L’idea del Bonsai Pond non mi è venuta per caso. La scorsa primavera, come accade per ogni primavera da diversi anni, tiro fuori dal cilindro qualche idea per costruire la casa estiva di Uga, la mia tartaruga di 17 anni.
Idee che però non sono mai risultate soddisfacenti, tanto che quest’anno è durata veramente poco (qualche settimana). Verso inizio estate infatti avevo già cambiato idea. Uga è grande più di 15cm, ha bisogno di circa 200 litri d’acqua per stare bene e un’altezza superiore ai 30cm in modo di poter nuotare liberamente.
Così ho dato un’occhiata a diversi tipi di vasche che potessi mettere in terrazza. Alla fine, dopo serate estive passate al computer e nelle terrazze con il metro per trovare una soluzione decente, ho deciso di propendere per il mastellone.
Il mastellone è appunto un mastello grande, in polietilene (PE), adatto per durare a lungo anche se messo a diretto contatto con gli agenti atmosferici. Sono di colore nero, bianco o vinaccia (viola). Sono adibiti per uso agricolo (solitamente per la vendemmia), alimentare (quelli di colore vinaccia o bianco) e edile (colore nero).
Quelli di colore nero, oltre a costare meno, sono l’ideale per essere utilizzati all’esterno come bonsai pond. Infatti il colore nero non fa passare i raggi solari impedendo così la creazione di alghe sulle superfici interne a contatto con l’acqua stagnante. Inoltre, cosa non di poco conto, il costo è inferiore non essendo certificati per uso alimentare (cosa che a noi non interessa).
Dopo lunghe ricerche e misurazioni ho deciso di acquistare un mastello nero in PE con diametro pari a 96 cm e altezza pari a 55 cm, per una capienza totale pari a 285l. Perfetto per l’utilizzo che ne volevo fare io: bonsai pond con piante e una tartaruga.
Occorrente per il bonsai pond
1. Mastellone (litraggio variabile, dipende da cosa ci andrete a inserire)
2. Ghiaino, lapillo vulcaino o sassi (anche qui dipende dalla vostra installazione)
3. Sabbia (facoltativo)
4. Vasi traforati per piante acquatiche
5. Piante acquatiche
6. Pezzo di sughero (solo se ci inserite una tartaruga)
7. Altre decorazioni facoltative (arella e bordura)
Il costo di tutto questo dipende da molte cose. Il mastellone, con dimensioni pari a quello acquistato da me (285 litri), ha un costo che si aggira intorno ai 25/30 Euro. Le piante dipende, se abitate in pianura padana non dovreste aver difficoltà a trovarle. Il ghiaino e la sabbia hanno un costo irrisorio. Il pezzo di sughero ha anch’esso un costo variabile. Quello che è certo è che la soluzione è, nel suo complesso, economica.
Installazione e creazione del Bonsai Pond
Fate molta attenzione a dove posizionerete la vasca. Se resterà sempre al sole l’acqua si sporcherà in poco tempo e diventerà un vero e proprio brodo durante le giornate calde estive. Se resterà sempre all’ombra i fiori e le piante non cresceranno abbastanza e l’eventuale tartaruga non riceverà il sole necessario.
La soluzione ideale l’ho trovata installando la vasca sul terrazzo a Nord. In questo modo la vasca riceve il sole diretto della mattina, per circa 3 ore.
In alternativa cercate di creare un’ombreggiatura dove batte il sole, sia superiormente che lateralmente, in modo da evitare il sole diretto almeno durante le ore più calde.
Una volta posizionato il bonsai pond, inseriamo il ghiaino o lapillo vulcanico o i sassi sul fondale. Il lapillo vulcanico, essendo poroso, aiuta l’infiltrazione dei batteri, svolgendo così da filtro biologico assieme alle piante. Questo tuttavia è facoltativo. Io, avendo una tartaruga acquatica all’interno, per ora ho preferito non inserire alcun tipo di fondo.
Stessa cosa vale per la sabbia, che possiamo inserire o meno a piacimento. Nel caso di pesci o tartarughe all’interno, fate ben attenzione ad inserire sabbia fine (di fiume) ben lavata in modo da pulirla per bene.
