L’Economist ha presentato il nuovo studio dedicato ai migliori paesi in cui nascere chiamato “la lotteria della vita”
Dopo ben venticinque anni dal primo “report” dell’Economist dedicato alla classifica dei migliori paesi in cui nascere “la lotteria della vita” arriva il suo successore, giusto giusto per le nozze d’argento. La classifica, simile a quella effettuata da Il Sole 24 Ore qualche giorno fa, solo in scala maggiore, si basa su diversi criteri molto importanti, che sicuramente valgono di più di un semplice indice chiamato PIL.
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I criteri su cui si basa questo report spaziano dal reddito medio al tasso di disoccupazione, dal livello di criminalità all’assistenza sanitaria, dalla demografia al clima, dal senso di comunità alle scuole, dagli investimenti esteri all’aspettativa di vita media, per calcolare il luogo dove un neonato avrebbe le migliori opportunità, ossia il posto dove potrebbe crescere meglio. Ma attenzione, perché l’Economist ci mette tutti quanti in guardia: “non sempre una vita felice e tranquilla produce grandi exploit”.
Al primo posto c’è la [highlight color=”yellow”]Svizzera[/highlight]: una delle nazioni più pacifiche, meglio governate e più ricche della terra, con una posizione geografica al centro dell’Europa (senza peraltro farne parte, cosicché le ansie dell’euro non la riguardano).
Seguono Australia e i paesi scandinavi. Unico paese dell’area euro a rientrare nei primi dieci è l’Olanda.
Per l’Italia non va poi così male (diversamente da quanto annunciato da Repubblica). Il paese nostrano si piazza al 21esimo posto davanti a Spagna, Francia e Inghilterra ma dietro la Germania. Perdono posizioni gli USA (da primi di 25 anni fa a 16esimi).
Fonte: la Repubblica
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