Nell’ormai lontano 1996 Revolution Software pubblicava la prima versione di Broken Sword: The Shadow of the Templars. Nel 2009 Ubisoft decise poi di ripubblicare una versione aggiornata la Director’s Cut Edition. Questa versione fu inizialmente lanciata per Nintendo Wii, DS, iPhone e iPod touch e, successivamente, anche per Windows (2010) e Android con alcune aggiunte. A differenza della prima versione, in questo caso, avremo la possibilità di controllare un secondo personaggio, Nico Collard, e verrà anche svelato qualcosa in più sul suo misterioso passato; durante i dialoghi sono stati anche inseriti i ritratti dei personaggi realizzati da Dave Gibbons. Inoltre è stato inserito un sistema di aiuti (facoltativi) per facilitare la risoluzione degli enigmi per chi è ancora alle prime armi con questo genere di giochi o per chi non ha troppa pazienza.

Broken Sword: Il Segreto dei Templari è un’avventura grafica punta e clicca. La storia inizia a Parigi con Nico Collard, una giornalista parigina che sta andando ad intervistare Pierre Carchon, un magnate dei media francesi. Mentre Nico chiacchiera con Imelda, la moglie di Carchon, quest’ultimo viene ucciso. Nico, da brava giornalista, avrà la smania di capire cosa sia successo e proprio in questa circostanza scopriamo qualcosa sulla sua vita: suo padre è morto e Carchon lo conosceva. La storia della morte di Carchon e del padre di Nico inizierà ad intrecciarsi e, mano a mano che entreremo nel gioco, scopriremo sempre più elementi. Ci sposteremo poi ad interpretare un altro personaggio, il vero protagonista della nostra storia, un turista americano che rimarrà coinvolto in tutta questa faccenda, per il semplice motivo di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, George Stobbart. A causa di un altro omicidio Nico e George si incontrano e qui inizia la loro collaborazione per cercare di stanare questo serial killer e per cercare di capire il perché di queste uccisioni. La maggior parte delle indagini vedremo saranno svolte da George e saranno ambientate a Parigi, ma faremo anche qualche giretto in altre nazioni, come la Siria (non aggiungiamo altro, starete a vedere). Nel mentre la storia di Nico continuerà in parallelo, intersecandosi talvolta con le indagini di George. Se non avete ancora capito cosa c’entrino i templari menzionati nel titolo in tutto ciò, meglio così: noi odiamo gli spoiler!

Come già accennato, si tratta di un’avventura grafica punta e clicca quindi le meccaniche di gioco sono tutte basate sull’utilizzo del mouse. Tutti gli oggetti o persone con le quali possiamo interagire saranno riconoscibili grazie alla forma che prenderà il cursore quando andremo a spostarci su di essi. Sarà presente la bocca nel caso in cui potremo parlarci, l’occhio o la lente nel caso in cui sarà possibile osservare/studiare più attentamente, degli ingranaggi nel caso in cui ci sarà qualche tipo di azione combinata e così via, tutto molto intuibile. A nostra disposizione avremo poi un inventario in cui andremo a riporre tutto il necessario e un block notes in cui verranno annotati tutti i punti salienti della nostra avventura con, in alcuni casi, anche qualche indizio su dove andare. Questi due elementi li troveremo sulla barra nella parte bassa dello schermo. Sempre su questa troveremo a sinistra il pulsante per tornare al menu, attraverso cui salvare o accedere alle impostazioni e uscire, mentre a destra troveremo il punto di domanda che ci permetterà eventualmente ad accedere agli aiuti di cui parlavamo all’inizio. Parte cruciale in tutto il gioco sono gli enigmi, aumentati nella Director’s Cut. Tutti gli enigmi sono risolvibili abbastanza facilmente dal momento che sono intuibili e che, come già ripetuto, in caso di problemi, sono disponibili degli aiuti. Sono inoltre ben integrati con la trama, non risultano essere quindi perdite di tempo o fuoriscena.


Graficamente questa edizione è stata migliorata rispetto a quella del 1996. Tutte le scenografie sono state realizzate a mano e poi digitalizzate con Photoshop, ciò permette a Broken Sword di non invecchiare mai davvero. Nonostante siano passati più di 20 anni dalla prima edizione e 8 dalla Director’s Cut, riesce ancora ad ammaliare, grazie alla vivacità e alla varietà delle ambientazioni. L’ “anzianità” di questo gioco si fa riconoscere particolarmente in alcuni momenti, quali i movimenti dei personaggi, poco naturali e stereotipati.

Parliamo ora dell’aspetto audio: quasi perfetto. I doppiatori hanno fatto un lavoro davvero eccezionale, riuscendo a cogliere le caratteristiche dei vari personaggi, facendo loro provare emozioni che poi trasmettono a noi… chapeau! Anche la colonna sonora è stata studiata ad hoc, aggiunge pathos quando necessario, ci accompagna nei momenti di tranquillità e ci dà persino un’indicazione se siamo o meno sulla strada giusta nella risoluzione di un enigma.

L’unico vero problema che ho riscontrato in Broken Sword è la presenza di bug/glitch del mouse se giocato in full screen; ho dovuto infatti optare per giocarlo interamente in windowed mode, era l’unico modo per giocarlo in maniera fluida. Problema fastidioso soprattutto inizialmente, ma una volta fatta l’abitudine non rovinerà eccessivamente l’esperienza di gioco.
Broken Sword è quindi uno di quei classici senza tempo che merita assolutamente di essere giocato e ci saprà intrattenere all’incirca per 10h.
Come accennato inizialmente è disponibile anche per gli amanti del mobile gaming a 2,29€ per iOS e a 4,99€ per Android.

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