Questo articolo parla della mia avventura come promoter Flixbus, un modo come un altro per raccontarvi questa possibilità di “lavoro” che ritengo ottima per qualsiasi universitario che vorrebbe essere in qualche modo “indipendente”.
Ho deciso di scriverlo per due ragioni:
1. Perché non c’è nessuno in rete che ne parla e pochi conoscono questa possibilità
2. Perché è giusto che sappiate alcune cose molto importanti che l’azienda, purtroppo, non vi dice.
Pssst: alla fine dell’articolo ci sono sempre aggiornamenti (anche importanti), dacci una letta! :)
Chi è Flixbus
Flixbus è una società tedesca di autobus extra-urbani fondata nel 2013 a Monaco di Baviera. Effettua attualmente servizi di trasporto low-cost in tutta Europa, con una rete che comprende circa 100.000 collegamenti giornalieri verso 900 destinazioni in 20 paesi.
Conosco Flixbus da ben prima che approdasse in Italia e acquistasse quel che era Megabus, ossia una grossa compagnia di bus low-cost, eliminando quindi l’unico vero concorrente sul mercato (seppur non alzando troppo i prezzi). La qualità di Flixbus è sempre stata superiore, sia in termini di autobus (più moderni) che di servizi (sia per quanto riguarda la prenotazione tramite app sia per il WiFi a bordo).
Quest’estate vengo a conoscenza del fatto che la società tedesca sta cercando personale. Da studente universitario so bene che il tempo a disposizione è poco ma qualche spicciolo in più non fa mai male. Mi decido così a inviare la richiesta compilando il form online con i miei dati e il mio curriculum vitae.
La prima esperienza (positiva)
Non mi aspettavo di certo che la società mi inviasse dopo poco tempo la richiesta per andare a fare il promoter in una delle città che avevo scelto dalla lista. Guarda caso capita proprio Venezia, per me l’ideale.
La prima esperienza è molto buona, nel senso che ho trovato una buona organizzazione. La ragazza che si occupa di questo non la vedrete mai ma comunicherete con lei via e-mail, vi indicherà le regole (poche) da rispettare e soprattutto il luogo dove andare e il target di persone a cui consegnare i flyer (chiamano così i volantini).
Già, perché il promoter Flixbus non è altro che un “volantinatore”. Dimenticatevi lo stand con le “bandiere”, magliette, capellini e altro. Flixbus non fa più tutto questo. Non saprei dirvi il perché, presumo sia una questione di budget. Ma a noi poco importa. La paga infatti è molto buona e il lavoro non è troppo stancante.
Le regole sono semplici:
– uno o massimo due flyer (volantini con i buoni sconto) per persona,
– scattare tre o quattro foto in cui si vede chiaramente che abbiamo svolto il lavoro (possiamo farcele fare dal nostro collega o da un passante, sempre che ci fidiamo),
– inviare un report dettagliato sulla giornata lavorativa.
Così decido di andarci e mi trovo a Venezia con gli altri ragazzi. Siamo in 10 e il nostro target sono le palestre della città. E’ giovedì, le palestre a Venezia sono sempre deserte (in città la popolazione ha una certa età) e qui mi rendo conto sin da subito di una cosa. Flixbus non ha la benché minima idea di dove ci stia mandando.
La palestra che dovevamo “coprire” avrà visto non più di 10 clienti in tutto il giorno. Non solo: si trovava in una calle (ossia le vie veneziane) dove non passava praticamente nessuno. Immaginatevi stare lì per un giorno intero. Ovviamente ci siamo spostati in una via lì vicino che era decisamente più trafficata.
Il secondo giorno, sempre a Venezia, prevedeva il volantinaggio in stazione e al Tronchetto. Se la prima zona è, devo dire, eccellente in termine di target (viaggiatori), la seconda, ancora una volta, solo una persona che non consce Venezia poteva sceglierla. Al Tronchetto di venerdì ci sono solo cinesi. Cinesi e ancora cinesi, che non ne vogliono sapere di volantini e appena ti vedono cambiano strada (giustamente, anche perché che gliene frega a loro di una compagnia di bus che non esiste in Cina).
Scattiamo le foto, scriviamo il report e inviamo il tutto per e-mail alla ragazza che si è occupata di organizzare il tutto e che ci ha mandato l’invito. Semplice e veloce. Due giorni dopo ci arriva la e-mail dove indicare i nostri dati e il nostro IBAN per il pagamento delle ore lavorate.
Questa prima esperienza, devo dirlo, è stata positiva. Ho conosciuto diverse persone, tutte della mia età, con le quali ho condiviso due belle e divertenti giornate a Venezia. E soprattutto la paga non è assolutamente malvagia, anzi, direi che è superiore rispetto agli standard.
