Le figure barbine di Ségolène Royal

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Ségolène Royal è il ministro francese dell’Ambiente e dell’energia (ed ex moglie di Hollande)… e sì, è lei “quella della Nutella”

Avrete certamente sentito parlare dell’uscita (abbastanza supponente) da parte della ministra francese durante una seguitissima trasmissione televisiva sull’emittente francese Canal+. Se invece non seguite i telegiornali e non leggete i quotidiani nazionali, vi riassumo il tutto qui in poche righe.

La Royal aveva dichiarato pubblicamente che il gruppo Ferrero (produttore della Nutella) “è corresponsabile del processo di deforestazione, soprattutto nel Sudest asiatico, a causa dell’utilizzo dell’olio di palma nella fabbricazione della Nutella.” In aggiunta a questo aveva invitato a non mangiarla più.

Insomma una classica “supponenza alla francese”, specie quando si tratta di aziende e prodotti italiani che riscuotono grandi successi internazionali. Ovviamente il gruppo italiano (Ferrero, ndr) ha immediatamente ribadito alla signora Royal, dichiarando di essere personalmente impegnato da anni per favorire “un processo produttivo che limiti, e in prospettiva eviti, la deforestazione”. Inoltre ha sottolineato come “sostituire l’olio di palma con i prodotti di altre oleaginose dal rendimento inferiore sarebbe devastante dal punto di vista ambientale”.

Nella giornata odierna sono arrivate le scuse ufficiali della ministra attraverso il suo account Twitter: «Mille scuse per la polemica sulla Nutella. D’accordo per valorizzare i progressi che sono stati fatti».

Le repliche poi sono arrivate anche da parte del ministro italiano dell’Ambiente, Gian Luca Galetti, e dalla moglie di Renzi, Agnese, direttamente dallo store Nutella di Expo 2015.

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Bene, una volta spiegati per bene i fatti mi piacerebbe arrivare al centro della questione, alla tesi di quest’articolo: le figure barbine della ministra francese Ségolène Royal.

L’ex moglie del premier francese Hollande non è infatti nuova nel fare uscite del genere, specie quando di mezzo c’è qualcosa di italiano. Giusto l’anno scorso (appena nominata) ha guidato la protesta dei manifestanti “contro il passaggio al largo delle coste dell’isola della Costa Concordia, trainata dal Giglio verso il porto di Genova, sostenendo che vi fossero enormi rischi di inquinamento per le preziose acque francesi”. Ovviamente questi rischi erano stato calcolati da mesi e la ministra era stata rassicurata a riguardo dalle varie autorità, in particolare dal ministro Galetti.

Ma le “figure” della Royal non finisco di certo qui. Sempre durante il 2014 aveva inasprito le accuse contro la società Ecomouv’ (di proprietà di Autostrade per l’Italia SpA) facendo dichiarazioni imprecise (se non false, ndr) con il solo obiettivo di “evitare il pagamento delle penalità dovute dal Governo francese a fronte del mancato rispetto del contratto”. Tutto finì con il pagamento, nel silenzio, da parte del Governo francese.

Insomma la signora Ségolène Royal è l’esempio che bisognerebbe portare a conoscenza di tutti, citando insieme al suo nome poche e semplici parole: “informarsi prima di parlare”. Chissà che tra qualche anno non arrivi nel gergo comune l’utilizzo della frase “sei informato come Ségolène Royal”, in senso sarcastico ovviamente.

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