Una megalopoli da dieci milioni di abitanti, ai quali vanno aggiunti i moltissimi grattacieli, costruita a soli sette metri sul livello del mare. Giacarta sprofonda inesorabilmente.
La capitale dell’Indonesia sta letteralmente collassando su sé stessa, con alcune aree, specie nella parte nord della città, sono già ora sotto il livello del mare.
Il terreno non ce la fa più a tenere tutto quel peso e questo ha portato, di conseguenza, ad un inquinamento preoccupante delle falde acquifere oltre ad un aumento di inondazioni tale da portare gli esperti a prevedere la totale invasione dell’acqua in tutta la città entro il 2050.
Uno dei maggiori problemi è proprio lo sfruttamento intensivo delle falde acquifere, che ha provocato lo sprofondamento (subsidenza) della superficie.
Basti pensare che ogni anno il terreno scende di 5/10 centimetri, con punte di 20 in qualche occasione.
Mentre Giacarta sprofonda, l’opzione muro è, per ora, accantonata
Il primo progetto proposto dal governo è un muro, costruito sui fondali di fronte alla città, per permettere non solo di interrompere le inondazioni ma anche di ampliare la città, costruendo nuove isole e ponti.
Si tratta infatti di un progetto maestoso: una diga larga 32 km, con un’estensione di 4 mila ettari, 17 isole artificiali, un aeroporto, un porto, un’autostrada, aree residenziali e industriali.
Il tutto entro il 2025. Tuttavia questa opzione ha non pochi punti a sfavore, prima di tutto dal punto di vista ambientale. Il muro porterebbe grossi danni alla barriera corallina, alterazione di correnti e minacce alle isole naturali dell’area.
Un nuovo posto per Giacarta
Il presidente indonesiano Joko Widodo ha una proposta che, almeno per ora, è al primo posto: spostare Giacarta in una nuova zona, ossia il Borneo.
Widodo vorrebbe spostare la capitale precisamente nella provincia di Kalimantan. Ricordiamo che il Borneo è attualmente condiviso con la Malaysia e il piccolo sultanato del Brunei.
Non è ancora dato sapere dove verrebbe costruita la nuova Giacarta, anche se alcuni voci di corridoio indicano il piccolo villaggio di Palangkaraya come uno dei punti di maggior interesse.
Villaggio che, però, attualmente vede vivere i propri abitanti in modo tranquillo e soprattutto calmo, l’esatto opposto della capitale indonesiana. Vedere rivoluzionate le proprie vite sarebbe davvero drastico.
Giacarta sprofonda ma i costi per evitare ciò sono enormi
33 miliardi di dollari il costo dello spostamento della capitale, ai quali si andranno a sommare i 40 miliardi di dollari per la costruzione della barriera marina.
Barriera che, sebbene accantonata per ora, sembra comunque essere destinata alla costruzione, visto anche che i primi 8 chilometri dell’infrastruttura sono già in costruzione dal 2014.
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Fonte: Corriere
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