Coppa America: Oracle Team mantiene la coppa negli USA

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A San Francisco il team americano vince nuovamente la Coppa America, mantenendola negli USA anche per la prossima edizione

19 regate ci sono volute per decretare un vincitore della 34esima edizione dell’America’s Cup (Coppa America) svoltasi nel golfo di San Francisco con una nuova “versione” di imbarcazioni, studiata apposta per questo tipo di regate (le cosiddette “match race”). Oracle Team era anche il defender della Coppa (ossia colui che la difendeva dalla scorsa edizione, avendola vinta) ed ha battuto Team New Zealand compiendo una rimonta da guinness. Oracle Team partiva infatti penalizzata di due punti (che equivalgono a due regate perse), causa fatti accaduti nel “pre-coppa”, fino ad arrivare al risultato di 1 a 8 (a favore del Team New Zealand). Gli americani sono stati però capaci di recuperare il terreno perduto arrivando all’incredibile risultato di 9-8, senza lasciare lo spazio di vincere neanche una regata all’avversario. La 19esima e ultima regata della finale è stata vinta da Oracle Team USA con 44″ di vantaggio sullo sfidante (New Zealand). Spithill (Team USA) non ha lasciato neanche un metro all’avversario Dean Barker (Team NZ) nonostante fosse sotto di 7 punti e per New Zealand sembrasse ormai fatta.

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Oracle Team USA festeggia la vittoria

Gli americani in una settimana sono stati capaci di migliorare la barca (catamarano) di un modo impressionante e mai visto tanto da rendere impossibile un “corpo a corpo” con i neozelandesi, come invece si è visto nelle prime regate di questa finale. Mentre sul lato di poppa le velocità erano simili e Oracle Team non poteva fare più di tanto per contrastare i neozelandesi, sul lato in controvento la superiorità americana nell’ultima settimana è stata davvero imbarazzante, tanto da staccare il Team NZ di quasi 500 metri.

Inizialmente in questa Coppa America i commento degli appassionati (me compreso) erano dubbiosi e critici, dato la poca spettacolarità che danno queste regate con le nuove imbarcazioni (i catamarani AC72), tanto da rendere la serie minore (AC Series con gli AC45) più spettacolare. Poi invece in finale il discorso si ribalta, almeno per quanto visto nella prima settimana di regate. Tornano gli amati “match race” con le imbarcazioni che lottano fino all’ultimo sfiorandosi quasi millimetricamente. Ma la gioia dura poco e giusto il tempo di sviluppare l’AC72 americano ecco che il Team USA vola via appena si passa controvento rifilando oltre 400 metri agli avversari. Torna così l’interrogativo delle prime giornate della 34esima America’s Cup: catamarani si o no? Neozelandesi e Italiani non sono i soli ad essere contrari a questo tipologie di regate che per il pubblico sono alla fine noiose nonostante la novità e la spettacolarità delle immagini di questi enormi catamarani. Luna Rossa, attraverso Bertelli (colui grazie al quale l’Italia naviga ancora in questa fantastica competizione), aveva detto più volte che avrebbe continuato l’avventura in Coppa America a patto che la gestione passi in mano neozelandese (così non sarà perché la coppa non è stata vinta da loro). Bertelli in seguito aveva però specificato che Luna Rossa ci sarebbe stata comunque. Come andrà a finire? Luna Rossa e Team New Zealand ci saranno alla prossima edizione? E gli AC72? Si tornerà ai “vecchi” monoscafi classici? Dite pure la vostra nei commenti.

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2 risposte

  1. Avatar juse
    juse

    assolutamente tornare ai monoscafi più spettacolo più possibilità economiche per partecipare a molti più team e di conseguenza evitare monopolio usa new zeland altrimenti coppa america morira lentamente

    1. anch’io la pensa come te juse, infatti tifavo per i neo zelandesi (i quali potevano dare una speranza al ritorno al monoscafo)..ma dubito che gli americano facciano un passo indietro, purtroppo

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