GoPro non ha pace negli ultimi tempi, ve ne parlammo ancora nell’ormai lontano 2016 (GoPro: crollano le vendite di action cam e il titolo al Nasdaq). L’ex colosso del settore action camera sembra non riuscire ad emergere dalle cattive acque, nelle quali è finita da quando i concorrenti sul mercato si sono fatti sempre più agguerriti sfornendo modelli in linea con la gamma dell’azienda ma a prezzi più competitivi.
Un esempio è senza dubbio Xiaomi, che commercializza telecamere sportive, se così vogliamo chiamarle, che hanno poco da invidiare a quelle prodotte da GoPro, ma ad un prezzo decisamente più basso.
L’azienda non ha ancora pubblicato i dati ufficiali del primo trimestre, sia chiaro, ma il report del Financial Times non lascia spazio ai dubbi.
Il CdA, in seguito ai risultati sempre più insoddisfacenti dell’azienda e dopo la riduzione del 20% del personale, ha concordato nell’abbassare lo stipendio al fondatore di GoPro, Nick Woodman, arrivando così alla cifra simbolica di 1 dollaro. Va ricordato che Woodman aveva incassato uno stipendio, sotto forma di bonus azionario, pari a 285 milioni di dollari.
Le nuove action cam della serie Hero non hanno certamente svoltato il destino aziendale, così come nulla hanno potuto i droni GoPro contro il colosso del settore, DJI.
I numeri sono eclatanti: le vendite hanno superato il miliardo (1,2 miliardi di dollari) ma la perdita d’esercizio ha segnato un pericoloso -56% (183 milioni di dollari). Importante (in senso negativo ovviamente) anche la stima del Financial Times, che indica una perdita del valore aziendale che passa dal miliardo ai 700 milioni di dollari.
GoPro rimane quindi in attesa di un compratore. Tra i possibili candidati sembra esserci anche Xiaomi.
Reply