Ormai l’abbiamo capito, quasi tutti i settori del mondo sono stati colpiti dal coronavirus, ma come ha colpito e come si è modificato quello di chi lavora online da sempre?
Siti web, blog, influencer, youtuber, come stanno passando questo tempo e come se la stanno cavando?
Prima di tutto è necessario fare una doverosa premessa: queste categorie lavorano essenzialmente con i reparti marketing delle varie aziende. Semplificando ancora, lavorano e vivono grazie soprattutto alla pubblicità.
Pubblicità che generalmente dipende da quante visite un sito web o blog riceve mensilmente oppure da quante interazioni un unfluencer o youtuber riesce ad attirare.
Il traffico online durante il coronavirus
Prima di tutto va quindi analizzata la situazione relativa al traffico online durante il coronavirus: che siti visitano gli utenti, cosa cercano, hanno cambiato interessi?
In linea generale possiamo confermarvi noi stessi che il traffico Internet è aumentato, specialmente per chi tratta varie tematiche.
Il traffico è quindi aumentato moltissimo per i grandi siti web delle testate giornalistiche, complice anche il fatto che le persone vogliono rimanere costantemente aggiornate con quel che succede in questo periodo.
Ma questo non vale per tutti. Alcuni siti web in particolari settori hanno dovuto fare i conti con l’andamento del settore, che possiamo definire, usando un termine rubato dalla finanza, sottostante.
E’ il caso di quei siti web che trattano temi come quello riguardante i viaggi. In questo periodo a nessuno interessa prenotare una vacanza perché nessuno sa quando si potrà andarci.
Ecco quindi che analizzando le ricerche su Google Trends possiamo farci un’idea noi stessi. Per capirlo basta analizzare le ricerche su Google per i due siti maggiori di prenotazioni online, Airbnb e Booking, e per la più utilizzata compagnia aerea in Europa, Ryanair.
Interessante notare come le ricerche sono calate proprio da fine febbraio in poi, per poi crollare con gli ultimi decreti relativi al lockdown in Italia.
I due picchi relativi a Ryanair (in giallo) sono del 3 e del 10 marzo 2020, quest’ultima una data non a caso. E’ il giorno seguente alla chiusura italiana, avvenuta il 9 marzo.
Il picco delle ricerche è da imputarsi al fatto che le persone cercassero lo status del proprio volo oltre ai rimborsi relativi al proprio volo cancellato.
Non tutti i settori crollano, c’è anzi chi cresce
Se ci sono settori che sono stati colpiti pesantemente come quello dei viaggi, con ripercussioni anche sui siti web, blog, youtuber e influencer che ne hanno subito le conseguenze attraverso cali sostanziosi della pubblicità e delle affiliazioni, c’è anche chi è cresciuto in modo sostanzioso.
Settori in crescita | Settori in maggiore flessione |
---|---|
Finanza | Viaggi |
Cibo, cucina | Pubblicità |
Salute, medicinali | Costruzioni |
Notizie | Trasporti |
Più particolare la parte relativa agli e-commerce, che vedono il loro andamento a seconda di ciò che vendono. Probabile infatti che chi vende cibo e medicinali veda un incremento sostanzioso durante questo periodo.
Meno pubblicità, meno entrate
Se c’è una cosa che riguarda un po’ tutto il settore è quella relativa alla pubblicità. Le aziende in questo momento stanno attraversando grosse difficoltà.
Ed uno dei reparti che subisce i tagli più sostanziosi è proprio quello relativo al marketing online, ossia la pubblicità.
Aziende locali hanno sospeso da tempo gli annunci online perché le proprie attività hanno le serrande abbassate da quasi due mesi.
Lo stesso vale per le aziende che lavorano nel settore del turismo, per le compagnie aeree, per i parchi divertimento, concerti e molto altro.
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