Il Google I/O è un appuntamento fisso per ogni sviluppatore che si rispetti. Il tutto si apre con l’annuale Keynote, che quest’anno si è svolto in una location inusuale, all’aperto, tanto da sembrare un anfiteatro con un palco dedicato ad un concerto più che ad una presentazione. L’effetto è comunque stato ottimo e migliore degli scorsi anni, grazie anche ad un live streaming eccellente affiancato da una diretta live sempre su YouTube in 360 gradi (VR).
Google ha aperto la conferenza con l’entrata in scena di Sundar Pichai, amministratore delegato, che ha presentato Google Assistant, ossia l’evoluzione di Google Now. Rimasto indietro per quanto riguarda le risposte e le conversazioni dirette con l’utente rispetto alla concorrenza, anche Google Now ora potrà risponderci. Inoltre con Assistant potremo effettuare una vera e propria conversazione senza ripetere ogni volta “Ok Google” per richiamarlo. Potremo per esempio chiedere chi è il regista di un film e, dopo aver ottenuto la risposta da Google Assistant, continuare la conversazione chiedendo anche di mostrarci tutti i suoi film.
E’ poi salito sul palco Mario Queiroz annunciando Google Home, un device molto simile ad Amazon Echo. Sarà infatti in grado di riprodurre musica, gestire attività, fare ricerche e anche conversare con noi. Nella parte superiore sono presenti quattro LED colorati che richiamano i pallini del logo di caricamento di Google, mentre intorno c’è uno speaker necessario per ascoltare musica e sentire la sua voce. Va ovviamente connesso alla rete di casa e viene gestito completamente con i comandi vocali. Si interfaccia con smartphone (sia Android che iOS) oltre alla Chromecast, in modo da connetterla a Smart TV e speaker audio esterni come stereo o impianti Hi-Fi. Google Home è una sorta di hub casalingo dedicato alla domotica, con il quale potremo fare in futuro sempre più cose, come comandare l’antifurto di casa, le luci, i cancelli, ecc.
Sono poi state presentate due nuove app dedicate alla messaggistica e alle videochiamate.
La prima si chiama Allo ed è stata presentata sul palco da Erik Kay. Connessa al numero di telefono dell’utente e al proprio account Google, promette funzioni rivoluzionarie rispetto alle app di messaggistica che utilizziamo oggi. All’interno di Allo c’è infatti un assistente che ci suggerirà risposte intelligenti automatiche basate sul messaggio ricevuto e il contesto della conversazione. Può inoltre riconoscere le immagini, effettuare prenotazioni al ristorante, fare ricerche nel web direttamente nell’app e molto altro. Interessante il fatto che saranno disponibili le api per sviluppatori in modo da integrare nuovi funzioni nell’app. Tutti i messaggi sono infine criptati ed è presente anche una modalità incognito che consente di eliminare una conversazione una volta terminata. Sarà disponibile entro la fine dell’estate sia per Android che per iOS.
Insieme ad Allo è stato presentato Duo, un nuovo servizio di videochiamate in alta definizione. La novità è il protocollo chiamato Quick, sviluppato dai creatori di WebRTC, che promette performance ottimali anche in condizioni di scarsa ricezione e connessione. Un’altra novità interessante è il fatto di vedere l’altra persona ancora prima di rispondere al posto del classico avatar o immagine (la funzionalità viene chiamata Knock-Knock). Anche Duo è in arrivo quest’estate sia per Android che per iOS.
Le altre novità sono più tecniche e dedicate agli sviluppatori.
E’ stato innanzitutto annunciato Android Wear 2.0. Tra le novità ci sono le risposte intelligenti, la scrittura a mano libera e una nuova tastiera semplificata. Aggiunte anche nuove funzionalità alla parte fitness, che ora riconosce in automatico il tipo di attività fisica. Importante update anche per quanto riguarda lo smartwatch in sé, che con Android Wear 2.0 diventa indipendente dallo smartphone.
Annunciata anche la nuova piattaforma per la realtà virtuale, Daydream, oltre ad Android Studio 2.2.
Interessante poi Android Instant App, che ci permetterà di utilizzare le applicazioni senza installarle sul dispositivo. Praticamente se vogliamo usare un’app solo per una funzione specifica perché ci serve solo per cercare una cosa e per poco tempo, ora possiamo farlo. Si caricherà così solo quella parte del codice strettamente necessaria per svolgere quella determinata funzione. I primi prototipi di Android Instant App arriveranno questo autunno.
Per chi avesse un Nexus invece segnaliamo la disponibilità di una nuova Dev Preview di Android N che integra un nuovo sistema di aggiornamenti automatici. Come in Chrome OS e in Windows 10 ogni volta che un aggiornamento è disponibile verrà scaricato automaticamente e installato al riavvio del dispositivo.
Molto interessante infine la possibilità di installare Android Auto su qualsiasi smartphone, senza dover per forza acquistare un’auto o un sistema di infotainment apposito.
Aggiorno infine l’articolo con una news fresca fresca: il PlayStore sarà integrato anche in ChromeOS!
Fonte: HDblog – TheVerge
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