La mattina del 24 febbraio 2022 verrà ricordata a lungo in tutto il mondo dopo che la Russia ha deciso di invadere l’Ucraina, portandosi dietro pesanti sanzioni da parte dei Paesi occidentali (e non solo). La guerra Ucraina Russia ha riportato alle porte dell’Europa un incubo che sembrava lontanissimo.
Il mondo occidentale ha deciso di colpire la Russia con armi diplomatiche, in particolare applicando sanzioni economiche e non. Analizziamo in questo articolo le “armi” tecnologiche e finanziarie utilizzate da Europa e America.
Perché però colpire direttamente la popolazione russa? L’obiettivo è chiaramente quello di indebolire il consenso interno al Paese per Putin.
Visa, Mastercard, Apple Pay e Google Pay non più funzionanti
Una delle mosse più importanti sul fronte finanziario, che ha avuto impatti immediati su tutta la popolazione russa, è sicuramente quella di Visa e Mastercard che hanno deciso di bloccare i propri circuiti di pagamento. La decisione ha seguito quella di Apple Pay e Google Pay.
Apple Pay inoltre ha deciso di tagliare i rapporti con i più importanti istituti finanziari russi tra cui Novikombank e Promsvyazbank, i cui clienti non potranno utilizzare il servizio neppure fuori dai confini del Paese.
Vero è che la Russia ha in piedi un circuito interno di pagamenti, Mir, che tuttavia funziona solo per transazioni all’interno del Paese, tagliandola completamente fuori dal resto del mondo. Ne sono un esempio le lunghe code alla metro di Mosca, dove centinaia di pendolari si sono ritrovati a dover fare la fila per il biglietto dopo che il pagamento contactless non era più funzionante.
Blocco del sistema SWIFT, la misura più “drastica” della guerra Ucraina Russia
Sette banche russe sono state escluse dal sistema SWIFT, rendendo di fatto impossibili i pagamenti internazionali: Vtb Bank, Bank Rossiya, Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Sovcombank, Veb.rf.
Non è un caso l’assenza di Sberbank e Gazprombank, che non venendo escluse da SWIFT permetteranno ancora il pagamento del metano, almeno sino ad ora.
Apple blocca la vendita dei prodotti e delle app di news russe
Dopo che il vice premier ucraino Fedorov ha inviato espressa richiesta a Tim Cook, il CEO di Apple risponde prontamente bloccando l’Apple Store, quindi la vendita di qualsiasi prodotto, in territorio russo.
In Russia quindi non si potrà più comprare alcun prodotto Apple, che sia iPhone, iPad, Mac, ecc.
Inoltre il colosso californiano ha anche bloccato al di fuori della Russia le app di notizie RT e Sputnik.
Comunicato Apple:
“Siamo profondamente preoccupati per l’invasione russa dell’Ucraina. Stiamo sostenendo gli sforzi umanitari, fornendo aiuto per la crisi dei rifugiati in corso e facendo tutto il possibile per sostenere i nostri team nella regione”.
RT e Sputnik, i due principali media russi, sono stati oscurati
Meta (Facebook), YouTube, Microsoft e TikTok hanno deciso di oscurare i due principali media russi, ossia RT (Russia Today) e Sputnik. In tutta l’Unione Europea risultano ad oggi inaccessibili.
Netflix, Disney & Co: film, Serie TV e canali sospesi
Non rimane a guardare neppure il mondo dello spettacolo, con i principali attori che hanno cancellato o sospeso uscite di film o canali in Russia.
Nella lista citiamo:
- Warner Bross che sospende l’uscita del nuovo film “The Batman”
- Disney che sospende la programmazione
- Sony Pictures rimanda a data da destinarsi l’uscita dei prossimi film
- Netflix che non trasmetterà i canali di stato russi
Meta (Facebook)
Facebook è stata una delle prime aziende ad attivarsi su questo fronte, cercando di proteggere la privacy degli ucraini attivando la funzionalità di “Blocco Profilo”. Così facendo ha anche cercato di proteggere la libertà di parola da parte di giornalisti e attivisti impegnati sul fronte di guerra.
Meta inoltre ha attivato il monitoraggio dei messaggi in lingua russa e ucraina (tramite esperti di lingua madre) e ha vietato ai media statali (RT e Sputnik) di utilizzare i mezzi pubblicitari della piattaforma.
La guerra Ucraina Russia ha avuto impatti importanti su Meta. L’azienda ha infatti sottolineato che ha evitato le pressioni da parte della Russia di bloccare il fact-checking di quattro media statali.
Nei giorni precedenti il governo russo aveva cercato di “rallentare” il social americano dopo aver limitato l’account di quattro media russi.
Google, Twitter e Microsoft, i big del web uniti contro la guerra Ucraina Russia
I giganti del web americani non sono di certo rimasti a guardare, specialmente dopo le richieste da parte dell’Ucraina.
Google in particolare ha disabilitato la possibilità di pubblicare annunci da parte dei media russi, oltre alla disattivazione della funzionalità di tracking del traffico in tempo reale e di zone affollate su Google Maps.
Anche Twitter, sebbene ormai bloccato in Russia, ha tolto la possibilità di pubblicare annunci da parte dei media russi sulla piattaforma.
Microsoft infine si è impegnata nella protezione dei cyber-attacchi oltre che alla lotta alle fake news online.
Intel e AMD bloccano le esportazioni
Il ban applicato all’export di prodotti occidentali alla Russia verrà chiaramente seguito anche da Intel e AMD, che non porteranno più in territorio russo importanti componenti tecnologici.
Questo non dovrebbe avere ripercussioni sui prodotti di uso comune della popolazione (smartphone e PC) bensì sui sistemi informativi dello Stato, che non potrebbero essere aggiornati né riparati nel futuro.
Gli attacchi informatici da parte dei gruppi indipendenti (Anonymous)
Anonymous non si è fatta attendere, tanto che pochi minuti dopo dell’annuncio dell’invasione alcuni siti russi in territorio ucraino cominciavano a non reggere gli attacchi, risultando offline.
Il primo sito a cedere, restando offline per diverse ore, è stato RT, seguito poi dal sito ufficiale del Cremlino.
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Fonte: Ansa – ilSole24Ore – Fedorov (Twitter) – CNN – Apple – Von der Leyen (Twitter) – Variety – gov.ru – Meta
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