Gli impatti del Covid nell’ambiente, tra plastica e mascherine negli oceani

mascherine negli oceani

La pandemia di Covid-19 ha impattato fortemente l’essere umano, ma non solo. Anche l’ambiente ha avuto e sta avendo impatti importanti, prima in senso positivo con una diminuzione dell’inquinamento, ora in senso negativo a causa degli “scarti”, tra i quali plastica e mascherine negli oceani.

Dall’inizio della pandemia sono stati prodotti oltre 8 milioni di tonnellate di plastica in più rispetto al solito. Vanno considerate tra queste mascherine, guanti e altro materiale medico usa-e-getta:

  • il 73% della plastica riversata in mare proviene da materiale di origine medico monouso
  • il 72% è da considerarsi di origine asiatica
mascherine negli oceani
La stragrande maggioranza della plastica che finisce negli oceani è di origina medica, tra cui mascherine monouso

Uno studio, pubblicato su PNAS e condotto dalle due università di Nanjing e della California, ha utilizzato il modello matematico MITgcm per dimostrare come questo incremento di rifiuti abbia già impattato in modo importante sull’ecosistema.

Mascherine negli oceani

Oltre 25.000 tonnellate delle 8 milioni sono finite negli oceani del mondo e solo nel 2020 sono state stimate 1,56 milioni di mascherine finite nei mari. Una situazione destinata a peggiorare con il passare del tempo.

Una parte di questo materiale si depositerà nei fondali marini, un’altra creerà una zona di accumulo circumpolare nell’Artico e infine una restante parte verrà trasportata nelle spiagge.

Fonte: Nanjing University – University of California San Diego – PNAS

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