La seconda esperienza (negativa)
Ed eccoci qui, arrivati alla seconda esperienza, quella che alla fine ha segnato questo percorso che poteva diventare interessante ma che è finito (inutilmente) per scontrarsi con la fragilità dell’organizzazione stessa. Flessibilità va bene, ma quando è troppo è troppo.
Questa volta il volantinaggio andava effettuato a Padova. I più attenti e i residenti della città sicuramente avranno già capito. Ve lo spiego tra poche righe, non preoccupatevi.
La mattinata comincia bene, nonostante la giornata fosse fredda e ci fossero davanti a noi ben 8 ore continue all’aperto. Ma vabbè, ci può stare, non ci ha obbligato mica nessuno a farlo.
A metà giornata, però, arriva l’imprevisto che fa traboccare il vaso. Un vigile urbano ci ferma, dicendo che il volantinaggio a Padova è vietato. Dopo una breve discussione, il vigile si dimostra comprensivo e chiude un occhio, assicurandoci però che se ci rivedesse in giro avrebbe dovuto lasciarci una multa (piuttosto salata) oltre a dover prendere le nostre generalità.
Cominciano a salirmi tutti i dubbi del mondo, così comincio a chiedere in giro, a fare telefonate e a cercare in rete. Arrivando alla conclusione che è tutto vero. Non che dubitassi delle parole del vigile urbano, bensì che Flixbus, una società così grossa e importante in tutta Europa, avesse inviato ben 6 ragazzi a fare una cosa del tutto contraria alla legge (leggasi illegale).
L’ordinanza del Comune di Padova è chiara:
[su_quote cite=”Padovanet, rete civica del Comune di Padova” url=”http://www.padovanet.it/informazione/pubblicità-temporanea”]
Il VOLANTINAGGIO non è consentito all’interno del centro storico; per le zone periferiche è necessario presentare all’Aps Holding la dichiarazione e provvedere, nello stesso momento, al pagamento dell’imposta. Non è necessario ottenere l’autorizzazione amministrativa. Il volantinaggio in cassetta postale non è soggetto nè ad autorizzazione, nè al pagamento dell’imposta comunale.
[/su_quote]
A questo punto, dopo un po’ di ragionamenti, perché sì, ero ancora incredulo, ho pensato che si trattasse di un’ordinanza del tutto nuova e che l’azienda ne fosse all’oscuro (il che sarebbe ugualmente grave, ma in maniera minore a mio avviso). Ebbene no, l’ordinanza c’è da un bel po’ di tempo (2014), e basta farsi un giro sul sito del quotidiano locale per capire che il problema a Padova c’è da un bel po’ di tempo (2013): “Linea dura del Comune: scattano le multe ai volantini abusivi“.
Insomma a Padova il volantinaggio viene combattuto, sebbene con mezzi diversi, sin dal 2013 (e forse anche prima?). L’ordinanza attuale però è chiarissima: nel centro storico (dove Flixbus ci ha mandato precisamente) è assolutamente vietata questa pratica.
A questo punto decido di contattare direttamente l’azienda. E’ domenica, per e-mail non risponde nessuno e non esiste un numero di telefono da chiamare. Nessuna assistenza, niente di niente, neanche in casi “gravi” come questi.
Decido così di scrivere una e-mail nella quale chiedo spiegazioni all’azienda (anche se qui c’è ben poco da spiegare, ma volevo sentire le loro giustificazioni). Ero ancora incredulo che un’azienda così importante potesse comportarsi in questo modo.
Così attendo un giorno. La mattina dopo infatti, lunedì, ci sarebbe stata la seconda giornata “di lavoro” a Padova. Il tempo era pessimo (pioggia, vento e molto freddo), il centro semi deserto. Sul telefono non ho alcuna e-mail di risposta ma ho ben quattro chiamate perse e un messaggio. Era la ragazza di Flixbus che “organizza” (a quanto ne so, ma non ne sono certo di questo) il “lavoro” a Padova, alla quale il giorno prima avevo mandato la e-mail di “aiuto”.
Percepisco sin da subito la sua preoccupazione ma mi sento anche (quasi) in colpa. D’altronde lei è solo una delle tante ragazze che ti scrivono quando si organizzano questi eventi (ogni volta infatti mi rendo conto che la ragazza è diversa). Le spiego che la situazione è ben oltre il limite, che insieme alle regole che vengono mandate prima di svolgere questo lavoro sarebbe opportuno scrivere, ben evidenziato, che si sta svolgendo un lavoro che va oltre la legalità, rischiando grosso.
