Quante volte avete sentito la frase “piove sempre sul bagnato”? Tante, immagino. Però spesso queste frasi si dicono “tanto per”, senza sapere in realtà come l’economia reale si evolve e condiziona le nostre vite. Così l’economista Pavlina Tcherneva (Bard College e Levy Economics Institute) ha sviluppato un interessante infogramma utilizzando i dati di altri due economisti: Thomas Piketty e Emmanual Saez (entrambi importanti studiosi del tema relativo alla disuguaglianza sociale), il primo famoso per aver scritto uno dei libri di maggior successo su Amazon (qui in inglese e qui in italiano).
Il grafico sopra dice tutto. Tutto ciò che Pavlina ha voluto dimostrare con i suoi studi: la “forbice economica” è appunto la differenza tra il patrimonio (crescente) della percentuale ricca di popolazione (ossia il 10% del grafico, in rosso) e quella povera (che ha un patrimonio addirittura in diminuzione, in blu).
Come potete vedere sino al 2007 (pre crisi finanziaria ed economica americana e poi mondiale) entrambe le “parti” vedevano aumentare la propria ricchezza, anche se a livelli risicati per il 90% della popolazione. Ma prima ancora, notiamo come sino al 2000 c’è stato un aumento della ricchezza notevole per entrambi le parti. Se poi torniamo ancora indietro, fino agli anni ’70 il 90% della popolazione vedeva il proprio patrimonio aumentare notevolmente anno dopo anno. Dagli anni ’80 (grandi multinazionali, espansione delle borse mondiali e della finanza in generale, capitalismo, manager, ecc..) in poi tutto questo trend si capovolge: il 90% della popolazione ha visto sì crescere le proprie ricchezze ma sempre meno anno dopo anno, sino a vedersele annullate e addirittura ridotte notevolmente dal 2009 al 2012. Mentre il 10% della popolazione (ricca) si è vista aumentare sino a livelli esorbitanti la propria ricchezza.
In pratica oggi (anzi nel 2012 precisamente) il 10% della popolazione mondiale (ricca o benestante) gestisce il 120% della ricchezza mondiale, mentre il 90% della popolazione non solo non riceve niente ma, ovviamente, vede la propria ricchezza diminuire del 20% (visto che dalla somma deve risultare il 100%).
Perché tutto questo? I fattori li conosciamo un po’ tutti: dal 2011 la crisi finanziaria è diventata prevalentemente economica ed è andata a colpire un po’ tutti i settori dell’economia reale, ossia quella che “tocchiamo con mano” e della quale sentiamo e vediamo gli effetti ogni giorno. Crisi del mercato immobiliare, disoccupazione alle stelle, calo drastico dei consumi (anche di prima necessità), calo delle azioni e dei titoli borsistici (anche se, in realtà, su questo ci sarebbe da scrivere un articolo a parte, dato che molti indici sono oggi sui massimi), crollo dell’inflazione, e molto altro. Insomma, un gran calderone che ha portato a queste conseguenze.
La forbice sarà destinata, a mio avviso, ad allargarsi sempre di più nei prossimi anni. Non è mia intenzione essere pessimista, anche perché non lo sono mai stato, però la realtà dei fatti, per ora, è questa. Tutte le cose (negative) indicate qualche riga sopra continuano a verificarsi tutt’oggi senza placarsi, anzi sembrano addirittura peggiorare. Con la prospettiva futura di un possibile crollo dell’Euro e un’Europa sempre meno unita è però difficile fare un’ipotesi realista. Solo la realtà dei fatti ci dirà come questa forbice si presenterà tra 10 anni.
Article via; Opening Image Credit: Tax Credits
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