Un gruppo di ricercatori dell’università di Bordeaux ha effettuato un nuovo studio riguardante i rischi per la salute derivanti dall’uso dei cellulari; e i risultati non sono per niente rassicuranti
Sono molteplici gli studi riguardanti gli effetti degli apparecchi che emettono ogni tipo di onda elettromagnetica, dai telefoni cellulari, al forno microonde fino agli ormai onnipresenti router WiFi. Ma come ormai ben sappiamo, questi apparecchi di comune hanno solo l’emissione di quel tipo di onde, che però in realtà sono assolutamente diverse (in rapporto all’emissione, alla potenza e alla frequenza). Gli studi però sono contrastanti; c’è chi sostiene siano tutte baggianate e che in realtà al corpo umano non diano alcun tipo di problema; altri invece sostengono l’esatto contrario. Ovviamente in mezzo ci sono interessi delle stesse aziende di telefonia cellulare, nonché gli operatori mobili. Ultimamente le acque si erano calmate, ma l’ultimo studio effettuato dall’Université Bordeaux Segalen sembra riportare in auge il tema sicurezza in ambito “mobile”.
15 ore al mese di telefonate. Su questo si basa l’ultimo degli studi riguardanti gli effetti sulla salute causati dai telefoni cellulari, quelli che oggi chiamiamo smartphone. Sono molte le persone che lo superano addirittura quel numero. Beh, sappiate che secondo questo studio, se restate al telefono (cellulare) per 15 ore al mese raddoppierete o addirittura triplicherete la possibilità di contrarre un tumore al cervello. Ma la cosa preoccupante è che bastano soli 5 anni d’utilizzo per essere sottoposti a questo rischio.
Per effettuare questo studio i ricercatori si sono basati sui dipendenti di quattro dipartimenti amministrativi in Francia (tra il 2004 e il 2006). I casi di glioma (tumore del sistema nervoso) registrati sono 253, mentre sono 194 quelli di meningioma (cancro delle meningi). Confrontando le cartelle di queste persone con quelle sane, è stato possibile inserire nello studio la correlazione tra la malattie e l’utilizzo del cellulare, senza contare il lavoro “più grosso”, ovvero tenere conto dello stile di vita e soprattutto il progresso tecnologico. I risultati sono tutt’altro che rassicuranti: coloro che infatti hanno fatto uso prolungato del telefono cellulare, da 2 a 10 anni, hanno presentato un’effettiva correlazione tra le due cose.
Progresso tecnologico dicevo. Sì, perché se date un occhio all’emissione dei cellulari di qualche anno fa (occhio che i valori sono diversi tra USA e EU) vi renderete conto che, specie i cellulari aziendali come BlackBerry, avevano davvero dei valori altissimi, che ovviamente consentivano un segnale stabile in (quasi) ogni situazione. Oggi invece la situazione sta cambiando, i produttori sono sempre più attenti alla tematica (occhio a molti cellulari cinesi che non rispettano le normative EU) e i valori calano. Ovvio però che non basta, dato che il problema è la tecnologia in sé (quella cellulare) e non tanto il dispositivo. Pensate infatti che, mentre il vostro router WiFi deve coprire uno o al massimo due piano del vostro appartamento, così come il bluetooth deve mantenere il funzionamento entro i 10/15 metri, la tecnologia cellulare deve coprire interi chilometri, attraversare edifici, ecc. Potete immaginare quali possono essere gli effetti di tutto ciò. Non entro ovviamente nel dettaglio dato che non sono competente in materia, ma appena potrò cercherò di approfondire la tematica.
“È difficile definire il livello di rischio, soprattutto perché la tecnologia si evolve costantemente; l’unica cosa che possiamo continuare a fare è osservare gli effetti sul lungo termine”, sostiene il gruppo di studiosi. “Il nostro studio delinea una parte del trend, ma i risultati devono essere confermati”, ha aggiunto la dottoressa Isabelle Baldi.
Ovviamente il consiglio spassionato è quello di ridurre il numero di ore passato al telefonino, oppure se proprio non potete farne a meno, compratevi un auricolare (magari non bluetooth ma a cavo, così risolvete la questione una volta per tutte).
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