La ragazza al telefono si scusa più e più volte ma al tempo stesso mi dice una cosa che mi fa restare impietrito. “La nostra è una guerrilla“. Ebbene sì ragazzi che fate i promoter per Flixbus, avete capito bene. Voi andate “in guerra” per diffondere il verbo Flixbus nel mondo, il tutto per 7,50 Euro all’ora.
Scherzi a parte (ma neanche troppo), non mi sento assolutamente di incolpare la ragazza al telefono, che ha solo cercato di difendere, per quanto indifendibile, l’azienda per la quale “lavora”.
“Tanto la paghiamo noi la multa” dicono. Peccato che, anche fosse, se la polizia ferma me, quello a essere schedato sono io. Ed è inutile che vi vengano a dire “ditegli che lavorate per Flixbus”, perché il povero vigile non può assolutamente saperlo questo, perché, ve lo ricordo, non avete in mano nessun contratto firmato. Ed ecco, questa è la loro forza ragazzi.
Flixbus è un’azienda che stimavo (e che per certi versi stimo ancora) per il fatto stesso di aver portato una ventata di novità anche nel nostro Paese. Prima di lei i viaggi in pullman erano costosi e poco frequenti in Italia, ora invece sono accessibili a tutti e con moltissime tratte coperte.
Tuttavia ritengo che un’azienda così importante, seppur nata da “soli” quattro anni, dovrebbe portare innovazione anche per quanto riguarda la trasparenza e il lavoro. Proveniente tra l’altro da quella Germania che tutti invidiano qui da noi, proprio per il suo essere trasparente e limpida come l’acqua di montagna.
In questo caso purtroppo l’azienda si è dimostrata essere piccola, piccola, piccolissima. Ma soprattutto per niente attenta ai dettagli e senza alcuno scrupolo.
Cara Flixbus, tu che “mandi in guerra” (sto ancora ridendo quando penso a questa affermazione, perdonatemi) ragazzi che sono lì solo per prendere qualche spicciolo e non sanno a cosa vanno incontro, che cosa rispondi?
Come comportarsi in questi casi: abbandonare questo lavoro?
Non ho abbandonato questo lavoro, anzi ricevo settimanalmente da Flixbus una e-mail dove mi chiedono se sono disponibile per svolgere il lavoro di promoter (tra l’altro anche a Padova, nonostante l’accaduto). Se si ripresenterà l’occasione e il tempo a disposizione ci sarà, sicuramente tornerò a lavorare con loro, ma cercherò di informarmi prima visto che l’azienda non lo fa.
In che modo? Semplice. Basta andare sul sito del comune della città nella quale Flixbus ha previsto il volantinaggio e informarsi a dovere. Se non trovate niente chiamate l’ufficio comunale della città e chiedete informazioni. D’altronde voi andate lì per lavorare e non per fare qualcosa che va contro le regole dell’amministrazione comunale.
Un consiglio per Flixbus
Se proprio non volete sottostare alle regole comunali, almeno indicate precisamente nelle e-mail (e sottolineatelo per bene) che in certe città (indicandole precisamente) questa pratica è vietata e si potrebbe andare incontro a delle multe.
Come avviene il pagamento
Per chi è curioso su come avviene il pagamento, tranquilli, è tutto perfettamente alla luce del sole e in regola. Si tratta di una prestazione occasionale, nella quale noi dichiariamo di non percepire più di 5000 Euro annui (oltre la quale dovremo infatti essere iscritti alla gestione separata INPS).
Il pagamento avviene direttamente al nostro IBAN tramite bonifico.
L’attesa non è troppa: il pagamento arriva infatti attorno alla metà del mese successivo a quello della prestazione lavorativa. Nel mio caso, lavorando verso la fine di ottobre, ho aspettato praticamente 20 giorni. Un tempo tutto sommato breve.
Niente da dire su questo punto, cristallino e chiaro a tutti.
Flixbus e l’aspetto “green”
Se proprio vogliamo fare i pignoli, visto che mi sembra il caso, ci sarebbe anche altro da dire. La società ha dedicato un’intera pagina del proprio sito al “viaggiare sostenibile”. La pagina è questa qui: Viaggia in autobus in modo sostenibile. Tutto molto bello, peccato che in soli due giorni Flixbus ci ha consegnato una quantità incredibile di volantini per Venezia. Per le due giornate di Padova i volantini sono stati addirittura il doppio. Va detto, giusto per la cronaca, che in 8 ore abbiamo fatto fatica a dar via la metà dei volantini consegnateci.
