Da qualche mese ormai nella mia libreria c’era un gioco che mi incuriosiva parecchio, ma che, per un motivo o per un altro, non sono mai riuscita a giocare fino ad ora. Si tratta di Bear With Me, avventura noir punta e clicca, prodotto e sviluppato da Exordium Games, un team indipendente fondato a Zagabria nel 2014.

Bear With Me, come abbiamo preannunciato, è un avventura grafica noir, con alcuni elementi in perfetto stile horror, sviluppata in tre capitoli. Questo punta e clicca ci parla di Amber, una ragazzina di 10 anni, che grazie al potere dell’immaginazione, vive avventure con i suoi giocattoli, perfetti esseri senzienti, si insomma, come Toy Story, ma il paragone si ferma qui. I toni di questa avventura sono abbastanza cupi, ironici, criptici, caratterizzati da battute a doppio senso. Ma Bear With Me è più di tutto questo, è infatti la storia di Amber, che assieme al suo fidato Ted E. Bear, ovvero il suo orsacchiotto, nonché detective privato in pensione e dedito all’abuso di succo di carota, devono svelare un mistero che aleggia su Paper City e su Flint, il fratello di Amber, misteriosamente scomparso. Queste indagini diventeranno sempre più fitte, fino a svelare storie di corruzione, paura, perdita e temi più profondi ed introspettivi, che avrete modo di scoprire durante il gioco.

Il gameplay mi è piaciuto davvero molto, semplice, lineare, che porta a concentrarsi più sulla storia che non sulle meccaniche di gioco. Come tutti i punta e clicca, anche questo è caratterizzato da alcuni enigmi, che però non richiedono mai troppo tempo o troppa fatica per la risoluzione. Spesso la soluzione di alcuni indovinelli ci è rivelata proprio da qualche personaggio, quindi è bene prestare particolare attenzione ai dialoghi. Ad ogni modo l’area d’azione non è mai troppo vasta e, se esploriamo tutti gli anfratti e gli oggetti, le soluzioni verranno (quasi) da sé.

Graficamente riflette lo stile di gioco: noir. La scelta del 2D, del bianco e nero, con solo accenni di rosso (importante elemento della storia), la cura ai dettagli, le animazioni e le cut scenes, rendono visivamente appagante Bear With Me. Lo stile grafico si trasforma e si evolve di pari passo con la trama, diventando ora più bambinesco ed ora più horror.

Per finire arriviamo al comparto audio: doppiaggi ben riusciti, non solo dei personaggi principali, ma anche di personaggi secondari o di comparse, bella la colonna sonora e apprezzo la decisione di tenere le voci in lingua originale: alcune battute, se tradotte in italiano, non renderebbero altrettanto bene. Nel caso in cui con l’inglese non ci andiate troppo d’accordo, nessuna paura, menu e sottotitoli sono disponibili in varie lingue, tra cui appunto l’italiano.

Per finire possiamo dire che Bear With Me è un punta e clicca davvero ben fatto, che ci terrà compagnia dalle 6 alle 10 ore, che ci permette di giocarlo finché non otterremo tutti e 65 gli achievement, che ci regala Easter Egg e citazioni davvero interessanti (e comiche) riguardanti il mondo videoludico e cinematografico come Half-Life, Pokemon o ancora Harry Potter. Bear With Me è però anche un gioco profondo, che nasconde dei plot twist non sempre prevedibili, ma soprattutto che nasconde una storia molto più ampia di quello che sembra. E infondo… anche il titolo, dalle molteplici interpretazioni già ci darà un’idea di quella che sarà la storia: “Bear With Me”, sopportami, abbi pazienza.
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