A questo punto potete inserire le piante palustri, piantandole direttamente sul fondo (se inserito). Ne sono un esempio:
– Cyperus alternifolius (Falso papiro)
– Iris pseudacorus
– Juncus (Juncus Ensifolius)
– Nuphar Sagittifolia
– Mentha acquatica
– Pontedeira cordata
– Alisma Parviflora
– Alisma Plantago Acquatica
– Typha minima
Queste sono quelle da me conosciute. Personalmente ho inserito solo il Cyperus alternifolius (Falso papiro) e l’Iris pseudacorus. Questo perché ottime piante filtranti. Ebbene sì, con solo queste due piante l’acqua rimane perfettamente limpida anche dopo più di un mese dall’installazione.
Ovviamente non le ho inserite direttamente nel fondale, bensì su di un vaso traforato sospeso. Il vaso in realtà non è altro che un cestino per bici adattato. In questo modo la tartaruga non può attaccare le piante che invece sono in una posizione ottimale (a pelo d’acqua) e soprattutto protette dalle sue fauci. All’interno del vaso non ho inserito terra, bensì sassi piccoli. In questo modo le piante assorbono i nutrienti direttamente dall’acqua, ripulendola e facendo da filtro biologico.
Oltre alle piante palustri è possibile inserire quelle galleggianti, anch’esse degli ottimi filtri! Ne sono un esempio:
– Eichornia Crassipes (Giacinto d’acqua)
– Pistia Stratiotes (Lattuga d’acqua)
– Lemma Minor (Lenticchia d’acqua)
– Azolla Caroliniana
– Salvinia Natans
Personalmente ho puntato sulle prime due. La Pistia Stratiotes per il fatto che la tartaruga ne sia ghiotta (è infatti sparita dopo circa un mese e mezzo, divorata senza pietà), l’Eichornia Crassipes perché è estremamente efficace nel filtraggio dell’acqua, oltre ad essere bella esteticamente (il suo fiore violaceo è meraviglioso). Inoltre quest’ultima si riproduce rapidamente e anche dopo un mese e mezzo resiste alle fauci della tartaruga.
Infine ci sono le piante da fondo, ossia quelle che vanno nel fondale. Un esempio sono:
– Elodea Densa
– Egeria
– Ceratofillo
Su queste non so dirvi molto perché non le ho ancora provate direttamente.
Infine la corteccia di sughero è necessaria se all’interno è presente una tartaruga, di modo che essa possa andarci sopra a fare “basking” (prendersi il sole, necessario per la sua corretta crescita).
Altre decorazioni sono del tutto facoltative. Personalmente non amavo vedere un mastellone nero in terrazza, così la combinazione arella + bordura in legno ha dato man forte per dare una decisiva svolta verso il buon gusto.
Inverno: cosa fare con il bonsai pond?
Risposta: dipende. Dove abitate? Quanto fa freddo da voi nei mesi invernali? Ghiaccia facilmente? La temperatura va sotto zero? Sono tutte domande molto importanti da farsi.
I bonsai pond con all’interno solo piante non hanno grossi problemi. So per certo che, se ben sistemati, il Cyperus alternifolius (Falso papiro) e l’Iris pseudacorus superano tranquillamente anche gli inverni rigidi del Nord Italia (in pianura ovviamente, non chiedetemi di cosa avviene in montagna perché lì le variabili sono troppe).
So anche per certo che sempre alle stesse latitudini non resisterebbero le piante galleggianti. Parlo in particolare di Eichornia Crassipes (Giacinto d’acqua) e Pistia Stratiotes (Lattuga d’acqua). Entrambe finirebbero per marcire e seccarsi. Anche qui però dipende, se abitate al Sud magari avrete più successo. L’alternativa è ritirarle all’interno, ma qui la mancanza di luce solare potrebbe essere un altro problema. Insomma, sono piante stagionali alle nostre latitudini, c’è poco da fare.
Per quanto riguarda gli animali invece, per i pesci solitamente non c’è problema. I pesci rossi, a meno che non siano esemplari ancora piccoli, non dovrebbero aver problemi a superare l’inverno. Lo stesso vale per le gambusie, pesciolino molto resistente, ottimo per combattere le larve di zanzara.
