Nel 1978 Donald Kessler, scienziato della NASA, avvertì sui potenziali rischi relativi all’inquinamento nello Spazio e di una saturazione dello spazio attorno alla Terra.
Secondo Kessler se non viene posto un freno alla crescita di detriti spaziali, potrebbe accadere un giorno che da una singola collisione si verifichi una reazione a catena.
In poche parole, un satellite (che viaggia intorno ai 20.000 km/h) potrebbe impattare contro un altro satellite, generando una miriade di detriti che impatterebbero contro altri satelliti.
Starlink di SpaceX preoccupa per inquinamento nello spazio
Le recenti missioni di lancio di satelliti, in primis Starlink di SpaceX, ossia il lancio di centinaia di satelliti che permetteranno la diffusione di Internet in tutte le parti del mondo (spiegandola in modo molto semplicistico), non stanno facendo altro che confermare la tesi di Kessler.
Il CEO di Rocket Lab, Peter Beck, e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno lanciato un monito proprio a tal riguardo.
Beck sostiene che la sua azienda sta sperimentando gli effetti negativi di tale saturazione dello spazio attorno alla terra già da un anno. Si riferisce in particolare a Starlink, che starebbe rendendo più complicato tracciare i percorsi per i razzi che trasportano in orbita i nuovi satelliti.
SpaceX dal canto suo sostiene che la zona orbitale scelta per Starlink è inferiore rispetto a quella critica.
Tuttavia SpaceX non è la sola in procinto di riempire lo spazio di satelliti. Anche Amazon per esempio è interessata a creare una sua costellazione.

Vi consigliamo anche questo sito, creato da Moriba Jah, astrodinamico dell’Università del Texas, che mostra il numero di oggetti presenti in un’area di 10 km ogni 20 minuti. Fino ad un anno fa i puntini potevano essere contati a mano.
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