E’ stata presentata da poche ore la 899 in quel di Borgo Panigale. La “piccola” cresce sempre di più
Prima era 849 e aveva il monobraccio. Ora si chiama 899 e riprende diverse caratteristiche dalla sorella maggiore 1199, tra cui il motore portante (oltre al design davvero molto simile). C’è però una novità. Come detto sparisce il tanto amato (o odiato) forcellone monobraccio che fa posto al bibraccio. Tanto amato dai “ducatisti puri”, il monobraccio era invece ampiamente criticato da altri. Questa scelta è sicuramente dettata dal volere dei tedeschi (Ducati è infatti stata comprata, come saprete, dalla casa automobilistica tedesca Audi) di avvicinare sempre di più il marchio (ex) italiano allo stile giapponese. Uno stile che ha sicuramente avuto più successo nel mondo. C’è da dire però che in questo modo c’è il rischio di perdere quella “nicchia”, che poi tanto nicchia non è, che sbava al solo suono di un frizione a secco o alla sola visione, giusto per stare in tema, del monobraccio.
Personalmente non ho mai amato così tanto le Ducati, ma devo dire che la 848 (specie la Evo) mi era piaciuta da subito. Questa ovviamente non ho ancora avuto il piacere di vederla e sentirla girare, dunque non posso esprimermi se le scelte di Audi siano giuste o meno. Va detto chiaramente però che il produttore tedesco vuole rendere il marchio (ex) italiano più “commerciale”.
Queste le specifiche tecniche della “Supermid” che potete trovare nel sito ufficiale, com’è stata definita da mamma Ducati (ossia una SBK stradale):
#Motore: 899 Superquadro bicilindrico [148CV (109KW) @ 10.750giri/min; coppia 10.1kgm @ 9000giri/min]; cambio derivato dalla 1199
#Freni: Brembo + Bosch con ABS a 3 livelli
#Ruote: 10 razze ultraleggeri (3,5″ ant + 5,5″ post); Pirelli Diablo Rosso Corsa 120/70 ZR17 (ant) 180/60 ZR17 (post)
#Peso: 169kg a secco
#Tecnologia: DTC, DQS, EBC, RbW, e-Grip + i Riding Mode
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