Le tartarughe invece, di qualsiasi specie, vanno ritirare all’interno. Infatti sotto i 13° solitamente entrano in letargo. Letargo che per essere effettuato all’esterno necessita di molte precauzioni. Ossia un laghetto con profondità pari ad almeno 1 metro e soprattutto sponde non lisce e non ripide, altrimenti la tartaruga annegherebbe. Entrambe le condizioni non sono rispettate dal mastello o bonsai pond. Dunque andremo a ritirare all’interno la nostra tartaruga durante i mesi invernali (in genere da ottobre/novembre a marzo/aprile).
Il Bonsai Pond a lavoro ultimato
Aggiornamento 2018
In questo 2018 il mio bonsai pond “tartarughe edition” subirà alcune variazioni, sia come piante sia come disposizione.
L’Iris, pianta rustica, sembra aver passato indenne il freddo inverno (oltre 3cm di strato di ghiaccio nel mastello), mentre il papiro, molto più debole e non abituato ai nostri freddi, sembra non avercela fatta (ma utilizzo il condizionale perché finora le giornate non sono state di certo calde).
Nel frattempo Uga è uscita dal letargo invernale ed è già pronta a prendersi il primo, tiepido, sole dell’anno:
Nella primavera del 2018 ho deciso di aggiungere un secondo cestino identico al primo. Inizialmente l’ho lasciato vuoto.
Nell’agosto del 2018 sono state aggiunge nuovamente due piante di giacinti d’acqua (poi morti durante l’inverno nonostante l’abbiano passato in casa) e una pianta di Pontederia Cordata.
Inverno 2018/2019
Per questo inverno ho deciso di aggiungere due materiali isolanti per cercare di evitare la formazione di troppo ghiaccio ma soprattutto per cercare di mantenere la temperatura il più stabile possibile, evitando pericolosi sbalzi di temperatura per le gambusie.
Ho così aggiunto:
- lana di vetro intorno al mastello (3 fogli da 5cm di spessore, imballati in modo da resistere alle intemperie e che le fibre non vadano in giro per la terrazza o peggio dentro casa);
- polistirolo espanso da 5cm, sagomato da me in modo da incastrarsi perfettamente sopra la vasca. Ho lasciato lo spazio sopra i due cestini in modo da far passare luce e per ricambio aria (ricordo che all’interno ho piante e pesci).
E’ stato un esperimento ma devo dire che ha funzionato oltre le mie aspettative! La formazione di ghiaccio è stata davvero minima (qualche mm durato circa una settimana) e le gambusie sono sopravvissute senza problemi all’inverno!
Temperature rilevate con l’utilizzo della coibentazione
Giorno | T. Aria | T. Acqua (mattino / primo pomeriggio) |
12/12/18 | – Min: -2.0° | +4.6° |
13/12/18 | – Min: -1.9° – Max: +6° | +4.6° |
14/12/18 | – Min: +0.0° – Max: +6.5° | +4.2° |
15/12/18 | – Min: -3.3° – Max: +4.1° | +3.9° |
16/12/18 | – Min: -2.8° – Max: +3.0° | +3.0° |
17/12/18 | – Min: +2.0° – Max: +8.1° | +2.8° |
18/12/18 | – Min: -1.9° – Max: +6.1° | +3.6° |
19/12/18 | – Min: -3.1° – Max: +5.0° | +3.2° |
20/12/18 | – Min: +2.8° – Max: +5.9° | +3.4° |
21/12/18 | – Min: +0.7° – Max: +3.6° | +4.1° |
22/12/18 | – Min: +1.0° – Max: +6.2° | +4.3° |
23/12/18 | – Min: -0.9° – Max: +6.4° | +4.4° |
4/1/19 | – Min: -5.0° – Max: +1.0° | +3.4° |
5/1/19 | – Min: -4.0° – Max: +2.0° | +2.1° |
6/1/19 | – Min: -5.0° – Max: +4.0° | +1.5° |
7/1/19 | – Min: -1.0° – Max: +7.0° | +1.3° |
8/1/19 | – Min: +1.0° – Max: +5.0° | +2.3° |
9/1/19 | – Min: -2.5° – Max: +1.0° | +2.8° |
Aggiornamento 2019
Per ora il mastello è circa nella stessa configurazione dello scorso anno, cone le stesse piante (solo un po’ più di lemna minor che ha coperto interamente la superficie dell’acqua, come potete vedere dal “mantello” di Uga).
Si ringraziano i ragazzi del forum Tartarugando per tutti i consigli dati per la realizzazione e il mantenimento di questo bonsai pond per tartarughe.
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