La “nuova Italia” delle province [INFOGRAFICA]

cancellieri e patroni griffi con nuove province

Dal 2013 via le giunte, dal 2014 addio a 35 enti

Finalmente potremo dire. Sì, perchè dopo mesi (o meglio anni) che si parlava della questione province (in numero enorme), finalmente si è giunti ad una conclusione. A dir la verità però mi aspettavo di più. Sebbene infatti le province passino da 86 a 51, sono sempre tante. Stiamo parlando infatti di enti pubblici (nella maggior parte dei casi inutili) che si sovrappongono in molte cose al lavoro effettuato da comune e regione.

Perchè esistono, vi chiederete? Beh, che sia la maggior fonte di spreco di denaro pubblico, non sono io il primo a dirlo. Anzi, credo che ormai lo sappiate voi stessi. Sono nient’altro che un modo per far “girare” soldi in esubero. Certo, non vogliamo generalizzare, ma nella maggior parte dei casi è proprio così; e, sia chiaro, non solamente nel Sud Italia, ma in tutto il paese.

Una cosa buona è stata fatta però: sebbene gli enti decadranno a partire dal 1° gennaio 2014, le giunte cederanno il posto alle nuove già dal 1° gennaio del 2013.

Ci sono delle novità rispetto alla bozza d’ingresso al Cdm: in primo luogo, in Lombardia, dove Lodi va con Cremona e Mantova, oppure in Toscana, dove nasce la maxi-Provincia di Lucca-Massa-Pisa-Livorno e Pistoia confluisce insieme a Prato nella città metropolitana di Firenze; Padova non confluirà in Venezia ma si unirà alla Provincia di Treviso. Due sono le conferme rispetto alla bozza: Milano conquista Monza-Brianza e Bari che “vince” la Bat. Barletta -Andria-Trani finirà infatti con Foggia. – scrive il Sole 24 Ore

300geografiaPROVINCIALE

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