La (finta) facilità del web

Nerd

Spesso il web ci rende le cose più “facili”. Ma occhio a non abituarsi troppo

Sono ormai più di dieci anni che internet si è diffuso anche in Italia e oramai, nel 2013, molti di noi fanno spesso uso di e-mail, social network, sistemi e-commerce e via dicendo. Un tempo (neanche molti anni fa) per inviare una lettera c’era da lavorare parecchio rispetto ad oggi, poi è arrivato il fax (che in ogni caso in pochi sapevano utilizzare) e infine l’e-mail, che praticamente tutti sanno utilizzare ed utilizzano quotidianamente. Ciò vale anche per quanto riguarda i rapporti personali con altre persone. Se il telefono già aveva semplificato parecchio le cose, i costi fecero sì che l’utilizzo non fosse così frequente. Nel 2013 invece molti di noi passano ore a “chattare” con persone online, addirittura con persone che non hanno mai sentito prima. Niente di male sin qui. Idem per quanto riguarda l’e-commerce. Chi di voi non ha mai acquistato qualcosa online? Sia per la semplicità e per la comodità, sia per i prezzi più convenienti, è ormai quasi una norma compare online. E anche qui non c’è nulla di male. Se non fosse che alcuni di noi (sempre di più, specie nella “new generation”) si stanno “accomodando” un po’ troppo su questo stile di vita, dove sembra tutto facile, ma in realtà così non è, o almeno lo è solo in parte.

La "Nerd Superstar" di MTV
La “Nerd Superstar” di MTV

Sto parlando di vivere, ossia di avere qualche soldino per mangiare, pagarsi una casa e via. Ecco, in troppi pensano che la risposta a tutto ciò sia internet. Non voglio dire che questo sia sbagliato ma vorrei far riflettere che se è vero che il web sta diventando un punto di riferimento per il futuro anche in ambito lavorativo, è anche vero che sono pochissimi che ce l’hanno fatta, specie in Italia. La questione è sempre la stessa, quella che si legge ormai in migliaia di forum e blog; “faccio il youtuber” oppure “voglio diventare un blogger di successo” senza toccare le startup del caso, dato che non voglio allontanarmi troppo dalla tesi di questo articolo. Di youtuber in Italia ce ne sono eccome, due o tre hanno anche avuto successo, certo, ma adesso? Non è con i soldi della pubblicità sui loro video che possono campare. Qualcuno avrà probabilmente qualche contratto con radio e TV ma sono davvero in pochissimi ad avere un’idea ed un talento che li possa portare a quel punto. Stessa cosa vale per i blogger. Toglietevi dalla testa i vari Mashable, The Verge e via dicendo. In Italia chi arriva ad un certo punto viene incorporato ai grossi gruppi editoriali e..ciao..vi ritrovate semplici giornalisti. Con questo non voglio dirvi “non credeteci”, anzi! Vorrei solo aprirvi gli occhi, ossia credeteci sempre ma non abbandonate quello che state facendo. Se poi vi andrà bene, meglio per voi.

Pubblicato in

Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.