Ora, come pensavo io, anche voi avrete per la testa questo: che problema c’è, riutilizzali la prossima volta no? No. Ogni giornata infatti ha dei pacchi di volantini diversi, con un codice diverso che indica appunto il giorno in cui il volantinaggio è stato fatto.
Non ho idea di quanti fossero, ma vi dico che in quattro giorni di lavoro con Flixbus ho accumulato in casa, escludendo i volantini consegnati ovviamente, una fila alta quasi mezzo metro! Quasi mezzo metro di volantini, tutti da gettare nell’immondizia, come scritto più e più volte dall’azienda con questo messaggio inviato una volta terminato il lavoro: “In caso ti fossero avanzati dei flyer da questa promo, ti chiederei gentilmente di gettarli facendo in modo che il codice risulti non leggibile”.
C’è da dire che, fortunatamente, nel retro del volantino, seppur in piccolo, è presente la dicitura di non gettare a terra i volantini…
Cara Flixbus, noi di Stintup siamo pronti ad ascoltarti…
Ovviamente da privato cittadino non sono riuscito ad ottenere contatti “di livello” all’interno dell’azienda. Sono però sicuro che, essendo un’azienda molto attiva nel web, non mancheranno di leggere questo articolo. Se così fosse ci farebbe molto piacere avere un riscontro con voi e siamo pronti a pubblicare una vostra eventuale risposta o commento all’accaduto. Se volete contattarci potete farlo direttamente tramite il modulo contatti.
Leggendo poi in rete ci siamo resi conto che anche nella città di Venezia servono dei permessi. In particolare, “è necessario pagare una tassa di 17,5€ al giorno per ogni ragazzo utilizzato nella distribuzione. Ad esempio, per distribuire 10mila volantini a Venezia città sono necessarie circa 5 presenze dei ragazzi, dato che riescono a distribuire circa 2mila volantini in 6 ore di lavoro, la tassa da pagare sarebbe di 87,5 euro”. Fonte: volantinivenezia.com.
Ci piacerebbe a questo punto sapere se anche a Venezia l’azienda opera “andando al di là delle regole” oppure se l’attività in quel caso è regolare e soprattutto regolamentata (come ci auguriamo).
Confidiamo in una vostra risposta.
Aggiornamento
Nel frattempo, a circa un mese di distanza dalla scrittura di questo articolo, è arrivata una nuova e-mail con una nuova richiesta riguardante la ricerca di promoter per varie zone. Ed indovinate un po’ chi c’è tra queste zone? Padova. Ebbene sì. Chissà se Flixbus ora ha qualche permesso, sperando comunque che facciano volantinaggio nella zona periferica della città, giusto? Noi attendiamo queste ed altre informazioni direttamente dalla società e siamo, lo ribadisco, pronti ad aggiornare l’articolo con le loro eventuali risposte e chiarimenti.
Aggiornamento 2018
Dovete sapere che tra gli obiettivi prefissati dall’azienda per ottenere il pagamento delle ore lavorate, c’è anche di raggiungere un certo target. Questo target solitamente è impostato all’1%. Ossia raggiungerete il target minimo esclusivamente se almeno l’1% dei volantini distribuiti durante la giornata verranno utilizzati effettivamente.
Il valore dei buoni sconto distribuiti tramite volantino è di 3€. Tutto bene, peccato che poi l’azienda promuova sulla propria pagina Facebook ufficiale dei buoni sconto del valore di ben 5€! Incredibile ma vero! Il post lo trovate a questo URL, se nel frattempo l’offerta è scaduta, ecco un’immagine:
Secondo voi, un probabile cliente (la maggioranza sono giovani, vi ricordo), preferirà utilizzare il vostro buono sconto inserito nel volantino o quello che si trova su Facebook? :)
Aggiornamento 2018 (numero 2)
Per dovere di cronaca, riporto gli ultimi aggiornamenti nonostante Flixbus per ora non ci abbia risposto; ma probabilmente non hanno visto nemmeno l’articolo, d’altronde non siamo nessuno ;)
Nelle ultime settimane mentre vedevo se c’erano novità sulla pagina Flixbus per accedere alla posizione lavorativa come Promoter, ho notato che prima sono state tolte alcune città che all’atto della mia iscrizione invece c’erano (tra cui Padova) e che negli ultimi giorni non è più online neppure la pagina per iscriversi come Promoter. Non sappiamo dirvi i motivi (troppo personale da gestire? Campagna chiusa in attesa della prossima? Solo supposizioni). Ovviamente vi aggiorneremo e, come sempre, se Flixbus vuole farci sapere qualcosa noi siamo qui!
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