordinaria di diritti speciali di prelievo per 500 miliardi di dollari”.
  • Banca Mondiale: “ha approvato un pacchetto da 14 miliardi di dollari per il sostegno finanziario ai paesi poveri e in via di sviluppo che si trovano in difficoltà; la dotazione potrà salire fino a un totale di 150 miliardi di dollari nei prossimi dodici mesi”.

Fonte: Bollettino Economico n. 2 – 2020, Banca d’Italia

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