Uno dei primi effetti della pandemia di coronavirus è il calo del traffico aereo e ciò potrebbe comportare un peggioramento della qualità delle previsioni meteo.
La motivazione la offre direttamente ECMWF (Centro Europeo di Previsioni Meteorologiche a Medio Termine).
Per creare i modelli di previsione meteorologica, come quelli di ECMWF, vengono utilizzate diverse fonti di dati.
Se al primo posto troviamo le immagini satellitari, al secondo troviamo proprio le osservazioni meteorologiche effettuate direttamente dagli aerei e riportate ai centri di previsione meteo.
ECMWF sottolinea comunque come recentemente siano stati aggiunte le osservazioni del vento via satellite e questo aiuterà a mitigare gli effetti della mancanza di “dati diretti dagli aerei”.
Il calo del traffico aereo, gli effetti sul meteo, strumenti per mitigare
Il 23 marzo ha visto un -65% di osservazioni aeree in Europa comunicate a ECMWF rispetto al giorno 3 marzo. Nel mondo il calo è nell’ordine del 42%.
Uno dei dati più importanti nelle osservazioni aeree (ABOs, aircraft-based observations) è il programma WMO’s Aircraft Meteorological Data Relay (AMDAR).
Nelle figure sotto viene mostrato come sono cambiate nel giro di 20 giorni. I colori indicano l’altitudine (in rosso quando bassa). Il caso è evidente specialmente sopra l’Italia.
L’impatto maggiore si avrà per le previsioni a 250–200 hPa (un’altezza pari a circa 11–12 km), che è infatti l’altitudine tipica degli aerei. Geograficamente l’impatto maggiore si avrà sull’emisfero nord, sia per quanto riguarda il vento sia per le temperature.
Secondo ECMWF l’impatto dell’assenza o quasi di dati di osservazioni provenienti dagli aerei sarà nell’ordine del 15%, inteso come minore qualità di previsioni per il vento e la temperatura a breve termine (a 11-12 km di altezza).
Per cercare di mitigare gli effetti del calo del traffico aereo sulle previsioni meteo si cercherà di lanciare più radiosonde.
Fonte: ECMWF
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