Huawei in crisi, produzione smartphone in riduzione del 60%

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Il ban imposto dagli USA sembrava potesse non far più di tanto ad un colosso come quello cinese, tuttavia il futuro sembra sempre più oscuro per una Huawei in crisi ancor più in questo 2021.

A soffrire e a portare Huawei in crisi è soprattutto la divisione smartphone, ossia quella più colpita dal ban USA, tanto che l’azienda cinese avrebbe deciso di ridurre la produzione del 60%.

I motivi non sono solo la difficoltà ad approvvigionarsi di componenti e tecnologie essenziali provenienti dagli USA proprio a causa del ban imposto da Trump, ma anche il calo delle spedizioni degli smartphone nel mondo, più che dimezzate anno su anno (70 milioni nel 2020 contro una previsione di 189 milioni).

Oltre al mondo smartphone, Huawei sta soffrendo molto l’esclusione dalla cerchia dei produttori incaricati alla diffusione del 5G in molti Paesi del mondo.

Il tentativo di sopperire all’impossibilità di utilizzare Android con i servizi Google sui propri dispositivi non sembra aver pagati sinora, almeno nel mondo occidentale. D’altronde si tratta di un passaggio che necessiterà, forse, molti anni.

Huawei in crisi a tal punto che l’opzione di vendere la serie di smartphone P e Mate, ossia l’alto di gamma del brand, non sarebbe esclusa nemmeno dal fondatore Ren Zhengfei, che l’ha definita “ultima spiaggia”.

Il produttore cinese dovrebbe presentare prossimamente il Mate X2, dispositivo pieghevole con a bordo quello che dovrebbe essere l’ultimo processore che le sue fonderie saranno in grado di produrre, ossia il HiSilicon Kirin 9000.

Fonte: Nikkei

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