Ferrari F12tdf. Tre lettere per distinguerla dalla F12 “normale”. Tre lettere che stanno per “Tour de France automobile”, la mitica gara di durata che venne disputata fino all’86 e che vide la Ferrari trionfare durante gli anni ’50 e ’60.
[su_quote cite=”Wikipedia” url=”https://it.wikipedia.org/wiki/Tour_de_France_automobile”]Il Tour de France automobile è stata una competizione automobilistica a tappe che si correva per le strade della Francia. Disputata per la prima volta nel 1899, fu creata dall’Automobile Club di Francia e organizzata dal quotidiano Le Matin. Questa gara d’esordio fu vinta da René de Knyff che guidava una Panhard et Levassor. Questa competizione diventò di successo quando i migliori piloti potevano condurre le migliori automobili, poi venne il declino. L’ultima edizione fu disputata nel 1986. Nel 1992 ci fu un revival della competizione ai cui partecipavano auto storiche, e fu chiamata Tour Auto a causa delle rimostranze dell’omonima corsa ciclistica. La gara era divisa in due classi, cioè la competizione vera e propria e la classe di regolarità. È durata 5 giorni nei quali i partecipanti attraversavano 2500 km di strade, correvano su diversi circuiti e si cimentavano in gare in salita. La competizione si disputa tuttora.[/su_quote]
Ferrari spiega nel sito ufficiale come “la 250 GT Berlinetta del 1956 si è imposta per quattro anni consecutivi, quando le vetture dovevano abbinare le prestazioni massime a un eccellente comfort che permettesse al pilota di guidare per ore su strade impegnative fatte di tornanti e rettilinei veloci”. Ed ecco che questa F12tdf sembra una sorta di erede, riprendendo uno stile ultra sportivo (oserei dire pistaiolo) senza dimenticare però il comfort interno di una vettura stradale.
Solo 799 gli esemplari che verranno prodotti dalla casa madre. E questo non farà che rendere ancor più esclusiva questa versione speciale della F12berlinetta. In realtà l’aggettivo speciale è un eufemismo, dato che questa F12tdr è stata migliorata in moltissimi campi: 780 cv per il maestoso V12 aspirato Ferrari, derivato direttamente dal propulsore della F12berlinetta da cui è nato anche il motore endotermico de LaFerrari.
[su_pullquote]705 NM, 6262CC 65° V12 DELLA F12BERLINETTA, 780 CV A 8.500 GIRI/MIN, 125 CV/L[/su_pullquote]
Le migliorie non sono finite qui: le ruote anteriori sono più grandi dell’8% rispetto a quelle della F12berlinetta. Il sovrasterzo che ne deriverebbe viene poi compensato “dall’innovativo Passo Corto Virtuale, ovvero il sistema di ruote sterzanti posteriori che, accoppiato ai sistemi di controllo, consente di raggiungere tempi di risposta al comando sterzo e valori di agilità propri di una vettura da corsa” (cit. Sito web ufficiale Ferrari). Incredibile poi il dato rilasciato dalla casa di Maranello: incremento del carico aerodinamico del +87%. Nessuna vettura stradale era mai arrivata a tali livelli. Infine, se l’aumento di potenza non è abbastanza, sono stati revisionati carrozzeria, interni, motore, trasmissione e meccanica, utilizzati materiali compositi sia per gli interni che per gli esterni della vettura; tutto ciò ha permesso una riduzione di peso di ben 110 kg.
[su_pullquote align=”right”]0-100 km/h in 2,9 secondi, 0-200 km/h in 7,9 secondi. Fiorano: 1’21”[/su_pullquote]
Rivisti anche i freni. Questa F12tdf monta pinze monoblocco ‘Extreme Design’ che abbiamo già visto su LaFerrari.
[su_pullquote]100-0 km/h in soli 30,5 m e da 200-0 in appena 121 m[/su_pullquote]
Vederla e soprattutto sentirla girare al Mugello è stato qualcosa di indescrivibile. Il V12 è quello che molti di voi conoscono, quello che quando canta fa venire la pelle d’oca anche a chi di motori non se ne intende da quanto è soave. Se poi è guidata da piloti del calibro di Seb Vettel o Kimi Raikkonen, beh, avete già capito…
Vi lascio alle immagini di anteprima, scattate da me al paddock del Mugello.
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