Il Dow Jones mette a segno il miglior risultato bisettimanale dagli anni 30, ossia di oltre 80 anni, e anche gli altri indici hanno avuto prestazioni molto buone, ma l’economia reale soffre, e molto: i mercati la ignorano?
E’ la domanda che si sono posti un po’ tutti, non ultimo il WSJ che cita proprio l’ottimo risultato messo a segno dall’indice americano Dow Jones nelle ultime due settimane.
I mercati in realtà si muovono quasi sempre con largo anticipo. Se sono scesi prima che arrivassero i primi terribili risultati finanziari trimestrali delle aziende, lo stesso fanno ora. Ma al contrario.
Le notizie sulle possibili aperture di maggio in Europa e USA, seguite dalla fine o comunque dall’allentamento del lockdown, fanno ben sperare gli investitori.
Investitori che credono molto in una rapida crescita dopo questa fase di fermo totale, ed ecco che quindi si preparano con gli acquisti che alcuni potrebbero definire “a prezzo di saldo”.
Il Dow Jones ha avuto un incremento di oltre il 15% in due settimane, miglior risultato dal 1938.
Se andiamo ad analizzare la risalita dal punto più basso, ossia circa un mese fa (23 marzo), allora possiamo ritenere che l’incremento è stato nell’ordine del 30%.
Gli investitori in questo momento guardano soprattutto alla Fed, BCE e all’Eurogruppo.
L’America di Trump ha già annunciato il più importante piano di aiuti di sempre nella storia USA, per un totale di oltre $2.000 miliardi.
L’Eurogruppo è ancora scettico sulla strada da prendere, con divisioni importanti tra Mes sì e Mes no, “covid-bond” sì oppure no, anche se un accordo è stato preso ed altri ne arriveranno in futuro.
Insomma l’economia è ai minimi storici, con le stime del Pil italiano e mondiale che fanno rabbrividire anche i più ottimistici, ma gli investitori hanno già l’occhio al post-coronavirus.
I mercati non ignorano gli effetti del coronavirus sull’economia. Semplicemente, come si dice in gergo finanziario, li hanno già “scontati” (almeno in parte).
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