Inquinamento, crollo in Pianura Padana (-50%) dopo misure coronavirus

inquinamento pianura padana

Il livello di inquinamento in Pianura Padana crolla dopo lo stop a (quasi) ogni spostamento da parte dei singoli cittadini. Sebbene il provvedimento riguardi tutta Italia, il calo del livello di inquinanti si nota per lo più in Pianura Padana, ossia l’area più industrializzata del Paese.

Articolo aggiornato al 23 marzo con i dati dell’Ispra (vedi sotto)

Ve ne avevamo parlato già i primi di marzo di una situazione molto simile a quella che sta avvenendo ora da noi, si trattava del livello di inquinamento record (in senso positivo) nella regione di Wuhan, con il biossido di azoto NO2 che era crollato a livelli mai visti da molto tempo.

Se in quell’occasione è stata la NASA a regalarci quelle belle immagini pulite dal SAT, questa volte è la nostra ESA (Agenzia Spaziale Europea) a regalarci questi belli scatti dall’alto.

L’animazione sopra mostra la fluttuazione nel tempo del biossido di azoto in tutta Europa dal 1 gennaio 2020 all’11 marzo 2020, ossia quando l’Italia ha allargato le misure restrittive in tutta Italia. Il video è stato effettuato utilizzando un’animazione composta da una media mobile di 10 giorni.

Il biossido di azotoun gas nocivo emesso dai veicoli a motore e dalle strutture industriali, ha mostrato un evidente calo in tutta la Pianura Padana, esattamente come successo in Cina nella regione di Wuhan.

[su_quote cite=”Claus Zehner, ESA’s Copernicus Sentinel-5P mission manager”]La discesa delle emissioni di biossido di azoto sulla Pianura Padana è particolarmente evidente. Sebbene ci siano diverse variabili che incidono sui valori raccolti, come la copertura nuvolosa e il cambio del tempo atmosferico, siamo molto confidenti che la riduzione delle emissioni che vediamo coincida con la chiusura italiana, che porta a meno traffico e meno attività industriali.[/su_quote]

Sarà interessante continuare a monitorare l’andamento delle emissioni e i riflessi nella nostra atmosfera di questa chiusura italiana.

Perché allora l’inquinamento da PM10 è ancora a livelli molto alti in Pianura Padana?

Innanzitutto va chiarito che il PM10 è un inquinante diverso rispetto al biossido di azoto.

Il primo infatti è rilevato a livello locale tramite dei rilevatori (solitamente delle varie agenzie ARPA regionali), mentre il secondo come abbiamo visto è rilevato a livello satellite in atmosfera.

Il Giornale di Vicenza (e anche altri quotidiani locali) hanno riportato la notizia di smog a livello record in questi giorni, nonostante la chiusura praticamente totale del traffico.

Non si raggiungevano tali livelli dai primi di gennaio e poi dai primi di febbraio, quando le autorità locali erano arrivate addirittura a bloccare i veicoli commerciali diesel Euro 4.

Di questi tempi possiamo dire che il blocco c’è, ed è pure totale ed in tutta Italia. Nonostante ciò il PM10 è a livelli record.

Perché? Il motivo principale è che, nonostante si stia andando verso un clima primaverile, abbiamo ancora il riscaldamento acceso dentro le nostre abitazioni e le aziende sono quasi tutte aperte ad oggi (sebbene alcune stiano cominciando a chiudere per prevenire eventuali contagi, come Brembo ed altre sempre in Pianura Padana).

Con il tempo (e magari con l’aiuto del tempo atmosferico, si spera) potremo vedere più effetti in tal senso, specialmente se anche altre aziende del settore secondario cominceranno a fermare o comunque ridurre la produzione e soprattutto se, con l’arrivo del caldo, cominceremo a spegnere le caldaie.

[su_quote cite=”Luca Marchesi, direttore generale ARPAV”]Il motivo principale è la stretta correlazione fra polveri e meteo. Quest’ultimo è comunque e sempre nel breve termine il fattore determinante e prevale rispetto agli altri fattori emissivi. In questo periodo ad una settimana, a fine febbraio, di vento e pioggia che ha abbassato i livelli, ne è seguita una di grande stabilità atmosferica. Inoltre più persone a casa significa più riscaldamento acceso. La notizia positiva è che in primavera le condizioni meteo sono favorevoli alla dispersione degli inquinanti e quindi nel prossimo periodo l’aria dovrebbe migliorare.[/su_quote]

Aggiornamento 21 marzo: cala anche l’inquinamento da Pm10

Analizzando le centraline ARPAV (e quindi per le province venete) è calato in questi giorni anche il Pm10.

Nell’ultima settimana hanno infatti chiuso moltissime aziende e fabbriche e le temperature massime intorno ai 20 gradi centigradi hanno permesso di spegnere i riscaldamenti.

Sotto alcuni grafici relativi al Pm10 degli ultimi e la relativa leggenda.

Qualità dell’ariaLivelli di concentrazione
pessimaconc > 100 µg/m3
scadente50 < conc <= 100 µg/m3
buonaconc <= 50 µg/m3
pm10 28000001 13
Padova
pm10 24000010 19
Vicenza
pm10 23000015 4
Verona
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Venezia
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Treviso
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Rovigo

Aggiornamento 23 marzo: fino a -50% di inquinamento (NO2) in Pianura Padana

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha emesso un nuovo comunicato relativo al crollo del biossido di azoto NO2 in Pianura Padana (link in fonte).

L’Ispra ha calcolato una riduzione del biossido di azoto in Pianura Padana che va dal 40 al 50%.

Il biossido di azoto è uno dei principali inquinanti dell’aria ed è quello che più rapidamente risponde alle variazioni delle emissioni.

Le rilevazioni del Pm10 sono invece più complesse da analizzare in quanto “in parte emesse direttamente ed in larga parte prodotte dalla trasformazione di altre sostanze reattive, quali l’ammoniaca, gli ossidi di azoto, i composti organici volatili, emesse da molte fonti diverse”.

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Fonte: ESAIspra

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