Era nell’aria il crollo delle Borse, specialmente dopo il decreto lampo e imprevedibile emesso nella notte di domenica 8 marzo, nel quale vengono prese misure drastiche per cercare di contenere lo sviluppo del coronavirus sul territorio nazionale.
Milano è chiaramente la peggiore, dopo che è arrivata a cedere oltre l’11% in questi minuti in cui scriviamo, registrando il calo peggiore dal 2016 (in occasione del referendum per la Brexit). In poche ore si è così tornati a toccare i minimi di fine 2018, bruciando oltre un anno di guadagni.
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Impressionante poi se analizziamo il calo dal 20 febbraio, ossia da quando sono uscite le prime notizie di coronavirus anche in Italia, ad oggi 9 marzo. Parliamo di un -28%.
Perché Piazza Affari non viene chiusa?
Se lo stanno chiedendo in molti in queste ore, ma i vertici della Borsa Italiana e la Consob hanno escluso questa ipotesi perché non vi sarebbero attacchi speculativi.
D’altronde le Borse di tutto il mondo stanno rispecchiando semplicemente una situazione che è a dir poco grave anche in termini economici, con le conseguenze reali che si vedranno solamente nei prossimi mesi.
E’ normale quindi che i listini stiano scontando questa situazione, che, va ricordato, non ha precedenti, almeno nella storia moderna.
Diverso il caso americano, con Wall Street che blocca le contrattazioni prima dell’apertura ufficiale (15.30 italiane).
A trascinare al ribasso i petroliferi
Sebbene tutti i titoli quotati siano in calo quest’oggi, a trascinare i listini in profondo rosso sono senza ombra di dubbio i petroliferi, che sono arrivati a cedere oltre il 20%.
Il petrolio greggio in questo momento perde quasi il 17%, mentre i titoli petroliferi quotati nel listino italiano sono tutti in territorio ultra negativo, con Saipem -20%, Eni -18%, Tenaris -18%.
Anche le altre Borse mondiali a picco per il coronavirus
Non vanno ovviamente meglio i listini del resto del mondo, specialmente quelli aperti in queste ore (quelli europei in primis).
Parigi e Francoforte perdono entrambi quasi l’8% in questi istanti, lo stesso si può dire per la Borsa di Madrid. Londra ha invece già toccato il -8%.
Non sono andati molto meglio i mercati asiatici, che hanno chiuso giusto in questa ultima ora le contrattazioni.
A Wall Street invece optano per lo stop alle contrattazioni.
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