Sviluppato da Starbreeze Studios e pubblicato da 505 Games, uscito per PlayStation Network, Xbox Live Arcade e Steam nell’estate del 2013, Brothers: A Tale of Two Sons è un titolo di nicchia, sempre rimasto nell’ombra, a parer mio ingiustamente.
Il gioco si apre con un breve filmato introduttivo che ci ambienta nella storia e possiamo fin da subito cogliere la drammaticità che farà da sottofondo a tutta la storia: ci immergiamo nei ricordi di uno dei due protagonisti e riviviamo la morte di nostra madre.
Nel gioco andremo a comandare contemporaneamente due personaggi, un personaggio lo controlleremo con la metà destra del nostro controller e l’altro personaggio sarà comandato con la metà sinistra, mediante le due levette analogiche. I protagonisti di questa storia sono due fratelli che dovranno andare a compiere un pericoloso viaggio per andare a recuperare l’Acqua della Vita per guarire il padre gravemente malato.
Attraverseremo diversi tipi di ambientazione: da ridenti villaggi a lugubri cimiteri, da campi di guerre tra Giganti a lande ghiacciate; incontreremo personaggi fiabeschi che ci daranno un vitale aiuto per proseguire nella vicenda e altri che ci vorranno morti e addirittura chi ci inganna. Attraverso questi fantastici scenari dalla grafica semplice, ma dai colori straordinari sarà sempre di vitale importanza la collaborazione tra il fratellino più piccolo, con le sue fobie ma la sua grande vitalità di bambino che non mancherà l’occasione di accarezzare gli animali o sputare nei pozzi, e il fratello più grande e forzuto che con la sua maturità e capacità relazionale saprà farsi indicare la giusta strada. Insomma è proprio il caso di dire l’unione fa la forza.
Per andare avanti nel gioco bisogna risolvere degli enigmi, mai troppo complessi, ma questo non è un gioco che vuole essere difficile, è, invece, una storia che vuole emozionare e lasciare qualcosa al giocatore e, nonostante più di qualcuno non sia d’accordo, lascia molto e sa emozionare.
All’interno del gioco ci sono anche 12 obiettivi molto semplici da completare, per chi non ha fretta di ultimare la storia principale.
Il gioco è molto breve (l’ho finito in circa 4 ore) ma intenso ed emozionante, le musiche non sono mai invasive ed accompagnano bene la storia; il linguaggio fittizio degli abitanti si adatta perfettamente al mondo magico e fiabesco in cui ci troviamo.
Questo single-player non è adatto a tutti, non perché sia difficile, ma per il fatto che non tutti possono apprezzarlo come dovrebbe essere giusto, se riuscirete a capire il gioco vi saprà lasciare molto.
“Questo sarà un viaggio che non potrai mai dimenticare!”
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