Secondo un articolo del WSJ (link in fonte) la Cina avrebbe imposto delle restrizioni per l’esportazione di materiale sanitario come i kit per i test sul coronavirus e le mascherine chirurgiche.
Secondo il quotidiano finanziario americano, la Cina in particolare non avrebbe permesso l’esportazione del materiale prodotto dalle aziende americane in suolo cinese.
Perché la Cina ha imposto restrizioni nell’esportazione di materiale medico
Il motivo, sempre secondo il WSJ, sarebbe che il Paese asiatico ha un urgente bisogno di dispositivi e materiale avanzato, come quello prodotto dalle aziende statunitensi, che sarebbe “di migliore qualità”.
Bloccandone l’esportazione nell’ultimo mese, avrebbe deciso di tenere mascherine e kit per i test in patria, prevedendo di averne bisogno anche in futuro.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America e alcune aziende americane che producono in Cina hanno dichiarato al WSJ che si tratta di milioni di kit fermi nei magazzini di stoccaggio.
Mascherine 3M e kit della PerkinElmer Inc
La PerkinElmer Inc ad esempio avrebbe ben 1,4 milioni di kit per i test contro il Covid-19 fermi nei propri magazzini, per impossibilità di importarli negli Stati Uniti.
Anche la 3M, azienda americane che produce, tra gli altri, mascherine, sta avendo difficoltà a spedire da Pechino mascherine N-95, di cui gli ospedali degli Stati Uniti avrebbero urgente necessità.
La risposta dell’ambasciata cinese
Alla richiesta di chiarimenti, l’ambasciata cinese a Washington ha così commentato: “I paesi di tutto il mondo sono alla ricerca di forniture mediche, il che rappresenta una grande sfida per gli sforzi cinesi riguardanti il controllo della qualità e la regolamentazione delle esportazioni“.
Secondo il WSJ, oltre il 40% delle mascherine, guanti, occhiali, visori e altro materiale medico utilizzato da tutto il mondo è prodotto in Cina.
Fonte: WSJ
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